505 Games e ArtPlay hanno finalmente annunciato Bloodstained: The Scarlet Engagement, un prequel del celebrato Ritual of the Night, previsto per il 2026 su PC, PS5 e Xbox Series X|S.
Il gioco, sempre sotto la direzione di Koji Igarashi (il leggendario creatore di Castlevania: Symphony of the Night, avvistabile ancora su Amazon), promette un ritorno alle atmosfere gotiche e ai metroidvania d’autore con un nuovo cast, un mondo ancora più vasto e meccaniche evolute.
Ambientato nell’Inghilterra del XVI secolo, The Scarlet Engagement racconta gli eventi che precedono Ritual of the Night.
Al centro della trama c’è un castello fluttuante governato dal potente Signore dei Demoni Elias, che minaccia il regno con un esercito di creature infernali.
I protagonisti sono Leonard Brandon, un giovane guerriero appartenente ai Lupi Neri della Chiesa, e Alexander Kyteler, un cavaliere dell’ordine dei Cervi Bianchi del Regno. Insieme, i due dovranno unire le forze per porre fine al dominio del male.
Il gioco promette la mappa più vasta mai vista nella serie Bloodstained, arricchita da un sistema dinamico giorno-notte che influenzerà l’ambiente e le interazioni. Sarà possibile controllare entrambi i personaggi, sbloccando combo e abilità specifiche, con l’aggiunta di sistemi di crafting, cucina e personalizzazione del personaggio.
Koji Igarashi ha voluto creare un titolo che dialoghi con i fan di vecchia data ma sia anche completamente accessibile a nuovi giocatori:
«Un nuovo cast di alleati e nemici suggerirà connessioni profonde con Ritual of the Night, pur restando un’avventura perfettamente fruibile da chi si avvicina per la prima volta alla saga.»
Bloodstained: Ritual of the Night, uscito nel 2019, ha ricevuto ottime recensioni (SpazioGames lo premiò con un 8.6), e per molti rappresentò la vera eredità spirituale dei Castlevania 2D.
Con The Scarlet Engagement, ArtPlay punta a superare quel traguardo, arricchendo il suo universo narrativo e ampliando le meccaniche in chiave next-gen. Se manterrà le promesse (e conosciamo il pedigree di chi ci lavora), potremmo avere tra le mani uno dei titoli più interessanti del 2026.