Autori di FaceApp rispondono sulla privacy: non carichiamo le vostre foto

Nelle ultime ore si è diffuso un allarme intorno a FaceApp, il fenomeno del momento, che violerebbe la privacy degli utenti. Hanno risposto direttamente gli autori dell'applicazione

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Non ci sono dubbi che FaceApp e, in particolare, il suo filtro per invecchiare il nostro aspetto fisico, sia il fenomeno social del momento. Nelle ultime ore, tuttavia, si sono diffusi degli allarmi relativi a possibili violazioni della privacy che l’applicazione commetterebbe, appropriandosi di fatto delle vostre foto per caricarle online o, a quanto pare, anche tracciando le applicazioni che avete installato nel vostro telefono.

Alcuni utenti hanno anche osservato che l’applicazione richiede una connessione internet attiva per funzionare e sono così giunti alla conclusione che questo significasse che, quando si carica una foto per elaborarla, in realtà stanno venendo caricate anche le altre presenti in galleria.

La questione è arrivata fino agli autori di FaceApp, che hanno diffuso una nota ufficiale al sito 9to5mac per assicurare agli utenti che tutto ciò che l’app carica sui suoi server cloud è la foto che l’utente sceglie di modificare – che viene in ogni caso cancellata per lasciar posto ad altre entro quarantotto ore dall’invio.

Come spiegato dagli sviluppatori, «potremmo caricare nel nostro cloud una foto di cui avete fatto l’upload. Il motivo principale per tutto questo è legato al traffico e alle performance: vogliamo assicurarci che un utente non carichi una foto ripetutamente per ogni volta che vuole modificarla. La maggior parte di queste immagini vengono cancellate dai nostri server entro quarantotto ore dal momento in cui viene eseguito l’upload.»

Il motivo della connessione internet richiesta è proprio il passaggio dell’elaborazione nel cloud, richiesto per raggiungere il risultato finale: «FaceApp svolge la maggior parte dell’elaborazione della foto in cloud. Carichiamo solo una foto selezionata dall’utente per la modifica. Non trasferiamo mai nessuna altra foto presente nel cellulare dell’utente sul nostro cloud.»

Infine, in merito alle preoccupazioni legate al fatto che FaceApp abbia origine in Russia (il che ha destato preoccupazione soprattutto in USA in vista delle elezioni del 2020), gli autori hanno voluto precisare che «sebbene il nostro team al cuore del settore ricerca & sviluppo sia ubicato in Russia, i dati degli utenti non vengono trasferiti in Russia.»

Vedremo comunque come proseguirà la questione nelle prossime ore, considerando il fatto che l’origine russa dell’applicazione le ha attirato addosso gli attenti e diffidenti riflettori delle autorità statunitensi.