Arrestato lo stalker di Nintendo: da mesi minacciava giocatori e staff

Le autorità giapponesi hanno fermato l'azione criminosa di una persona che ha minacciato più volte Nintendo e i partecipanti ai suoi eventi.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Nintendo ha annunciato di aver collaborato con la polizia giapponese all'arresto di un uomo che ha minacciato in più occasioni staff e gli spettatori degli eventi organizzati dalla Grande N negli ultimi mesi.

Per via delle minacce di quest'uomo, Nintendo è stata costretta ad annullare molteplici eventi come il Nintendo Live e le finali di Splatoon Koshien 2023 (su Splatoon 3, che trovate su Amazon) per evitare che si potessero verificare degli incidenti.

Nintendo of America ha confermato l'arresto in una dichiarazione a Polygon, dove un rappresentante ha anche affermato che il quartier generale giapponese «riceveva continue minacce contro i suoi dipendenti», comprese delle minacce «contro gli spettatori e lo staff della Grand Final di Splatoon Koshien 2023».

Ecco la dichiarazione completa:

«Il quartier generale giapponese di Nintendo riceveva continue minacce contro i suoi dipendenti e, più recentemente, ha ricevuto minacce contro gli spettatori e lo staff della finale di Splatoon Koshien 2023. Date le minacce, Nintendo ha rinviato e annullato la serie di eventi e da allora è in contatto con la polizia. Nintendo è estremamente grata per le indagini e gli sforzi compiuti dalla polizia per arrestare il sospettato. La sede giapponese di Nintendo continuerà a collaborare pienamente con le indagini della polizia.»

L'arresto è avvenuto il 3 aprile, con il 27enne che è stato rintracciato e fermato nella sua azione criminosa. La quale ha portato Nintendo a rinviare i citati eventi prendendo una decisione alla fine dello scorso anno.

La speranza è che episodi del genere non si verifichino ancora, soprattutto adesso che Nintendo ha anche delle realtà inedite come il Super Nintendo World, la serie di parchi a tema, che coinvolgono giornalmente tantissime persone.

Una situazione che ci ricorda quelle dell'hacker di Nintendo, che è stato duramente condannato al punto di non poter più sostenere le sue cure mediche.