Recensione

Ninjin: Clash of Carrots, recensione di un beat'em up dai toni assurdi

Avatar

a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Dopo averlo provato in anteprima sul finire del mese di agosto, Ninjin: Clash of Carrots ci aveva lasciato una certezza: quello sviluppato da Pocket Trap non è un gioco a cui piace in alcun modo prendersi sul serio. Dall’inizio alla fine di quella sessione (corrispondente al primo mondo, da cui abbiamo ripreso dopo essere entrati in possesso del codice definitivo) abbiamo assistito a una serie di eventi carichi di nonsense, leggerezza e battute che oscillavano tra il puerile e lo sciocco (volutamente, sia chiaro), assieme a un discreto ritmo di gioco che per quel breve scorcio d’avventura non ci era affatto dispiaciuto.
Ninja e Carote
La premessa narrativa lascia sin da subito intendere quali siano i toni, il target e le ambizioni del gioco, che si configura come un beat ’em up peculiare e ben diverso dai soliti nomi altisonanti. In Ninjin: Clash of Carrots, potrete scegliere tra due personaggi: per l’appunto Ninjin, un coniglio bardato esattamente come un ninja, oppure Akai, una volpe dalle abilità pressoché identiche a quelle del compagno di disavventure. È prevista la cooperativa sia in locale, sia online, e anche in questo caso il bilanciamento è apparso piuttosto buono, senza esagerate facilitazioni quando ci si può parare le spalle a vicenda. 
Lo scopo del gioco e l’obiettivo ultimo dello strambo duo è quello di attraversare in lungo e in largo le lande del Giappone feudale e sconfiggere il malvagio Shogun Moe, che ha rubato tutte le carote. Insomma, non esattamente il massimo per quanto riguarda la storia, che a parte delle imbarazzanti e desolanti scenette d’intermezzo tra un livello e l’altro vi lascia liberi di giocare senza eccessive – e inutili – interruzioni. Nella modalità storia, tra nemici bizzarri e personaggi dalla caratterizzazione banalotta ma adatti al contesto di gioco, dovrete sostanzialmente rimanere in vita al termine delle diverse ondate di avversari che vi vorranno uccidere. Né più, né meno di tutto ciò. Il modo in cui riuscirci, ovviamente, è esclusivamente affar vostro, poiché il gioco comprende una vasta gamma di personalizzazione degli oggetti dell’inventario.
Come dicevamo, Ninjin: Clash of Carrots non è un beat’em up classico dove siete voi a correre liberamente all’interno di livelli bidimensionali; al contrario, lo scorrimento orizzontale è automatico, esattamente come avviene in quei giochi per smartphone che prendono il nome di endless runner. Potrete spostarvi su e giù, andare anche in avanti o indietro, persino eseguire degli sprint in una delle direzioni desiderate (tenendo sempre d’occhio la stamina), lanciare shuriken, boomerang o oggetti assurdi, eseguire fendenti con una delle molteplici armi a disposizione. Sembra quasi uno shoot’em up vecchio stampo, in tal senso, con la sola differenza di trovarsi su terreni solidi anziché nello spazio o tra i cieli: si sono le ondate nemiche, ci sono i boss preceduti da quella scritta enorme di allerta e c’è anche un sistema di combattimento che non può nemmeno definirsi tale, considerando quanto limitati siano gli attacchi previsti.
Animali d’onore
A sorprendere di Ninjin: Clash of Carrots è senz’altro la grande varietà dell’equipaggiamento, che conta oltre centocinquanta pezzi unici tra armi e oggetti ornamentali, incluse spade, maschere, proiettili e miglioramenti per il personaggio, per lo più passivi. Non pensiate a nulla di eclatante, sia chiaro, perché in Ninjin potrete avere la meglio anche senza dover scegliere le armi con le migliori statistiche. 
Non è affatto un titolo punitivo. Ha dei picchi di asperità, ma tutto sommato rimane molto gestibile, soprattutto dopo aver appreso le meccaniche di base e dopo aver capito che il segreto per sopravvivere risiede negli sprint con attacco annesso, il quale vi consente di colpire più avversari con un solo fendente. La mossa in questione si rivela utile non solo per l’offesa, ma anche per la difesa: si consideri infatti che spesso bisognerà schivare dei razzi, attacchi ad area con mine esplosive e grandi quantità di scagnozzi vi si scaglieranno contro senza pietà. Tutte le volte che ucciderete i nemici delle ondate previste per ciascun livello, potrete raccogliere le carote che lasceranno per strada. Ce ne sono di diversi tipi, ma le due principali sono utili come valuta per acquistare ciò che vi tornerà più utile in un negozio gestito da un cane di razza corgi. Avanzando nel gioco, scoprirete inoltre che il corgi gestisce anche una versione più losca dello stesso negozio, ed è qui che entrano in gioco le carote arcobaleno, più rare da trovare ma essenziali per avere l’equipaggiamento migliore o più assurdo. 
Ninjin: Clash of Carrots ha i sottotitoli in italiano, una durata variabile che si attesta attorno alle sei ore e presenta anche la modalità Oni Tv Show, che è in sostanza la classica sopravvivenza in cui l’unico scopo è rimanere in vita per il maggior numero di ondate possibili.
Graficamente il titolo di Pocket Trap sfoggia una pixel art apprezzabile ma non proprio allo stato dell’arte: si tratta di un gioco caratteristico, col suo carattere distintivo, le sue assurdità e i suoi personaggi fuori di testa, ma con questo stile grafico abbiamo senz’altro visto di meglio in questi lunghi anni di storia del videogioco. 

– Divertente, immediato, leggero e senza troppe pretese

– Ben bilanciato, anche in co-op

– Sin troppo spartano e semplicistico a livello di gameplay

– Grafica peculiare, ma si è visto sicuramente di meglio con la tecnica della pixel art

6.5

Divertente, caciarone e immediato, Ninjin: Clash of Carrots è il tipico gioco da intervallare ai grandi blockbuster. Leggero, senza pretese e con una buona dose di humour davvero molto spicciolo, è una sorta di evoluzione dei giochi per smartphone, sforzandosi però di offrire qualcosa in più a livello di contenuti. Rimane comunque un titolo sviluppato in grande economia, senza particolari pregi in grado di lasciare un segno tangibile nella vostra memoria di videogiocatore.

Voto Recensione di Ninjin: Clash of Carrots, recensione di un beat'em up dai toni assurdi - Recensione


6.5