Nel panorama dello sviluppo videoludico moderno è raro che emergano dettagli concreti sui processi creativi interni, un aneddoto legato a Pragmata (che abbiamo provato) ha però offerto uno sguardo interessante su come Capcom sviluppi i suoi progetti.
Naoto Oyama, produttore del titolo, ha rivelato che il team ha dovuto chiedere espressamente agli sviluppatori del RE Engine una nuova tecnologia per capelli lunghi, necessaria per dare vita a Diana, la giovane androide protagonista.
Il RE Engine, spina dorsale delle produzioni Capcom dal 2017 con Resident Evil 7: Biohazard, si distingue infatti per la sua flessibilità. Non è un motore pensato per un genere specifico, ma uno strumento capace di adattarsi a esperienze molto diverse: dai survival horror alle raccolte retro, fino ai picchiaduro.
Come aveva già spiegato Ryozo Tsujimoto, produttore di Monster Hunter Wilds (se siete curiosi anche in questo caso ecco la nostra recensione), ogni nuovo progetto contribuisce ad arricchire l’engine con funzionalità inedite che restano a disposizione degli altri team. È proprio quello che è accaduto con Pragmata.
Abbiamo avuto giochi in passato che usavano tecnologie per capelli più corti, ma quelli lunghi di Diana sono qualcosa che siamo finalmente riusciti a realizzare con questo progetto
Ha dichiarato Oyama.
La nuova soluzione si basa sulla simulazione di singoli fili, un approccio molto più complesso rispetto ai metodi precedenti.
Interrogato con ironia su possibili zombie dai capelli fluenti nei futuri Resident Evil, il produttore ha preferito non sbilanciarsi, una risposta diplomatica che lascia comunque aperte numerose possibilità creative.
La storia di Pragmata riflette bene le difficoltà dei progetti più ambiziosi. Annunciato nel 2020 come una delle poche nuove proprietà intellettuali di Capcom, ha subito diversi rinvii e la sua uscita è ora prevista per il 2026.
La ricerca della perfezione tecnica e stilistica ha inevitabilmente allungato i tempi, ma mostra la volontà della compagnia di investire in un titolo capace di distinguersi. Le prime prove hands-on per la stampa hanno confermato che, nonostante i ritardi, il gioco punta in alto.
La demo è stata descritta come rifinita, con uno stile unico e capace di accendere la curiosità per l’esperienza completa. Restano dubbi su come le promesse si tradurranno in un’avventura estesa, ma il recente track record di Capcom induce a credere che il team possa mantenere le aspettative e consegnare un prodotto all’altezza delle ambizioni dichiarate.