Immagine di Kao The Kangaroo | Recensione - Come i platform di una volta
RECENSIONE

Kao The Kangaroo | Recensione - Come i platform di una volta

Kao The Kangaroo è proprio come i platform di vent'anni fa, nel bene e nel male. Quella formula funziona ancora? Ve lo diciamo nella nostra recensione.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Kao the Kangaroo
Kao the Kangaroo
  • Sviluppatore: Tate Multimedia
  • Produttore: Tate Multimedia
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Platform
  • Data di uscita: 27 maggio 2022

Il ricordo dell'era d'oro dei platform 3D vecchia scuola si sposa con una concezione del genere desueta, se si guarda ai progressi tecnologici della modernità. Tra la guerra delle mascotte che imperversava diverse generazioni fa e il cambio radicale che il mercato ha imposto da tempo, c'era anche chi faticava a farsi strada tra i grandi nomi che spiccavano su tutti.

Kao The Kangaroo era tra quei titoli che dovevano rincorrere, voglioso di replicare i successi di chi lo aveva preceduto con grande clamore. Dopo tre capitoli e un remake, la serie sparì dai radar con scarso rammarico da parte degli utenti, per poi essere rilanciata proprio adesso dopo molti anni di silenzio.

Tate Multimedia sceglie con questo nuovo capitolo di non far evolvere la propria creatura, né tanto meno desidera lanciare il guanto di sfida a quei platform che nel frattempo si sono allineati agli standard odierni. Decide piuttosto di riaccendere la nostalgia e di aderire in toto a quella filosofia che permeava i giochi dei primi anni 2000, rivolgendosi proprio a chi vuole tornare con la mente a memorie ormai cristallizzate nel tempo.

Kao The Kangaroo, un platform vecchio stile

Si capisce sin dalle prime battute come Kao The Kangaroo si rivolga principalmente a un pubblico di giovanissimi, complici i dialoghi semplici e quasi puerili e quei toni scanzonati che accompagnano una narrazione essenziale, rarefatta e dritta al punto. Il giovane Kao, in questo nuovo capitolo, sarà costretto a imbarcarsi in una nuova avventura che prevede il passaggio attraverso quattro mondi di gioco ben diversificati, composti da cinque grandi livelli ciascuno (a eccezione della coda finale, dove di livelli ce ne sono quattro).

La sua missione, dopo le flebili proteste della madre, diventa quella di ritrovare il padre e la sorella, dispersi da qualche parte e spariti nel nulla dopo un evento spiacevole che li ha coinvolti. Kao scopre che i guantoni magici del padre hanno un potere, e oltre a poter parlare, lo aiuteranno a sbarazzarsi dei nemici che gli si pareranno innanzi durante le fasi di ricerca.

A confermare il target di pubblico che Kao The Kangaroo vuole raggiungere c'è anche la difficoltà media, non scalabile e davvero troppo bassa per poter impensierire qualsiasi giocatore che non sia occasionale.

Lo stesso vale anche per l'avanzamento di gioco, che prevede dei mondi sandbox in cui si trovano i portali che vi conducono ai livelli, mai elaborati al punto da lasciare grandi dubbi su dove si celino gli sparuti segreti inseriti dagli sviluppatori. La struttura di Kao The Kangaroo tende a somigliare a titoli iconici come Banjoo-Kazooie e di conseguenza anche un po' ai due Yooka-Laylee (li potete acquistare entrambi su Amazon), con un certo numero prestabilito di reperti che devono essere trovati per poter accedere alle aree successive.

In Kao The Kangaroo questa operazione è resa assai più semplice dal fatto che il loro posizionamento è sostanzialmente lineare, azzerando quasi del tutto il senso di sfida.

Al di là delle rune da cercare nei mondi sandbox, che sono davvero l'unico momento in cui il gioco si apre un po', quando si accede ai singoli livelli è quasi impossibile mancarne una. Spesso ve le troverete davanti al cammino, altre volte vi verranno date a fine livello e altre ancora come ricompensa per aver sconfitto un boss.

Per accedere al boss finale vi serviranno tutte, questo va specificato; pertanto, giocare con leggerezza e in modo sbrigativo vi costringerà a tornare sui vostri passi, ma il menù rapido vi lascerà capire immediatamente dove avete dimenticato qualcosa e dove possono essere celate alcune delle rune più "nascoste" (le virgolette, in questo caso, sono davvero d'obbligo).

Oltre alle rune, che vi gioveranno per avanzare lungo l'avventura, in Kao The Kangaroo troverete le ormai classiche lettere da collezionare, esattamente come in Donkey Kong e negli altri titoli che hanno mutuato questa idea. In questo caso specifico, la ricerca si fa più complessa. Le tre lettere che compongono il nome del protagonista sono infatti nascoste in piccole aree facoltative, in tragitti secondari o in viuzze raggiungibili dopo aver risolto semplici puzzle ambientali solitamente legati ai poteri elementali che acquisirete man mano.

Gameplay

I poteri in questione comprendono il fuoco, il ghiaccio e il vento, utili a seconda delle diverse situazioni che Kao The Kangaroo vi proporrà, talvolta anche alternativamente e in un crescendo di combinazioni. Nulla di troppo complicato, sia chiaro: si tratta sostanzialmente di attivare piattaforme o bruciare ostacoli nel caso del fuoco, di congelare cascate e ghiacciare i nemici col potere opposto, di attirare a sé o ribaltare punti di appoggio col vento.

Le evoluzioni sono estremamente limitate, così come le interazioni, motivo per cui non dovrete aspettarvi nulla che possa davvero mettervi i bastoni tra le ruote. Per i cosiddetti "completisti", poi, gli sviluppatori hanno disseminato i livelli di diamanti, taluni ottenibili solo dopo aver soddisfatto determinate condizioni all'interno di aree segrete.

Kao The Kangaroo farà brillare gli occhi ai nostalgici, e tutto sommato il voto in fondo alla recensione potrebbe aumentare per coloro che riusciranno a passare sopra a certe problematiche che noi non possiamo affatto liquidare con una scrollata di spalle. Si tratta di un gioco che omaggia quei platform (trovate su Amazon una selezione di giochi a tema) sul finire degli anni '90 e l'inizio dei 2000, e questo è palese dall'inizio alla fine; tuttavia si porta dietro esattamente tutti i problemi di quell'epoca, come se nel frattempo tutto si fosse fermato in quel preciso periodo.

A ciò, va aggiunto un dato di fatto incontrovertibile: Kao The Kangaroo è un titolo acerbo, ancora da sgrezzare, che avrebbe necessitato di uno stop supplementare per una fase di ripulitura finale del codice.

Così com'è, al netto di eventuali patch che tenteranno di correggere il tiro, Kao The Kangaroo ha non pochi problemi tecnici sotto la sua superficie da gioco colorato, felice e dolce. I glitch sonori sono continui: talvolta la musica si fermerà e giocherete accompagnati solo dal rumore dei passi, altre volte l'atto di raccogliere oggetti importanti non farà partire il mini jingle previsto, e in generale ci sono diverse sbavature e mancano parecchie delle correzioni finali.

I bug, purtroppo, sono persino peggiori: capita di incastrarsi tra le casse da distruggere senza poter più uscire fuori da un anfratto, talvolta non si carica un attacco fondamentale per poter avanzare e accadono in diverse occasioni degli imprevisti che possono costringervi a riavviare un livello.

A ciò va aggiunta qualche bizza della telecamere non sempre in grado di seguire al meglio l'azione anche quando la ruoterete per il verso giusto e delle hitbox non proprio perfette. Insomma, Kao The Kangaroo, se proprio vorrete tuffarvi di nuovi nel vecchio mondo dei platform di una volta, va preso così com'è: come un prodotto poco rifinito, attaccato ferocemente al passato e col gran cuore delle produzioni di un tempo.

Questo oggi non può più bastare, perché è chiaro che serviva uno sforzo supplementare per rinverdire i fasti di un tempo. Se fosse stato di più ampio respiro, decisamente meno semplicistico e molto più attento a non arrivare sul mercato con la zoppia di chi ha corso per tagliare anzitempo il traguardo della pubblicazione, probabilmente avrebbe avuto tutt'altra accoglienza, perché la base c'è ed è anche di discreta fattura.

Versione recensita: Xbox Series X

Voto Recensione di Kao the Kangaroo - Recensione


6.9

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Omaggio accorato ai platform di fine anni '90 e inizio anni 2000

  • Aree da esplorare e livelli da sbloccare dopo aver trovato dei reperti, proprio come si faceva una volta...

Contro

  • ... Ma tutto, dall'inizio alla fine, è davvero sin troppo facile e anche semplicistico nell'esecuzione

  • Grezzo e da rifinire, con diversi glitch e bug

Commento

Kao The Kangaroo non vuole essere né più e né meno di un titolo che omaggia la vecchia scuola dei platform, decidendo di non seguire in alcun modo le ultime e naturali evoluzioni del genere. Se siete cultori di grandi classici sullo stile di Banjo-Kazooie potrete, a vostro personalissimo gusto, far lievitare il valore finale dell'opera per motivi strettamente affettivi. Nel farlo, però, dovrete considerare che manca al gioco una fase di pulizia finale del codice che potrebbe infastidirvi non poche volte, creando qualche singulto (glitch con tanto di riavvi forzati) durante la fruizione. Forse, a un personaggio già non tra i più conosciuti, serviva una spinta maggiore per imporsi.
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