Calendario dell'Avvento 2018 Giorno 17 | Le Rockstar dei videogiochi e Twitter

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a cura di Matteo Bussani

Numero sventurato, nella cultura italiana, il 17 ma giorno interessante per il Calendario dell’Avvento. La grande retrospettiva di 24 giorni sull’anno passato ha superato il punto di non ritorno, e il Natale che pregustiamo giorno dopo giorno si sta avvicinando. I regali si accumulano negli armadi pronti per essere impacchettati e i dolci iniziano a invadere precocemente le tavole per preparare gli stomaci a ciò che li aspetta. Un quadro che addolcisce il lunedì dell’ultima settimana prima dell’inizio ufficioso delle feste (il 24 sarà ancora lunedì), e che vogliamo arricchire con un fenomeno molto particolare che oramai ha definito buona parte della comunicazione dell’informazione videoludica.

hideo kojima

In ogni ambito sono oramai nate le figure, in parte controverse, degli influencer. Questi demagoghi dei giorni nostri parlano e sono ascoltati, mentre nelle conversazioni di tutti i giorni si tende sempre di più a chiudere la saracinesca al dialogo. Forse anche per questo motivo la figura è particolarmente ambita: tutti vogliono essere un po’ influencer. Anche quelli che hanno autorevolezza al di fuori del web hanno iniziato a sentire la necessità di rientrare in questa categoria (al volo mi vengono in mente Luca Ward, o Sgarbi, per non parlare della politica antidisinformazione di Burioni). Quanti si sono buttati su questa vetrina per trasformarsi nella versione social di se stessi e legittimarsi direttamente agli occhi del pubblico?

Pur con mezzi e metodi diversi ciò è successo anche nei videogiochi. La fantomatica figura della Rockstar che talvolta si cita, diventata sinonimo di genio consapevole e incontrollabile, è la chiave del successo. Più si fa parlare del proprio prodotto attraverso il successo di se stessi, più lo si legittima. Pensiamo al personaggio che ha costruito Josef Fares, la mente dietro A Way Out, dopo lo spettacolo ai The Game Awards 2017. E così se vogliamo guardare al punto più alto di questo fenomeno vediamo la fulgida stella di Kojima che brilla sopra tutte: l’animale sociale per eccellenza del videoludo. Ce ne sono tanti altri e la loro presenza sui social è sempre più massiccia, al punto che il personale si mescola con il lavorativo e capita di carpire più informazioni da un tweet che non da un comunicato.

E’ cambiata la comunicazione, sono cambiati i mezzi, è cambiato anche il modo delle testate di affrontare la ricerca del contenuto. Non solo, però. La nascita di questo tipo di informazione ha sviluppato quella che potremmo chiamare un po’ impropriamente cronaca videoludica. Ci sono sempre stati novità, approfondimenti, anteprime, ma il quotidiano era meno dominante. E’ nata la cultura dell’evento, e i cinguettii social non si sono fatti attendere, diventando essi stessi parte dell’evento. Per questo non possiamo non ripensare al 2018 senza considerare oramai fondamentali queste figure e il loro contatto con il pubblico tramite i social.

Il rumor e l’hype, l’illusione e la disillusione: un ciclo continuo di informazione che si alimenta giorno dopo giorno e che nel 2018 si è consolidato nelle figure delle Rockstar e negli assoli sociali.