Aumentare il prezzo di Game Pass? Sarebbe «controproducente» per Microsoft

Microsoft risponde alla paura che, acquisendo Activision Blizzard, potrebbe aumentare i prezzi del suo Game Pass, smentendo.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Prosegue e non conosce sosta la telenovela relativa all'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, con diverse procedure presso numerosi enti preposti che stanno valutando approvare o meno l'affare.

In Regno Unito, proprio in queste ore, la UK CMA ha pubblicato un documento dove il gigante di Redmond risponde anche ai dubbi di chi si domandava se, acquisendo franchise come Call of Duty, Microsoft non possa pianificare di aumentare il prezzo del suo Xbox Game Pass, inserendo quei giochi in catalogo (potete abbonarvi su Instant Gaming).

Una eventualità che Phil Spencer e compagni hanno smentito con decisione. Come possiamo leggere alla pagina 8 del documento a questo link, infatti, Microsoft pensa che aumentare il prezzo di Game Pass sarebbe «controproducente», poiché non tutti i giocatori sono interessati a Call of Duty e la saga ha, oltretutto, una sola release annuale, mentre un utente potrebbe disdire l'abbonamento ogni mese.

Nelle parole della compagnia madre di Xbox:

«Gli abbonati a Game Pass possono cancellare la sottoscrizione in qualsiasi momento, trascorso un mese di gioco.

Dal momento che i titoli Call of Duty vengono pubblicati una volta all'anno, qualsiasi impatto sarebbe di breve termine, poiché i giocatori che andrebbero a esaurire dopo pochi mesi l'entusiasmo per il nuovo CoD abbandonerebbero l'abbonamento, a causa del prezzo più alto.

Alla luce di ciò, un aumento di prezzo sarebbe controproducente e aumenterebbe il numero di utenti che decidono di abbandonare il servizio».

La discriminante, insomma, è che secondo Microsoft alzare il prezzo porterebbe i giocatori sì ad abbonarsi per giocare a Call of Duty al lancio, ma per poi valutare di disiscriversi dopo pochi mesi, una volta smaltito l'entusiasmo del primo periodo, in attesa dell'episodio dell'anno seguente.

L'idea della compagnia, invece, è quella di tenere giocatori abbonati costantemente al suo servizio, proponendo un prezzo che si bilanci bene all'offerta persistente. Aumentare il costo di listino, in un modo che peraltro colpirebbe anche chi a Call of Duty non è interessato affatto, sarebbe quindi controproducente.

«Gli utenti di Game Pass sono molto attenti al prezzo» ragiona Microsoft, «un aumento colpirebbe tutti, compresi quelli che non vedono alcun valore in Call of Duty e che non ci giocano».

L'acquisizione sta venendo molto dibattuta poiché Sony conta su milioni di giocatori che, armati di PlayStation, ogni anno giocano a Call of Duty. Microsoft ha assicurato di non voler rendere la saga di shooter esclusiva Xbox per almeno dieci anni, ma sembra che anche questo non sia stato sufficiente a rassicurare la casa giapponese in merito all'acquisizione.

Vedremo come si pronunceranno le entità preposte: nel frattempo, Microsoft ha già trovato l'accordo per portare CoD anche su console Nintendo e per far arrivare i suoi titoli su NVIDIA GeForce Now.