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Marvel's Guardians of the Galaxy è come i tie-in del passato | Recensione

Dopo la batosta di Avengers, dobbiamo raccontarvi di un altro gioco con troppe criticità strutturali.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Marvel's Guardians of the Galaxy
Marvel's Guardians of the Galaxy
  • Sviluppatore: Eidos Montreal
  • Produttore: Square Enix
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Action Adventure
  • Data di uscita: 26 ottobre 2021

Marvel's Guardians of the Galaxy aveva il già difficile compito di riscattare il passo falso compiuto da Marvel's Avengers (ecco la nostra recensione), che si è rivelato un progetto incapace di soddisfare fan e critica. Dopo averlo visto e provato qualche mese fa era subito scattato qualche campanello d'allarme, perché s'intravedevano delle grosse limitazioni al sistema di gioco e una forte tendenza alla ripetitività.

Oltre a impedire l'uso diretto di tutti gli altri personaggi all'infuori di Star-Lord, Marvel's Guardians of the Galaxy ci aveva mostrato delle sezioni poco convincenti e lontane delle evoluzioni dei giochi moderni, come se fosse pesantemente ancorato non solo alle dinamiche del gioco precedente, ma addirittura al modo di sviluppare giochi tipico di diverse generazioni fa, quando i tie-in non erano esattamente oggetto di idolatria.

Dopo aver portato a termine una campagna che ci ha tenuti impegnati per poco meno di venti ore, oltre a rassicurare gli amanti del mondo Marvel sul buon lavoro fatto sulla caratterizzazione degli eroi intergalattici, non possiamo che confermare quanto le impressioni iniziali si siano in definitiva rivelate tutte esatte. E questo non è di certo un bene, per chi si aspettava una grande avventura che potesse chiudere col botto la coda del 2021.

Marvel's Guardians of the Galaxy - La storia

Marvel's Guardians of the Galaxy presenta una prima metà di gioco per nulla significativa, piena zeppa di momenti tutt'altro che memorabili, dialoghi assai puerili e sovrabbondanti, battute che non farebbero ridere nemmeno il più irriducibile dei fan e una tendenza dei personaggi a essere sin troppo ciarlieri.

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In sostanza, dopo circa cinque ore avrete la netta sensazione che il gioco non ce la faccia proprio a decollare, e che missione dopo missione non ci sia nulla di seriamente pregnante. La seconda metà di gioco cambia un po' le carte in tavola e lascia da parte tutti quei riempitivi (e persino dei momenti imbarazzanti) poco edificanti, espandendo l'idea narrativa del brutto guaio in cui si sono cacciati gli strampalati eroi per raccontare una storia che mette al centro dell'attenzione temi universali e toccanti, come la necessità di andare avanti dopo i grandi drammi della vita, le perdite familiari e l'accettazione.

Marvel's Guardians of the Galaxy ha dunque dei buoni momenti che punteggiano l'avventura, che surclassa di gran lunga la qualità del racconto di Marvel's Avengers. E non potrebbe essere altrimenti, visto che si trattava della parte più debole della precedente opera. Oltretutto, il progetto di Eidos Montreal è orgogliosamente un gioco d'azione e avventura a giocatore singolo trainato dalla storia, senza multiplayer e senza DLC. Al di là dei momenti testé menzionati, non aspettatevi però nient'altro che possa rimanere a lungo nella memoria, perché di fatto Marvel's Guardians of the Galaxy è soprattutto un gioco dedicato ai fan, in particolar modo a quelli dei fumetti.

Oltre a esserci molti villain noti per chi segue le pubblicazioni cartacee, sono presenti letteralmente una marea di riferimenti più o meno nascosti che faranno la gioia di chi sa bene quali sono i collegamenti di trama, le parentele, le gesta e chi conosce a menadito il mondo ideato da Marvel. Non mancano nemmeno diverse sorprese, apparizioni estemporanee, frasi a effetto e richiami alle pellicole. Ma cosa c'è sotto tutta questa patina di apparente meraviglia?

Nel constatare che l'avventura è un po' troppo tirata per le lunghe proprio a causa di una prima parte parecchio al di sotto della qualità  mostrata nel resto dell'opera, va detto anche che diverse missioni funzionano decisamente meno di altre, e che in fin dei conti si somigliano tutte sin troppo, mostrando una ciclicità delle mansioni e degli obiettivi che si ripete dall'inizio alla fine e con variazioni pressoché trascurabili.

I personaggi sono tutti ben caratterizzati, e stavolta non avrete alcun senso di straniamento nell'osservare la diversità delle fattezze di Star-Lord, Rocket, Drax, Gamora e Groot, a cui sono tra l'altro legati alcuni episodi molto personali che abbiamo trovato azzeccati per tratteggiare al meglio il loro vissuto e le loro inclinazioni comportamentali. Non ci hanno invece convinto le risposte multiple che talvolta dovrete dare: in fase promozionale gli sviluppatori ci avevano spiegato che avrebbero avuto effetti a breve, medio e addirittura a lungo termine.

Questo è senz'altro vero, ma le conseguenze a cui abbiamo assistito sono talmente poco incisive da non rappresentare minimamente una buona occasione per provare diverse volte tutti i vari incastri. In sostanza può succedere che uno dei comprimari sia restio o più motivato a collaborare, oppure che determinati personaggi incontrati nelle missioni intergalattiche si ricordino del vostro buon cuore o che il valore di certe gesta si riverberi durante gli eventi clou. Considerando il grande focus durante le fasi di anteprima, era lecito aspettarsi decisamente qualcosa in più. Stendiamo invece un velo pietoso su alcuni sparuti e innecessari QTE, che faranno ripartire la scena da capo ogni volta che sbaglierete.

Struttura di gioco

A osservarlo sommariamente e con occhio pigro e acritico, Marvel's Guardians of the Galaxy potrebbe sembrare un gioco molto riuscito, divertente e capace di catturare in pieno lo spirito della serie. In realtà i problemi del progetto di Eidos Montreal si annidano tutti nella sua struttura vecchia di oltre dieci anni e in alcune scelte di game design a monte che oggi sono francamente imperdonabili.

Quando diciamo che Marvel's Guardians of the Galaxy è come i tie-in di una volta, ci riferiamo proprio al fatto che la costruzione di gioco è assolutamente identica a quella che veniva fatta nelle trasposizioni dell'era PS2: dall'inizio alla fine vi muoverete lungo dei binari prestabiliti, non esiste alcuna reale libertà, tutto è estremamente guidato, non sono previste deviazioni importanti o strade alternative che non si riducano a banali bivi, e vi sembrerà per tutto il tempo di muovervi all'interno di un budello.

Il gioco è tutto a compartimenti stagni e alterna sezioni di questo tipo a delle mini arene in cui dovrete sconfiggere i nemici, con le uniche variazioni sul tema rappresentate dalla risoluzione di semplici puzzle ambientali che prevedono l'intervento specifico di uno degli altri guardiani richiamabili tramite pad. Marvel's Guardians of the Galaxy è davvero tutto qui: non c'è nemmeno un momento in cui questo loop venga tradito, e al di là delle missioni in cui piloterete la Milano e darete vita a brevi scontri in astronave, non ne esistono altre che seguano schemi diversi.

Vi renderete conto dell'enorme spreco di potenziale soprattutto negli ultimi quattro o cinque capitoli dell'avventura, ossia quando il gioco vi metterà davanti all'illusione di trovarvi in pianeti finalmente enormi e sconfinati, con orizzonti composti da strutture e bellezze che però non potrete esplorare mai, nemmeno una volta.

Potrete solo osservare da lontano, perché un passo oltre il baratro significa cadere giù ed essere riposizionati dov'eravate, essendo poi costretti a salire su una piattaforma, infilarsi in una strettoia, camminare su un cornicione di pietra, attraversare una porta elettronica e lanciarsi giù da uno scivolo. Oggi, semplicemente, un design dei livelli così povero e limitante non funziona più ed è talmente desueto da sembrare solo un brutto scherzo.

Gameplay e comparto tecnico

Marvel's Guardians of the Galaxy vi presenta gli eroi come personaggi con attacchi diversificati e adatti a determinate funzioni fondamentali nell'economia dei combattimenti. Per esempio, Rocket è perfetto per gli attacchi ad area, Gamora è letale per velocità e fendenti singoli che causano ingenti danni, Drax è il tipico tank e Groot può immobilizzare o stordire gli avversari con le sue radici nodose. Star-Lord è invece il factotum abile negli scontri corpo a corpo, negli attacchi a distanza con le pistole e con mosse speciali piuttosto variegate.

Secondo le descrizioni sembra andare tutto bene, ma quando vi ritroverete effettivamente a menare le mani, giocando a difficoltà normale le caratteristiche dei guardiani non hanno effettivamente alcun peso, perché vi ritroverete letteralmente a spammare attacchi misti fin quando i tempi di cooldown ve lo consentiranno, ottenendo sempre il massimo del risultato possibile. In sostanza giocherete col pilota automatico, alternando tutti i colpi possibili e facendo solo attenzione a dei particolari scudi che possono essere disabilitati con una delle quattro modalità di fuoco delle pistole di Star-Lord.

Considerando la grande ripetitività degli scontri e la tendenza a gettarvi addosso nemici di ogni tipo nelle sezioni finali, anche per quanto concerne questo aspetto non vi sentirete sufficientemente appagati. Aumentando la difficoltà al massimo non cambieranno le routine comportamentali, ma come al solito farete meno danni e gli avversari ne faranno di più a voi. In ogni caso, sono tutti parametri gestibili direttamente dal menù apposito. E sempre tramite menù potrete sbloccare degli attacchi extra dedicati ai diversi guardiani, mentre per i potenziamenti dovrete rivolgervi direttamente a un banco da lavoro con l'ausilio dell'instancabile Rocket, che è senza dubbio il personaggio che ricalca al meglio l'ironia tipica della serie.

Abbiamo provato Marvel's Guardians of the Galaxy unicamente su Xbox Series X, dove è possibile selezionare come su PS5 la doppia modalità qualità o prestazioni. Su console Microsoft, i modelli dei personaggi sono davvero molto curati e sanno finalmente di nuova generazione, per livello di dettaglio e grande credibilità. Anche gli scenari non sono da meno, ma non mancano sbavature, glitch, bug e qualche incertezza su missioni che dovrete riavviare dall'ultimo checkpoint. Ottima la colonna sonora non originale, che comprende una selezioni di brani hard rock, heavy metal e pop di grande richiamo, esattamente come da tradizione per la saga.

A fronte di una buonissima resa visiva, possibile soprattutto in virtù del fatto che gli ambienti sono estremamente controllati e inclusi in delle zone che non si espandono mai, anche il frame rate resta solido. Eppure, proprio negli ultimi quattro o cinque capitoli abbiamo assistito a qualcosa di inatteso. Proprio in concomitanza della maggiore ampiezza degli spazi e degli elementi degli scenari che si facevano più complessi da gestire, il gioco aveva dei drammatici cali di fluidità, fino quasi a bloccarsi. Ciò testimonia due verità: la prima, è che la parte finale è stata scarsamente ottimizzata; la seconda, è che il gioco non può permettersi di offrire qualità e fluidità paritarie all'aumentare della grandezza delle aree di gioco.

E questo è davvero un gran peccato, perché il comparto tecnico si era fin lì dimostrato piuttosto solido e in linea con le aspettative di un gioco di nuova generazione. Così com'è, e dopo avervi illustrato in lungo e in largo tutto ciò che Marvel's Guardians of the Galaxy ha da offrire, non possiamo che ribadire ancora una volta che l'ondata dei giochi a marchio Marvel non è partita col piede giusto, e che ancora molto si deve fare per allineare questi prodotti a una qualità media che diventa di fatto sempre più alta e intransigente.

Versione recensita: Xbox Series X

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Voto Recensione di Marvel's Guardians of the Galaxy - Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Una marea di riferimenti, easter egg, citazioni e sorprese che faranno la gioia dei fan

  • La storia ha buoni momenti in cui vengono toccati temi universali

  • Modelli dei personaggi finalmente da console di nuova generazione

Contro

  • Si può usare direttamente solo Star Lord

  • Strutturalmente è un gioco vecchio di oltre dieci anni, con corridoi a compartimenti stagni e striminzite arene per combattere

  • Molto ripetitivo dall'inizio alla fine, con nessuna variazione sostanziale e di peso

  • Sbavature tecniche, soprattutto nella sezione finale in cui il frame rate perde la sua solidità

Commento

Con ogni probabilità il risultato finale dipende molto dalle libertà creative concesse agli sviluppatori, e sappiamo bene che lavorare in licenza coi re dell'industria comporta delle linee guida alle quali non ci si può sottrarre. Eidos Montreal, autori di Tomb Raider e Deus Ex, sono troppo esperti per presentare al pubblico un prodotto strutturalmente così arretrato e lontano dalla modernità, pertanto crediamo che Disney (vista l'enorme ondata composta da numerosi titoli in arrivo) debba riflettere seriamente su nuovi equilibri dove imposizioni e fiducia possano fungere da grandioso rilancio per simili prodotti a tema. Così come sono, purtroppo, non funzionano abbastanza.