Questa infografica dimostra che non c'è alcuna connessione tra videogiochi e mass shooting

I parametri presi in considerazione sono la spesa pro capite nei principali mercati al mondo nel 2019 e il numero di morti per sparatorie nel 2017

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a cura di Paolo Sirio

Nel corso del weekend e in due diverse cittadine americane, El Paso in Texas e Dayton in Ohio, si sono verificati gli ennesimi mass shooting che sono costati la vita a più di trenta persone.

La politica a stelle e strisce non ha tardato a scaricare tutte le colpe sul mondo dell’intrattenimento, con il presidente Donald Trump che ha parlato di “brutali e macabri videogiochi che sono all’ordine del giorno” e che andrebbero fermati.

Un’infografica pubblicata da Vox, e rilanciata in rete da numerosi esponenti della community del gaming tra cui l’ex Nintendo Reggie Fils-Aime, dimostra che non c’è in realtà alcuna connessione tra i mass shooting e i videogiochi.

I parametri presi in considerazione sono la spesa pro capite nei principali mercati al mondo nel 2019 e il numero di morti per sparatorie nel 2017 (per 100.000 persone), con dati elaborati dall’etichetta Newzoo.

L’infografica parla letteralmente da se: paesi come Corea del Sud e Cina in cui la spesa media è superiore agli Stati Uniti hanno pochissimi casi, e anche nelle altre nazioni, tra cui l’Italia, che hanno comunque investimenti importanti da parte dei consumatori ci si mantiene su numeri che non generano particolari preoccupazioni.

Una dimostrazione su un livello estremamente comprensivo e fattuale che non lascia scampo circa le reali responsabilità di questi mass shooting, che sono in gran parte da attestare all’eccessiva diffusione e alla facilità di ottenimento di armi da fuoco negli Stati Uniti.