Immagine di Crash Bandicoot 4: It's About Time | Video Recensione - Il ritorno del peramele
Recensione

Crash Bandicoot 4: It's About Time | Video Recensione - Il ritorno del peramele

Il primo capitolo canonico post-Naughty Dos a firma Toys for Bob sarà riuscito a mantenere intatto lo spirito della serie? Scopriamolo nella nostra recensione.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Crash Bandicoot 4: It's About Time
Crash Bandicoot 4: It's About Time
  • Sviluppatore: Toys For Bob
  • Produttore: Activision
  • Piattaforme: PS4 , XONE , PC , SWITCH , PS5 , XSX
  • Generi: Azione , Avventura , Piattaforme
  • Data di uscita: 2 ottobre 2020 (PS4, Xbox One) - 12 marzo 2021 (Switch, PS5, XSX) - 26 marzo 2021 (PC)

Dopo il passaggio di testimone di Naughty Dog e l'acquisizione della licenza da parte di Activision, nessuno avrebbe mai pensato che sarebbero passati così tanti anni per vedere finalmente un capitolo canonico della serie Crash Bandicoot. Si potrebbe dire che quel treno sia in realtà passato da un bel pezzo, e che la coda lunga della fama di un franchise così importante abbia esaurito la sua efficacia; ma l'ultimo periodo ha visto la riproposizione dell'intera trilogia che ha raccolto grandi consensi grazie a quell'asso nella manica chiamato N.Sane Trilogy, e dunque il rilancio in grande stile ha funzionato e ha convinto i vertici dell'azienda a dare ulteriore fiducia a Toys for Bob, chiamata a compiere il grande salto.

Crash Bandicoot 4: It's About Time assume dunque un ruolo fondamentale per l'importanza della serie e per le sorti future della mascotte della prima PlayStation, poiché si tratta del primo grande capitolo dell'era post-Naughty Dog, con tutto ciò che ne consegue e con gli immancabili paragoni che si fanno scomodi anche a quasi tre generazioni di distanza.

Osare e innovare, riproporre la stessa formula per accontentare i fan oppure optare per una soluzione intermedia? Toys for Bob ha senza dubbio scelto di giocare facile e di scegliere per quest'ultima opzione, proponendo delle novità ma centellinandole sin troppo, con la timidezza di chi dimostra di avere il freno a mano tirato.

Storia

Crash Bandicoot 4: It's About Time segue gli eventi di Crash Bandicoot: Warpede mette in scena le nuove peripezie della famiglia di bandicoot, che deve nuovamente affrontare i classici nemici di sempre dopo la loro inaspettata fuga dalla prigionia. Neo Cortex, N.Tropy e Uka Uka riescono a creare un buco temporale e lacerare il tessuto della realtà, insinuandosi nello spazio-tempo e sfruttando una nuova invenzione che permette i viaggi dimensionali, aprendo la strada alla conquista del multiverso.

Il piano malvagio ha però avuto un esito vantaggioso per i protagonisti della nuova avventura, poiché ha risvegliato dal torpore le leggendarie maschere quantiche, guardiane del tempo e dello spazio capaci di conferire delle abilità in grado di alterare le regole della fisica che governano il mondo reale.

In Crash Bandicoot 4 lo scopo sarà quindi trovare le quattro maschere e utilizzarle per mettere fine ai piani di conquista della gang che da sempre si oppone al marsupiale e a sua sorella Coco, unici eroi i grado di fermare la minaccia. Stavolta, la storia prenderà una piega diversa dal solito, con esiti che chiaramente vi lasciamo il piacere di scoprire.

A ciò è collegata la possibilità di usare altri personaggi in determinati livelli, dotati di abilità uniche e metodi di avanzamento ben diversi da quelli del protagonista. Toys for Bob ha in qualche modo tentato di offrire nuovi punti di vista che s'intersecano con quelli di Crash e Coco, ma si tratta di una soluzione davvero troppo abbozzata, di un timido atto d'esplorazione che avrebbe invece potuto offrire delle storie secondarie molto più approfondite e articolate, con lo scopo ultimo di introdurre con maggiore forza i nuovi personaggi giocabili.

Tawna è completamente diversa rispetta a come la ricordavamo e gli autori hanno deciso di cambiare totalmente la sua personalità e il suo aspetto, passando dalla femme fatale a una figura indomita e indipendente che con le proprie forze riesce sempre ad avere la meglio. Artisticamente è una scelta senza dubbio molto forzata e non necessaria, ma in qualche modo si rivela utile per giustificare uno stile di gioco diversificato, che prevede i salti sulle pareti e l'uso del rampino per coprire grandi distanze o distruggere le casse in lontananza.

Dingo appare in Crash Bandicoot 4 più mansueto e decisamente meno mefistofelico, quasi innocuo: le sue abilità prevedono la capacità di poter risucchiare le casse, sputarle via all'occorrenza e utilizzare il cannone ad aria per poter fluttuare per un breve periodo e raggiungere le piattaforme più distanti.

La timeline di Cortex ci fa scoprire un personaggio quasi alla ricerca di una insperata redenzione, anch'esso ammansito e meno infingardo. Si tratta in assoluto del personaggio che meno ci ha convinto, in particolar modo per via delle abilità che utilizza nei livelli a lui dedicati: non può eseguire il doppio salto, può effettuare dei rapidi sprint in avanti e con la sua pistola può trasformare i nemici in piattaforme solide o – se spara due volte – gelatinose, così da avere una maggiore spinta verso l'alto.

Il punto è che a differenza sua, tutti i personaggi hanno una sorta di succedaneo del doppio salto, e considerando che la memoria muscolare farà sì che questo diventi un automatismo consolidato per superare letteralmente ogni area, nel momento in cui si passa a Cortex potreste avere più grattacapi del solito, oltre a testimoniare un netto calo della rapidità con cui eseguirete le azioni.

In generale, l'idea di usare i personaggi in dei momenti specifici della storia appare una scelta in cui persino gli sviluppatori sembrano credere poco, e lo evidenzia il fatto che i livelli siano posti un po' in disparte, come se fossero solo dei bonus di poco conto e non una carta vincente in grado di ampliare lo spettro del nuovo capitolo.

Lo stesso, seppure in modo minore, si può dire della vera novità di peso rappresentata dalle maschere quantiche. Se è vero che basterebbero già loro a giustificare la presenza di un nuovo capitolo canonico della serie, è vero anche che il loro utilizzo risulta essere sin troppo circostanziato, relegato a determinate zone all'interno dei livelli.

Si tratta di una scelta che fa il paio con l'estrema linearità degli stage, ancorati al passato e incapaci di garantire l'ampio respiro delle produzioni moderne. La mancata possibilità di acquisirle come abilità definitive e di cambiarle al bisogno è dunque un'assenza che si avverte non poco e che limita le possibilità di interpretazione del giocatore, costretto a seguire l'unica direzione che gli sviluppatori propongono di volta in volta.

Si potrebbe contestare quanto detto asserendo che in fondo Crash Bandicoot 4 non avrebbe dovuto essere diverso da quanto visto nella trilogia originale, ma considerando i cambiamenti effettuati, non mancava di certo la possibilità di far evolvere la serie. A Toys for Bob è mancato il coraggio di imprimere una visione autoriale più decisa, e in parte è comprensibile; tuttavia è d'obbligo registrare tutto ciò come un'opportunità sfruttata solo parzialmente.

Crash Bandicoot 4 e gameplay

Crash non ha nuove abilità, ma possiede le classiche movenze che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni. In Crash Bandicoot 4 è possibile effettuare delle azioni contestuali che si attivano in automatico in prossimità di alcune zone dello scenario, come ad esempio correre per brevi tratti sulle pareti segnate, lanciarsi sulle liane per dondolarsi e superare dei baratri oppure dar inizio a sezioni a scorrimento su binari che nei platform sono ormai diventate una consuetudine.

Il gioco si rivela molto hardcore quando concorrono delle soluzioni miste che obbligano a sfoggiare con precisa alternanza tutte le abilità, soprattutto se l'obiettivo finale è quello di ottenere davvero il massimo e completare tutto ciò che offre Crash Bandicoot 4. Ma dicevamo delle maschere, capaci di cambiare molte delle dinamiche di gioco e di introdurre nuove soluzioni di gameplay.

La maschera Lani-Loli consente di far sparire e apparire piattaforme e casse con un semplice tocco del tasto adibito alla funzione, spingendo il giocatore a trovare (soprattutto nelle fasi avanzate) il giusto tempismo per spostarsi da un punto all'altro senza cadere nel vuoto e avendo sempre il conforto di un punto d'appoggio sicuro.

La maschera 'Akano consente a Crash di prodursi in una giravolta perpetua che consente di sfondare le casse rinforzate, rispedire al mittente gli attacchi magici e, non ultimo, di cambiare totalmente l'approccio ai salti. Ciò avviene attivando l'abilità e spiccando un balzo che diventa morbido, leggero e in grado di far planare Crash, consentendogli di prolungare la portata della distanza percorsa con un doppio salto.

Gli atterraggi risultano essere così più controllati, ma non mancano i momenti in cui gl'impedimenti diventano evidenti, soprattutto quando alcuni nemici fanno rimbalzare via il peramele.

Kapuna-Wa è invece la maschera che permette di rallentare il tempo per un determinato periodo, così da permettere di normalizzare piattaforme che si spostano troppo rapidamente, camminare sulle casse di nitro prima che si verifichi l'esplosione o raggiungere alcune casse col timer che possono essere attivate da quelle marcate dall'iconico punto esclamativo.

Infine, la maschera Ika-Ika permette di invertire a piacimento la direzione della forza di gravità. E, quando riuscirete a gestire alla perfezione il tempismo, potrete letteralmente fluttuare mentre agite sulla direzione verso cui Crash verrà spinto.

È solo verso la parte finale del gioco che Crash Bandicoot 4 permette di usare con maggiore frequenza le quattro maschere all'interno degli stessi livelli, facendo sfoggio delle migliori soluzioni di design che gli autori sono stati in grado di mettere in piedi. Se da una parte è un motivo d'orgoglio essere riusciti a svecchiare una formula che era diventata stantia, dall'altra non fa che aumentare il dispiacere per non aver visto una commistione così ben riuscita per gran parte del tempo.

Si tratta però di una buonissima base per la ripartenza del franchise, che sente ancora di essere debitore al lavoro di Naughty Dog e non riesce pienamente a spiccare il volo come dovrebbe, reiterando soluzioni ormai desuete sia perché sono quelle più sicure, sia perché sono quelle che più di altre accendono la memoria storica degli estimatori, che andranno in visibilio davanti a così tanto sfrenato fan-service.

Le novità, gli extra e l'end-game

Crash Bandicoot 4 non vuole di certo lesinare sulla quantità di segreti, extra e ricompense per i giocatori più abili e determinati. Essendo i livelli molto più grandi e articolati rispetto al passato, gli sviluppatori hanno impostato il gioco affinché offrisse una quantità maggiore di obiettivi da raggiungere, con un occhio attento al pubblico più hardcore.

Ogni livello ha infatti ben sei gemme da raccogliere e offre le classiche sfide a tempo con le reliquie di zaffiro, oro e platino, rese ancora più complicate rispetto al passato grazie alla maggiore estensione delle aree di gioco. Tre delle gemme possono essere raccolte sgraffignando rispettivamente il 40, il 60 e l'80% dei frutti wumpa, la quarta gemma sarà vostra se distruggerete tutte le casse, la quinta se completerete il livello senza morire più di tre volte e l'ultima sarà vostra se effettivamente troverete il punto in cui è stata nascosta.

Crash Bandicoot 4 introduce poi la modalità N.Verted, che sblocca la versione invertita dei livelli, realizzati per l'occasione con uno stile artistico ricercato e in grado di alterare le fattezze grafiche degli stage, così da dare meno punti di riferimento ai giocatori.

Anche questi livelli offrono lo stesso numero di gemme, aumentando così un'offerta contenutistica già corposa, che per essere esaurita completamente vi richiederà di superare agevolmente il tetto delle venti ore. Raccogliere le sei gemme sbloccherà le skin associate di Crash e Coco, mentre se troverete le quattro gemme colorate sparse per il mondo aprirete dei nuovi sentieri e avrete accesso a una sorpresa che non vi sveliamo.

In alcuni livelli di Crash Bandicoot 4 potrete anche trovare i cosiddetti nastri flashback, che per essere raccolti devono essere raggiunti senza aver mai incontrato la morte, altrimenti vedrete il fantasma dell'oggetto farsi beffe di voi. Una volta acquisiti i nastri potrete recarvi presso alcuni cabinati che danno accesso a delle prove speciali di abilità che Cortex ha preparato per voi dal suo antro sotterraneo.

Al di là di alcune modifiche apportate a un paio di personaggi secondari, tecnicamente Crash Bandicoot 4 è un titolo a metà tra vecchio e nuovo. I livelli sono tutti su binari e raramente offrono delle aperture o delle vie secondarie da imboccare. Ciò ha permesso agli sviluppatori di avere un ambiente ancora più controllato, rispetto a quello che si avrebbe con un mondo aperto o con un sandbox, motivo per cui Crash Bandicoot 4 non ha mai cali di frame o défaillance grafiche troppo evidenti.

Si tratta dunque di un buon punto di ripartenza che non riesce ancora a svincolarsi dal peso del passato, incapace com'è di acquisire una sua identità e far spiccare il volo alla serie; il lavoro di Toys for Bob è senza dubbio di buona fattura, ma l'inconfondibile tocco di Naughty Dog è andato perduto durante il passaggio di consegne.

Crash è tornato con una nuova avventura ed è pronto a mettervi di nuovo a dura prova. Potrete acquistare Crash Bandicoot 4: It's About Time a questo indirizzo.

Voto Recensione di Crash Bandicoot 4: It's About Time - Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Le maschere quantiche aggiungono diverse novità a livello di gameplay...

  • Introduzione dei livelli invertiti e delle timeline di nuovi personaggi

  • Gran quantità di collezionabili, segreti ed extra, che impegneranno anche i giocatori più esigenti

Contro

  • ... Ma il loro utilizzo è sin troppo circostanziato e timido.

  • Alcuni personaggi giocabili, come Cortex, funzionano meno di altri

Commento

Crash Bandicoot 4: It's About Time è un'operazione riuscita, una buonissima ripartenza per un franchise che sembrava ormai campare di rendita senza avere più il coraggio di proporre qualcosa di nuovo. Toys for Bob ha raccolto degnamente l'eredità di Naughty Dog, ma l'eccessiva timidezza con cui sono state proposte le novità non permette a questo nuovo capitolo di spiccare il volo né di essere riconosciuto come un punto di svolta per l'evoluzione della serie. È però un ponte molto solido tra passato e presente, utile per l'approdo definitivo a un nuovo mondo.