Calendario dell'Avvento 2018 Giorno 21 | Formula 1 e il piacere di giocare

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a cura di Matteo Bussani

Mancano sempre meno giorni al Natale, e così anche al termine del calendario dell’Avvento. L’appuntamento dicembrino in cui abbiamo cercato di ripercorrere i momenti salienti dell’anno passato. Ce ne sono stati molteplici, indubbiamente, alcuni più interessanti di altri, ma di certo non ci siamo dimenticati nemmeno di quelli un po’ più oscuri. Arriviamo infatti proprio dalla giornata di ieri in cui abbiamo trattato proprio dell’annuncio di Diablo Immortal, il progetto di Blizzard che ha fatto scaturire le giustificate lamentele della propria fan base.Torniamo, però, alla spirito natalizio: quello del “A Natale si può dare/fare/amare di più” del jingle di una nota marca di pandori. E quindi riprendiamo in mano la generale positività di questa rubrica con un titolo che mi è tornato in mente con la premiazione dei racing game.

Tutti pensereste che voglia parlarvi di quanto è bello Forza Horizon 4, ma penso che la premiazione come vincitore della categoria nei nostri Spaziogames Awards 2018 sia più che sufficiente. In realtà voglio concentrarmi su F1 2018 e, più in generale sulla gioia nel poter sfruttare l’occasione di tornare volante alla mano di una recensione per godermi la mia eterna passione: i giochi di guida.

f1-2018

Sarà che la guida su strada, tra sicurezza, consumi e traffico, non è che sia particolarmente entusiasmante, ma è anche giusto che sia così. Dal canto suo, quella su pista ha tutto un altro piglio: la velocità mi mette adrenalina addosso come poche altre cose al mondo sono in grado di fare. Però, al di là delle rare occasioni per andare in pista, più per press tour che nel tempo libero, solo nei videogiochi posso tornare a provare una sensazione del genere. Così ho sempre cercato di avere un’esperienza di guida completa, con giochi di guida principalmente simulativi e un setup volante e pedaliera completo senza strafare per mettermi in pista nel salotto di casa.

L’anno scorso con l’abbondanza di titoli e la necessità della recensione ho potuto davvero passare tantissime ore in compagnia dei miei bolidi preferiti, quest’anno un po’ meno. Perlomeno fino all’arrivo di Formula 1. Stavolta sono riuscito a trovare una settimana di ferie proprio a ferragosto, ma per vari problemi, non sono riuscito a prenotare nessun posto a un prezzo ragionevole per andare in vacanza, così sono rimasto a casa. Poco prima dell’inizio delle ferie è arrivato il codice di Formula 1 per la recensione. Ho così rispolverato la seduta ferma da tempo e in quei giorni mi sono messo in modalità hardcore e ho affrontato praticamente un’intera stagione con la durata completa delle gare, comprensive di libere e qualificazioni, per riprendere bene in mano il mezzo e le piste.

Penso di aver guidato più chilometri virtualmente in quei giorni che realmente in tutto l’anno. E nonostante le ovvie limitazioni di un F1 che ambisce alla simulazione, ma che a livello di difficoltà e gestione dell’IA la sfiora soltanto, mi sono proprio goduto quelle giornate, che mi hanno fatto ricaricare le pile oltre ogni immaginazione.

Sicuramente ha contribuito il titolo che non è particolarmente complesso. Con un po’ di allenamento (una trentina d’ore al massimo per chi è alle prime armi) il sistema di guida permette di guidare agilmente con un setup di aiuti sfidante. Perché il bello è vivere l’ansia della traiettoria tra le gomme usurate e l’assenza di aiuti alla trazione, riuscendola a portare a termine nella maniera migliore. Una sfida che non diventa mai proibitiva perché basta attivare i rewind per eliminare gli errori di stanchezza e di inesperienza che più giocate più combinerete.Un mix che fa tutti contenti e che oramai assieme all’offerta di contenuti del gioco, mantiene la produzione su ottimi livelli che soddisfano nonostante l’uscita annuale.

Questo piccolo racconto un po’ alternativo rispetto al solito appuntamento del Calendario dell’Avvento, non era solo per ricordare F1 2018, che comunque è un gioco meritevole dell’attenzione di questa rubrica, ma soprattutto per ricordare quel momento dell’anno in cui il videogioco, in quanto vera e propria passione e piacere, diventa momento per rilassarsi completamente e ricaricarsi: ognuno nella propria safe zone, ognuno con i suoi generi preferiti.