Lightyear Frontier | Provato - Coloratissima calma
Abbiamo trascorso un bel po' di ore insieme a Lightyear Frontier, il farming simulator ambientato su uno splendido pianeta alieno e uscito su Game Pass.
a cura di Giulia Francolino
Redattrice
In sintesi
- Un farming/cleaning simulator coi robottoni.
- Meccaniche di gioco incredibilmente rilassanti.
- Il mondo di gioco offre una grande varietà di scenari mozzafiato.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Frame Break, Amplifier Studios
- Produttore: Amplifier Studios, Frame Break
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , XSX
- Generi: Simulazione
- Data di uscita: 19 marzo 2024
Il silenzio, il canto degli uccellini e il buio profondo della notte: sono cose che conosciamo, ma che non facilmente possiamo vivere sulla nostra pelle. Lightyear Frontier, con i suoi paesaggi sconfinati dalla bellezza unica e i suoi animaletti alieni, ci accompagna alla scoperta di un mondo inesplorato e tutto da scoprire, caratterizzato proprio da quello spirito.
L’opera di FRAME BREAK, un perfetto mix tra farming e cleaning simulator, ci catapulta su un pianeta alieno vivace, colorato e lontano dalla minaccia più temibile dell’universo: l’uomo.
In uno scenario in cui la Terra non è più un luogo ospitale per chi la abita, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è pensare che lassù ci sia un altro posto in cui ricominciare senza commettere gli stessi errori che ci hanno portato al disastro.
Praterie verdi costellate da alberi in fiore, fitte foreste dove l’autunno regna sovrano e alte montagne innevate: saranno questi gli scenari che durante la nostra avventura potremo chiamare “casa”.
Nel mondo di Lightyear Frontier non esistono fretta, guerre o sentimenti negativi e potremo ripartire da zero stando ai nostri ritmi e alle nostre regole.
In questo articolo, vi raccontiamo com’è andato il nostro trasferimento su un pianeta alieno nella versione in accesso anticipato del gioco, dopo che ci abbiamo passato un bel po' di ore (e ricordando che è anche inclusa su Game Pass).
Un nuovo inizio, una nuova casa
Come tante opere di fantascienza, Lightyear Frontier racconta la storia di una Terra che ha esaurito le risorse e non è più un posto sicuro per gli esseri umani.
Ecco perché l’umanità ha aderito al programma che dà il nome al gioco ed è partita per un viaggio tra le stelle alla ricerca di pianeti più ospitali e che consentano di ricominciare daccapo.
Nel gioco impersoniamo un astronauta esperto in agricoltura che, durante il suo viaggio alla ricerca di una nuova casa per gli umani, si ritrova, un po’ per caso, a cadere su un pianeta alieno che sembra avere tutto ciò che serve per ricominciare.
Dopo esserci svegliati da una terribile caduta dal cielo, vediamo accolti da Pip-3r, un satellite dotato di intelligenza artificiale che diventerà fin da subito un amico fidato e ci aiuterà a rimettere insieme il nostro mech, un robottone rosso caduto dal cielo insieme a noi.
Da questo momento in poi, la vocina petulante di Pip-3r sarà sempre con noi, eliminando completamente il senso di solitudine e intrattenendoci con divertenti aneddoti e frasi motivazionali.
Fin da subito, ci aiuterà a recuperare tutti i pezzi del robot e a munirci di tutto ciò che ci serve per stabilirci sul nostro nuovo pianeta.
Come tante altre opere recenti, come lo splendido Jusant o il simpatico farming sim My Time at Sandrock (potete recuperare la versione per Nintendo Switch su Amazon), anche Lightyear Frontier nasce come critica a una società che non si prende abbastanza cura del proprio pianeta – e mostra, con toni rilassati e un pizzico di ottimismo, ciò che potrebbe succedere all’umanità qualora non decidessimo di intraprendere una strada diversa.
Nonostante l'importanza del suo tema cardine, l’opera di FRAME BREAK offre un’esperienza di gioco tranquilla e pacifica, completamente priva di combattimenti e nemici da affrontare. Inoltre, a differenza di tanti altri titoli dello stesso genere, non saremo limitati da una barra della stamina o dell’energia, e potremo muoverci liberamente per il pianeta senza alcun limite.
Tutto ciò che dovremo fare, sarà rendere ospitale il mondo appena scoperto, debellando l’inquinamento ed eliminando tutto ciò che lo infesta.
La grande varietà di ambienti proposti spazia da splendide praterie verdi e ricche di alberi in fiore, a meravigliose foreste autunnali e dai toni dorati; e ancora, a paesaggi montani innevati e silenziosi, il tutto con una vista mozzafiato sui pianeti vicini.
Sebbene il nostro amico robottone sia un po’ pesante e macchinoso da muovere, portarlo in giro a raccogliere materiali e a nutrire gli animaletti è un vero piacere.
Una fattoria aliena
Come dicevamo, Lightyear Frontier è un’avventura open world che combina le classiche meccaniche di gioco da farming e cleaning simulator.
Il nostro compito sarà quello di debellare l’inquinamento a bordo del nostro mech utilizzando gli strumenti a nostra disposizione. Potremo utilizzare il tubo di irrigazione per rimuovere le chiazze di melma rossa che devastano l’ambiente circostante, l’aspiracolture per liberarci delle erbacce e la sega chiodata per debellare la fastidiosa malaerba nociva.
Ne risulta una modalità di gioco molto rilassante e soddisfacente: salire a bordo del nostro amico robot, esplorare nuove aree e scoprirne i tesori e, infine, impegnarci per riportare spiagge, praterie e foreste al vecchio splendore è divertente e gratificante.
Ma Lightyear Frontier non è solo questo: se inizialmente potremo bonificare una o due aree con ciò che abbiamo a disposizione, procedendo nell’avventura avremo bisogno di strumenti migliori per poterci liberare di melma, erbacce e piante nocive.
Ed è qui che il gioco inizia a mostrare la sua anima di farming simulator: i materiali raccolti nei primi minuti di gioco ci serviranno per costruire il rifugio, che diventerà la nostra base per riposare, riporre gli oggetti in eccesso, migliorare il mech e i nostri strumenti e dare il via a una vera e propria attività di commercio.
Il gioco ci dà la possibilità di costruire uno o più rifugi in punti a nostra scelta della mappa. Inizialmente, i materiali a nostra disposizione ci consentiranno di costruire solamente una tenda, ma più avanti nel gioco avremo la possibilità di mettere in piedi veri e propri edifici in legno, capanni per gli attrezzi e i macchinari e tanto altro ancora.
La tenda, e più avanti lo splendido rifugio in legno, ci servirà per riposare e accelerare il processo di produzione delle macchine. Inoltre, dormire ci servirà a sbloccare alcuni vantaggi molto interessanti, che cambieranno ogni giorno e a seconda di quanto e come abbiamo decorato l’ambiente circostante.
Nel nostro rifugio potremo anche costruire una lunga serie di macchinari che ci serviranno per plasmare a nostro piacimento i diversi materiali che raccoglieremo in giro per la mappa, tra cui un frantoio, una macchina per trasformare i fiori in colore e una stazione di assemblaggio pensata per migliorare l’estetica del nostro robottone e degli strumenti in nostra dotazione.
Per esempio, potremo espandere la capacità del serbatoio del tubo di irrigazione o la sua gittata: in questo modo potremo annaffiare i campi in modo più veloce. Potremo anche modificare le gambe del robot in modo che sia in grado di creare dei veri e propri sentieri semplicemente camminando.
Non mancano, ovviamente, i classici bauli tipici dei titoli di questo genere: in Lightyear Frontier potremo crearne un numero illimitato e riporre al loro interno tutti i materiali in eccesso.
Sebbene l’inventario del nostro robot sarà praticamente infinito, ci sarà un numero massimo di oggetti che potremo portare con noi e continuare a muoverci liberamente per la mappa. Una volta superata la soglia di peso che il robot può sopportare, potremo comunque continuare a raccogliere materiali, ma non potremo più correre, saltare o planare.
Si tratta di un buon compromesso che riduce moltissimo la necessità di tornare sui nostri passi ogni volta che l’inventario è pieno.
Questo, in breve, è il loop di gioco offerto da Lightyear Frontier. Debellare l’inquinamento da una zona ci darà modo di sbloccare nuovi materiali, che potremo utilizzare per costruire nuovi macchinari e migliorare i nostri strumenti per passare alle zone successive.
Come nella maggior parte dei titoli di questo genere, il tempo di gioco è diviso in giornate: tuttavia, le missioni possono essere portate a termine senza fretta e senza alcun limite di tempo.
Gli unici momenti che costringeranno il giocatore a rimanere nei pressi del rifugio saranno due brevi eventi causali della durata di circa un minuto, durante i quali cadranno dal cielo nuove erbe nocive e chiazze di melma.
In questo frangente, sarà necessario utilizzare i soliti strumenti per evitare che queste cadano sulla fattoria e rovinino il raccolto.
La nostra esplorazione alla ricerca di materiali ci porterà a imbatterci anche in alcune antiche rovine aliene (che ricordano in tutti e per tutto i calderoni di Horizon).
Qui potremo raccogliere nuovi materiali sconosciuti, analizzarli e scoprire, passo per passo, la storia di una civiltà che non esiste più.
Troveremo anche una porta con otto sigilli che si illumineranno ogni volta che riusciremo a bonificare un’area della mappa. Riusciremo a scoprire cosa si trova al di là del misterioso portone?
“Bello” è meglio
Per rendere l’atmosfera ancora più rilassante, Lightyear Frontier ci dà la possibilità di personalizzare ogni cosa utilizzando i fiori alieni per produrre colori e vernici.
Per rendere la base ancora più “casa” potremo riverniciare il nostro rifugio, posizionare cartelli personalizzati, aggiungere recinti e aiuole fiorite. Una possibilità che abbiamo apprezzato.
Decorare, oltre ad avere lo scopo di rendere l’intera avventura ancora più chill, avrà anche diversi benefici sul gameplay: infatti, alcuni elementi di arredo apparentemente inutili, non avranno solo una funzione estetica, ma ci aiuteranno a ottenere alcuni bonus sbloccabili andando a dormire.
Un’avventura chill e rilassata
Nonostante si tratti di un gioco rilasciato in early access, non abbiamo sperimentato alcun tipo di sbavatura nel frame rate o nella grafica. Lightyear Frontier ci ha offerto fin da subito un’esperienza di gioco fluida e incredibilmente piacevole.
Alcuni elementi del gioco non hanno ancora una funzione ben precisa: per esempio, nutrire le creature aliene che abitano la mappa non ha al momento alcuno scopo (se non quello di scaldarci il cuore). Allo stesso tempo, il commerciante che visita il pianeta occasionalmente vende a caro prezzo tutto ciò che possiamo comodamente trovare in giro per la mappa o coltivare, rendendo di fatto il suo stesso arrivo abbastanza inutile.
Tuttavia, è probabile che entrambi questi elementi verranno approfonditi maggiormente una volta che la versione definitiva del gioco verrà lanciata insieme a nuovi contenuti.
La colorata opera di FRAME BREAK offre a oggi un’esperienza di gioco divertente e rilassante, che nonostante la ripetitività delle azioni riesce a offrire momenti di pura bellezza grazie alla splendida grafica e alla piacevolissima colonna sonora.
Come abbiamo già detto, bonificare le aree di gioco è estremamente soddisfacente e gratificante – l’attività perfetta da svolgere dopo una lunga giornata per mettere in pausa il mondo e staccare il cervello dai problemi della vita.
Si tratta, nell'insieme, di un’avventura semplice, divertente e adatta a tutti: l'esplorazione degli ambienti di gioco è estremamente guidata e lineare. Infatti, sebbene sia possibile esplorare fin da subito quasi tutte le aree della mappa, dovremo seguire un ordine ben preciso per quanto riguarda le zone da bonificare.
Tutti i menù di gioco sono intuitivi e semplici da navigare. Inoltre, il giocatore può scegliere se manovrare il mech utilizzando la modalità in prima o terza persona e ottenere un’esperienza di gioco personalizzata in base ai propri gusti.
Il farming sim di FRAME BREAK è realizzato con Unreal Engine dobbiamo dire che ci regala una grafica deliziosa, che offre un’esperienza di gioco estremamente fluida anche con tutte le impostazioni grafiche massime, complice la direzione artistica che ha optato per una irresistibile palette molto vivace.
Disponibile in tantissime lingue tra cui l’italiano, sottolineiamo che il titolo è giocabile in modalità co-op online con un massimo di tre giocatori.
In definitiva, allora, le nostre prime ore con Lightyear Frontier sono state molto positive e siamo piuttosto curiosi di scoprire quali sorprese il gioco riuscirà a riservare in futuro.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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Ambientazione incredibilmente piacevole e ricca di scenari suggestivi
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Grafica deliziosa
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Colonna sonora piacevole e rilassante
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Meccaniche di gioco molto chill
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Storia intrigante, anche se appena accennata
Contro
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Il mech si muove in modo lento e macchinoso
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Non è ancora chiara la funzione di alcuni elementi di gioco