Il First Playable Fund a rischio cancellazione? Sembrerebbe di sì

Marianna Madia del PD vuole destinare quei fondi altrove.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Dopo l’ok del Decreto Rilancio in Gazzetta Ufficiale, il First Playable Fund sembrava essere una realtà concreta per tutti gli sviluppatori italiani.

Come rimarcato nella nostra intervista a Thalita Malagò, Direttore Generale di IIDEA – l’associazione che rappresenta gli sviluppatori e gli editori di videogiochi in Italia – il FPF è uno strumento che vuole fornire un aiuto allo sviluppo del gaming italiano, specie a seguito della grave crisi dovuta all’emergenza da coronavirus.

Più concretamente, parliamo di un fondo di quattro milioni di euro con lo scopo di aiutare gli sviluppatori di videogiochi italiani (un finanziamento a fondo perduto del 50% delle spese ammissibili, per un importo compreso tra 10mila e 200mila euro). A quanto pare, però, in queste ore starebbero sorgendo alcuni problemi che potrebbero bloccare i piani originali.

Marianna Madia del Partito Democratico avrebbe infatti intenzione di cancellare il First Playable Fund, voluto in particolare dal sottosegretario dei 5 Stelle, Mirella Liuzzi. L’idea è quella di dare maggiore importanza a un’industria composta da università, incubatori e organismi di ricerca, a scapito dell’industry dei videogames (la quale verrebbe tagliata fuori dal fondo monetario).

Al momento non è ancora giunta alcuna conferma ufficiale circa la cancellazione del FPF, tanto che ci auguriamo di avere un aggiornamento positivo da parte di IIDEA quanto prima.

Ricordiamo, a rigor di cronaca, che il Germania è stato stanziato un fondo da 50 milioni di euro per sostenere il mercato indipendente, mentre la vicina Polonia ha deciso di investire ben 30 milioni di euro per il medesimo settore legato ai videogiochi.

Via: TGCom24