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Immagine di Visions of Mana | Recensione, il ritorno di un classico fin troppo classico
Recensione

Visions of Mana | Recensione, il ritorno di un classico fin troppo classico

Abbiamo avuto modo di giocare a fondo Visions of Mana, il nuovo capitolo della serie di Seiken Densetsu: scopri com'è andata.

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Avatar di Marcello Paolillo

a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Pubblicato il 27/08/2024 alle 14:00
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In sintesi

  • Il ritorno della serie Mana, dopo anni di assenza.
  • Sistema di gioco estremamente classico.
  • Tradisce il suo essere un RPG "low budget".
  • Pro
    • Coloratissimo e in linea con la serie Mana.
    • Combat system facile e veloce...
  • Contro
    • ... sebbene manchi una sfida adeguata.
    • Tecnicamente solo sufficiente.
    • Ne godranno quasi esclusivamente i fan storici della serie.

Il Verdetto di SpazioGames

6.9
Visions of Mana ha l'obiettivo di riportare i giocatori all'interno di un'esperienza RPG classica, tipica degli anni '90. Il gioco sviluppato da Square Enix si distanzia dalle produzioni ad alto budget come Final Fantasy XVI, optando per un approccio grafico semplice e uno stile di gioco più tradizionale. A fronte di ciò, quindi, il titolo punta a conquistare in primis i fan nostalgici della serie, proponendo un'esperienza che, pur essendo gradevole, potrebbe non attirare nuovi giocatori a causa delle sue ambizioni limitate e del comparto tecnico modesto. 
Accettate queste condizioni, avrete in ogni caso davanti a voi un action RPG gradevole, coloratissimo e in grado di farsi piacere per un buon numero di ore. Nulla di più, nulla di meno.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Visions of Mana
Visions of Mana
  • Sviluppatore: Square Enix
  • Produttore: Square Enix
  • Distributore: Plaion
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS5 , XSX
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 29 agosto 2024

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Square Enix (ai tempi SquareSoft) viene ricordata spesso e volentieri per la serie di Final Fantasy, sebbene siano molteplici le saghe ultratrentennali legate al genere dei giochi di ruolo che la casa dei Chocobo ci ha regalo nel corso delle generazioni.

La serie di videogiochi Mana, originariamente conosciuta come Seiken Densetsu in Giappone, è sicuramente una di queste: nata nel 1991, ha debuttato con Seiken Densetsu: Final Fantasy Gaiden per il Game Boy in bianco e nero, un titolo che – come il titolo lascia intendere fin troppo bene – si presentava come uno spin-off della celebre saga di Final Fantasy.

Tuttavia, il gioco si distinse rapidamente per le sue meccaniche innovative, combinando elementi d'azione in tempo reale con l'esplorazione e la gestione delle risorse tipiche dei giochi di ruolo.

Il successo del primo capitolo portò allo sviluppo di un seguito, Secret of Mana (1993), per Super Nintendo, che consolidò la serie come una delle più amate nel genere e prendendo un bel po' le distanze dal suo ingombrante "cugino". Con il passare degli anni, la saga di Mana si è evoluta, abbracciando nuove piattaforme e introducendo un ricco universo narrativo che esplora temi legati alla natura, alla magia e al conflitto tra bene e male.

Guarda su

Ad oggi, la serie continua a essere apprezzata da una moltitudine di fan, tanto che ora è arrivato il momento di scoprire un capitolo nuovo di zecca su cui Square sembra voler puntare le giuste attenzioni (dopotutto, sono quasi quindici anni che la serie non sforna un episodio ex novo): sto parlando di Visions of Mana.

Noi di SpazioGames abbiamo già avuto modo di provare il gioco per circa un'ora, ma adesso è il momento di affondare gli artigli in un prodotto rivolto palesemente ai fan storici del franchise, che nella sua versione finale riesce a farsi piacere nonostante qualche cliché di troppo.

Bentornati nel mondo di Mana

La trama parte da subito come ci si aspetterebbe da un episodio della serie: a Tianeea, il Villaggio del Fuoco, tutti si preparano all'arrivo della Fata e alla nomina di un “alm”.

Ogni quattro anni, infatti, gli alm di tutto il mondo vengono scelti per recarsi all'Albero del Mana e ringiovanire il flusso del potere del mana offrendo le loro anime. Il giorno dell'arrivo di Faerie, Val, la nuova guardia dell'anima, porta la sua amica d'infanzia, Hinna, al festival.

Immagine id 19196
Il combat system è tanto classico quanto funzionale.

Mentre il sole scende sotto l'orizzonte, tutti gli spettatori attendono con il fiato sospeso, sperando di essere scelti come alm. La Fata scende però con sorpresa di nessuno davanti a Hinna, nominandola Alm del Fuoco, un ruolo che la giovane accetta con grande impegno. Da quel momento, per il protagonista Val e la sua amica d'infanzia Hinna prenderà il via un viaggio ben più importante di quello che immaginano.

Visions of Mana punta a regalare un'esperienza a tratti "vecchia", ma che ha il compito ben preciso di immergerci in un RPG d'altri tempi

Visions of Mana è il primo titolo completamente nuovo della serie di Mana in oltre quindici anni e l'intero team di sviluppo ha lavorato a lungo per perfezionare gli elementi storici che i fan hanno amato della serie, unendosi per progettare un'esperienza piacevole sia per i fan che per i nuovi arrivati, sempre con l'idea di proteggere l'identità esistente del franchise. 

La prima cosa evidente è che Square Enix ha deciso di includere il titolo tra le sue produzioni "medie", lontane dallo sfarzo tecnico dei Tripla A dal budget stratosferico (à la Final Fantasy XVI, per capirci).

Visions of Mana non è infatti un gioco brutto da vedere, ma è sicuramente realizzato con una semplicità grafica che non potrà non rimandare ad alcune antichissime esperienze RPG vecchia scuola.

Coloratissimo e dotato di uno stile estetico molto spigoloso, il gioco non ha veramente nulla che faccia strappare i capelli, tanto che anche in modalità Prestazioni l'avventura è vittima di cali nel frame rate.

Immagine id 19199
Se cercate una palette di colori accecante, l'avete trovata

Anche il character design è abbastanza classico, coi personaggi – inclusi i tre principali che andremo a controllare – realizzati in chiave nipponica e che sembrano usciti da un qualsiasi gioco di ruolo degli ultimi vent'anni. 

Ripeto, non si tratta di voler paragonare questa produzione a big come uno dei due remake di Final Fantasy VII, su cui Square ha puntato tantissimo, ma è più che altro importante sottolineare come questo gioco sia profondamente lontano dalla spettacolarità di un AAA pensato per un pubblico generalista.

Visions of Mana punta infatti a regalare un'esperienza più tradizionale, a tratti "vecchia", ma che ha il compito ben preciso di immergerci in un RPG d'altri tempi, con tutti i pro e i contro che questa definizione porta con sé.

Grande enfasi è infatti riposta nell'esplorazione: le mappe, piuttosto vaste e ricche di forzieri, collezionabili e nemici, possono essere attraversate a piedi e non solo, velocizzando il tutto con doppio salto e scatti aerei. Non dimenticate inoltre di rivisitare le aree già attraversate: accedendo ad altri trigger e abilità sbloccherete nuovi luoghi da esplorare (ergo, nuovi bonus).

Ma non solo: il gioco introduce i Pikul, creature simili a cani cavalcabili, le quali vi aiuteranno a spostarvi più velocemente, nonostante il salire e scendere da queste creature spezzerà e non poco il ritmo durante le fasi di combattimento.

Un gioco d'altri tempi

Per il resto, Visions of Mana è un action RPG nell'accezione massima del termine: il sistema di combattimento in tempo reale ci permette di cambiare classe e sviluppare un Elemental Plot che conferisce varie abilità speciali di rito. Ogni classe cambia le dinamiche del combattimento, incluse tipologie di armi e utilizzo degli elementi, in grado di rendere gli scontri un tantino più variegati.

Il combat system è impostato sull'effettuare semplici combo a terra e aeree, inclusa l'ovvia presenza di super mosse con relativa barra da riempire, ragion per cui chi cerca un titolo con particolari sofisticazioni è meglio che si rivolga altrove. Inoltre, è possibile rallentare il gioco utilizzando il cosiddetto Ring Menu, al fine di darci più tempo per utilizzare l’attacco elementale giusto sul nemico selezionato.

Vero anche che la velocità con cui è possibile utilizzare gli attacchi in mischia è aumentata rispetto ai precedenti capitoli della serie (specie Trials of Mana), ragion per cui per cui anche se un attacco provoca meno danni, sarà possibile sferrarne un numero sufficiente per mandare al tappeto gli avversari.

Potete anche scegliere liberamente il vostro livello di difficoltà, quindi non preoccupatevi se l'azione non fa per voi e preferite godervi la storia. D'altra parte, se siete fiduciosi nelle vostre capacità, potete impostare il livello di difficoltà più alto, anche se per quasi tutta la durata dell'avventura non ho incontrato chissà quali punti ostici o boss particolarmente coriacei. 

Insomma, Visions of Mana è un gioco che punta alla leggerezza e alla spensieratezza dei primi titoli della serie, senza voler ambire a stravolgere il genere di appartenenza né a intaccare i grandi classici che lo hanno preceduto.

Purtroppo, le sue basse ambizioni si riflettono anche in un comparto tecnico senza alcun guizzo particolare e con qualche inciampo di troppo, oltre al fatto che il suo essere così tremendamente classico difficilmente incuriosirà i nuovi arrivati – a differenza dei fan nostalgici (specie quelli cresciuti all'epoca del Super Nintendo e della prima PlayStation a 32-bit), i quali non resisteranno al richiamo di un gioco tanto classico quanto realizzato con un budget rivolto verso il basso. Basta solo sapere a cosa andate incontro.

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