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Star Wars Jedi: Survivor | Recensione - Forza fuori controllo

Star Wars Jedi: Survivor è più espanso ed elaborato del gioco precedente, ma con diverse sbavature grafiche. Ecco la nostra recensione.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

In sintesi

  • Un seguito migliore del gioco precedente
  • Esplorare tutto è un gran piacere e non si avvertono forzature
  • Grande ambizione, ma anche qualche limite tecnico di troppo

Informazioni sul prodotto

Immagine di Star Wars Jedi: Survivor
Star Wars Jedi: Survivor
  • Sviluppatore: Respawn Entertainment
  • Produttore: Electronic Arts
  • Distributore: Electronic Arts
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Action Adventure
  • Data di uscita: 28 aprile 2023

Star Wars Jedi: Survivor è quello che potrebbe essere definito il seguito ideale: migliore, più grande, evoluto, articolato e con tutte quelle aggiunte che il capostipite – anche per ragione tecniche – non poteva permettersi.

La prosecuzione dell'avventura di Cal Kestis, che riprende la storia a cinque anni di distanza dagli eventi di Star Wars Jedi: Fallen Order, vede adesso il giovane eroe in guai molti seri e in una posizione in cui la fuga dalle grinfie dell'Impero si è estesa in lungo e in largo per tutta la galassia. 

 Nelle fasi promozionali, Respawn e EA avevano lasciato intendere che il progetto – diventato ormai canonico all'interno dell'universo creato da George Lucas – sarebbe stato migliore in tutto rispetto al primo riuscito e acclamato titolo della saga. Sebbene i dati di fatti dimostrino esattamente quanto detto, ci sono delle debolezze tecniche che non possono essere sottovalutate, soprattutto alla luce dei progressi tecnologici certificati delle ultime opere più di rilievo.

Star Wars Jedi: Survivor, una storia convincente

Oltre a proseguire da dove tutto si era grossomodo interrotto, Star Wars Jedi: Survivor (potete acquistarlo in versione PS5, da noi recensita, su Amazon) amplia lo spettro del racconto e apre uno spaccato su quella che può essere definita l'era meno esplorata della saga.

Non bastassero già tutti i riferimenti alle trilogie chiave, ai momenti clou e a buona parte del materiale che nel corso degli anni ha invaso i media, questo seguito approfondisce anche alcuni eventi legati all'Alta Repubblica, dimostrandosi coerente e credibile con quanto raccontato finora.

Si tratta senza dubbio di una grandissima occasione per arricchire un passato molto lontano e per gettare le basi per quello che Lucasfilm considera un progetto multimediale con ottime capacità di espansione. Senza entrare troppo nei dettagli, sappiate che pur estendendosi nello stesso periodo del gioco precedente, Star Wars Jedi: Survivor riesce con abilità a cucire il passato col presente, aprendo possibilità di un certo peso anche nel medium di riferimento, con possibili diramazioni narrative a cui è difficile non guardare con grande curiosità e con un buon grado di entusiasmo.

Oltre ad alcuni dei personaggi chiave già visti in precedenza, Star Wars Jedi: Survivor introduce nuove figure e non lesinerà su sorprese inaspettate, dando vita a un racconto più avventuroso e coeso, a un'anticipazione di quella che potrebbe diventare una nuova epopea. A sorprendere in positivo sono la gestione dei ritmi, la regia e la capacità di dosare i tempi del videogioco e quelli della storia, fondendoli in un abbraccio saldo, senza squilibri e dove non si notano forzature.

Sebbene stavolta sia più marcata la conduzione di gioco che si presta a un continuo andirivieni tra pianeti già parzialmente esplorati, la struttura migliorata e la possibilità di esplorare aree prima precluse risulta essere una carta vincente. Al contrario di altri titoli che usano questo stratagemma per diluire la durata di gioco, in Star Wars Jedi: Survivor esplorerete sempre con grande piacere e senza sentirvi mai davvero obbligati ad agire in una determinata maniera già decisa a monte. 

Questo non dipende solo dalla preponderanza di elementi metroidvania che vi forniscono gradualmente potenziamenti e abilità utili a superare zone precedentemente fuori portata. Al contrario, è stata precisa volontà degli sviluppatori gestire ogni area con un maggior numero di diramazioni e sentieri profondi e verticali, con zone naturali che non hanno nulla di artefatto e che sfruttano pienamente la maggiore mobilità del personaggio e le possibilità offerte dell'espansione degli ambienti.

Al loro interno troverete segreti, tesori, sfide, collezionabili e attività secondarie, ma anche missioni che sono state chiaramente influenzate dalle avventure più iconiche uscite nell'ultimo periodo. Il riferimento va ad alcuni sacrari di The Legend of Zelda o agli squarci temporali di God of War che includevano combattimenti speciali, con similitudini che balzano immediatamente all'occhio. Star Wars Jedi: Survivor riesce dunque a offrire un'avventura ancora più frizzante, varia e convincente, aprendosi a una durata più espansa rispetto al gioco precedente, se si punta a completare tutto al cento per cento.

Gameplay

Sebbene all'interno di Star Wars Jedi: Survivor ci siano tanti elementi di poco conto legati alla cosmesi di Cal, BD-1 e alla spada laser, che per alcuni giocatori possono essere considerate ricompense di scarso valore ai fini dei vantaggi ludici e dell'evoluzione del personaggio, lo stesso non si può dire delle migliorie apportate al sistema di gioco.

Si consideri infatti che Cal, oltre ad avere ancora le abilità del gioco precedente, potrà adesso gestire un certo numero di stili di combattimento, scegliendone due di volta in volta da un punto di salvataggio. Oltre alla spada laser singola e alle doppie spade – giusto per nominare i principali – adesso è possibile usare uno stile che privilegia spada e pistola per una maggiore varietà nei combattimenti, o quello votato ai colpi pesanti e potenti ma lenti. 

Dobbiamo dire che nell'economia di gioco, soprattutto se si gioca a difficoltà normale, gli stili non spostano quasi nulla in termini di equilibri, e non ci si avvicina neanche alla lontana all'eclettismo visto negli stylish action a cui guardano queste aggiunte. Aumentare la difficoltà, oltretutto, non cambia nulla delle routine comportamentali, ma influisce solo sui classici parametri legati a danni inferti, alla salute del protagonista e in questo caso anche alla finestra di reazione per effettuare le parate.

Diverso invece il discorso per la mobilità di Cal nelle sezioni platform, che in fasi avanzate potrà usufruire di una sequela di azioni da concatenare in successione con grande rapidità, tra salti doppi con scatti aerei, corse forsennate su pareti e altre sorprese che vi lasciamo il piacere di scoprire. 

Ne esce fuori un connubio di grande equilibrio, dove si alternano combattimenti, esplorazioni, traversate e una narrazione avventurosa e in pieno stile Star Wars, senza inciampi, errori marchiani o passi falsi. Sembrerebbe dunque che Star Wars Jedi: Survivor sia il seguito perfetto, giusto? E invece, con non poco disappunto, dobbiamo raccontarvi di diverse défaillance tecniche che davvero non ci saremmo aspettati.

Comparto tecnico

Abbiamo provato Star Wars Jedi: Survivor su PlayStation 5 (lo trovate su Amazon), testando il titolo sia in modalità performance sia in modalità fedeltà. Quest'ultima restituisce una migliore resa dell'effettistica e un impatto grafico più gradevole, ma è impensabile farsi andare bene una trentina di FPS per un'opera del genere, soprattutto considerando come i combattimenti risultino più ingolfati e meno reattivi rispetto alla modalità che riteniamo sia più adeguata ai ritmi di gioco.

Con la modalità performance il gioco appare però immediatamente più spoglio e slavato, facendo perdere buona parte di quella definizione che avrebbe fatto avvicinare Star Wars Jedi: Survivor al tenore qualitativo dei progetti di questa generazione. Il punto è che il frame rate non è sempre stabile nemmeno favorendo la fluidità, e in zone ampie il problema diventa molto più evidente, facendo anche perdere dettagli in lontananza e facendo apparire brutture grafiche francamente inaccettabili.

Star Wars Jedi: Survivor è un'opera che per tentare di raggiungere i propri obiettivi ha dovuto cedere il passo a qualche compromesso grafico di troppo, rimasta vittima di un engine che in progetti del genere dovrebbe essere ormai tra le ultime possibilità da prendere in considerazione. Oltre alla patch del day one ne arriveranno certamente altre a mitigare le problematiche più in vista, ma i numerosi artifizi grafici non possono essere sostituiti in blocco e si ha sempre la sensazione che manchi qualcosa a livello di pulizia del codice, che restituisce risultati altalenanti e non sempre di alto livello. 

La domanda fondamentale che è giusto porsi è però la seguente: queste problematiche gravano in modo determinante sulla fruibilità e sulla godibilità di gioco? La risposta è no, perché Star Wars Jedi: Survivor non risulta mai davvero compromesso, ma saremmo poco onesti a dire che va tutto bene e che in fondo nel prossimo futuro avremo un gioco finalmente solido e degno di essere annoverato tra i migliori esempi tecnici di questa generazione.

Se Stig Asmussen pensa già a un capitolo per concludere la trilogia e al passaggio all'Unreal Engine 5, è evidente anche come ci sia una presa di coscienza sul fatto che quel supporto tecnico sia ormai giunto al capolinea, mostrando ancora una volta – e stavolta a scapito di un gioco che avrebbe potuto essere stellare – tutti i limiti tecnici a cui devono far fronte le opere di grande ambizione ancora sotto il giogo di tecnologie superate.

Voto Recensione di Star Wars Jedi: Survivor | Recensione


8.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Avventura migliore della precedente, più espansa, articolata e di ampio respiro

  • Tante attività da svolgere ed esplorazioni extra che non sanno mai di forzatura

  • Ottimo ritmo di gioco e snodi narrativi importanti per i fan di Star Wars

Contro

  • I limiti tecnici si palesano a più riprese, con questo motore grafico

  • Ottimizzazione non al top: tearing, diverse brutture grafiche e qualche incertezza del frame rate in zone molto grandi

Commento

Star Wars Jedi: Survivor è un gioco migliore del capostipite, più ambizioso, elaborato e articolato, di più ampio respiro e in grado di far compiere un passo in avanti al franchise. Tutta questa grandezza si va però a scontrare con diversi limiti tecnici che evidenziano l'obsolescenza del motore grafico e la fretta di arrivare sul mercato. Un paio di mesi in più ai box avrebbero senz'altro dato un risultato diverso, migliore, ed è francamente un peccato che un gioiellino del genere non possa spiccare pienamente il volo nonostante la sua elevata caratura.
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