Inside e l'apparizione della sirenetta misteriosa - Rubrica
La sirena è qui per aiutarti, o per ucciderti. Chi può dirlo?
Advertisement
a cura di Francesco Ursino
Approcciarsi a un gioco come Inside ti fa improvvisamente diventare intellettuale. Mentre vai avanti nel titolo cerchi di carpire significati nascosti, simbologie, rimandi, elementi che possano aiutare a farti comprendere che diavolo stia succedendo sullo schermo. Perché qualcosa vorranno pur dire quei grandi palazzoni industriali che si continuano ad attraversare, o quegli uomini senza volto e senza volontà che all’improvviso possono seguirci. E poi, perché il protagonista fa quello che fa, fino ad arrivare a quel finale deliziosamente grottesco?
Nel concreto, ho trovato Inside più facile di Limbo. Quest’ultimo titolo mi aveva tenuto fermo per diverso tempo, soprattutto nell’ultima parte di gioco, mentre con Inside non ho mai incontrato difficoltà clamorose.
Un po’ come Limbo, forse più di Limbo, Inside non si degna però di dare alcuna risposta al giocatore. E tra i numerosi interrogativi che mi sono venuti giocando al titolo Playdead, ce n’è uno che riguarda uno dei tanti personaggi strambi che si incontrano durante le poche ore di gioco proposte: è questo il Dettaglio di cui voglio parlare questa settimana.
Inside, ovvero: vado in giro, controllo cose
La cosa bella di Limbo era che si prestava a tantissime interpretazioni. La teoria dell’incidente stradale, la teoria del purgatorio, la teoria della casa sull’albero. Tutto molto interessante, ma che dire invece di Inside? Anche in questo secondo caso, sono andato alla ricerca di una qualche interpretazione che desse un senso alla mia esperienza. Perché, in qualche modo, Inside mostra qualcosa in più rispetto a Limbo, almeno visivamente. Sappiamo che il protagonista entra in questa grande area dove qualcuno fa esperimenti di qualche tipo su qualcun altro. Un po’ vago, no? Non sappiamo però, se il protagonista ci entra per caso, se era già parte dell’esperimento, se è controllato da qualcuno o qualcosa, se le conseguenze delle sue azioni nel finale sono volute. Le cose diventano ancora più complicate se si considera l’epilogo alternativo.
Le interpretazioni sono tante e, come si può ascoltare in questo bel video, per alcuni il divertimento di questo tipo di giochi risiede proprio nel non conoscere mai veramente del tutto le risposte alle proprie domande.
Visto che non si riesce a capire bene il quadro complessivo, allora, forse è più proficuo concentrarsi sui singoli personaggi.
Lunghi e mortali capelli lunghi
Verso la metà del gioco si entra in contatto con un essere diverso da tutti quelli visti fino a quel punto. Alcuni la soprannominano sirena. L’essere ha i capelli lunghi (molto lunghi), è sostanzialmente nudo ed è alto come il protagonista (cosa che spinge a chiedersi: è un clone? Una versione differente della stessa persona?) La sirena, però, sembra possedere una forza fisica superiore rispetto al personaggio principale, e ha una particolarità: vuole ucciderci.
Almeno, questo è quello che sembra le prime volte. Perché durante i primi incontri, infatti, tutto quello che bisogna fare quando si vede questo essere è scappare il più velocemente possibile. Se ci si lascia raggiungere, infatti, la sirena provvederà ad affogare il giocatore. Ma è davvero così? Come al solito, quando si parla di Inside, la risposta non è certa.
In una delle scene più importanti di del gioco– forse la più importante – il giocatore sembra soccombere alla sirena. Mi ricordo che, quando giocai questa sequenza, pensavo di aver sbagliato qualcosa, e che da un momento all’altro il titolo mi avrebbe fatto ricominciare tutto dall’inizio. E invece no. Quella volta la sirena fece qualcosa di diverso.
Andiamo con ordine: il protagonista, con molta probabilità, muore in questa sequenza. Poi, però, si vede la sirena “resuscitare” il nostro, donandogli quello che sembra essere un apparecchio di qualche tipo. Dopo questi eventi, anche un po’ inquietanti, il personaggio non solo tornerà a vivere, ma sarà in grado di respirare sott’acqua, proprio come la sirena. E, cosa più importante, sarà in grado di controllare le menti di alcuni NPC senza gli appositi caschi incontrati nella prima parte del titolo.
La sirena, invece, non si vedrà più per il resto del gioco, lasciandoci una domanda inquietante: voleva aiutarci per tutto il tempo, oppure voleva ucciderci per farci diventare come lei?
Cerchiamo di complicare ancora di più le cose
Secondo quanto riporta la Wiki ufficiale di Inside, la sirena di cui sto parlando è a tutti gli effetti una ragazza. Alcuni file di gioco, infatti, si riferiscono a questo essere con la parola “girl”. È un particolare che secondo me può avere un qualche interesse, e apre un interessante parallelismo con Limbo.
Ricordate più o meno come andavano le cose con il precedente titolo Playdead? Il protagonista sembrava essere alla ricerca di una ragazzina, presumibilmente sua sorella. Alla fine del gioco, il protagonista (anche in questo caso un ragazzo), spezzava una lastra di vetro (da qui la teoria dell’incidente stradale) e veniva catapultato in una nuova area. Dopo qualche passo, giungeva nei pressi di un albero. Ai suoi piedi si trovava una ragazzina, che avvertiva la nostra presenza e… sul più bello, il gioco finiva.
Ecco, diciamo che in Limbo è il protagonista che va in soccorso della ragazza (interpretazione probabilmente errata, ma utile alla nostra analisi). In Inside è il contrario. È la ragazza (sirena, o quello che è insomma) che va in soccorso del protagonista, donandogli l’abilità di respirare sott’acqua. Un parallelismo che probabilmente è solo una coincidenza. O forse no, visto che con i titoli Playdead non si può mai dire mai.
La sirena di Inside è simbolo di mistero e domande che non troveranno mai una risposta chiara. Le sequenze che la riguardano sono tra le più dinamiche del titolo Playdead, senza contare la cutscene che in sostanza cambia l’essenza del gioco, e regala al protagonista nuove abilità (forse a costo della vita). Qual è la vostra interpretazione della storia di Inside?