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Immagine di Inkulinati | Provato - Combattimenti a bordo pagina
PROVATO

Inkulinati | Provato - Combattimenti a bordo pagina

Inkulinati è un tattico davvero unico per il suo stile grafico, capace anche di dar vita a duelli all'ultimo colpo di calamaio

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Avatar di Daniele Spelta

a cura di Daniele Spelta

Redattore

Pubblicato il 01/02/2023 alle 11:40
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  • Pro
    • Sorprendentemente profondo
    • I manoscritti si sono rivelate delle arene perfettamente disegnate
    • Un bestiario già ricco in fase di Early Access
    • La direzione artistica cattura immediatamente
  • Contro
    • Richiede ancora del bilanciamento
    • La generazione procedurale è sempre un'arma a doppio taglio

Conclusioni Finali di SpazioGames

Inkulinati si è fatto a lungo attendere, ma il corposo periodo di sviluppo è stato in fin dei conti un'ottima notizia alla luce di quanto provato finora. Se erano pochi i dubbi sulla qualità – e unicità – estetica dell'opera, siamo stato felici di constatare che sotto una direzione artistica medievaleggiante di primo ordine c'è anche una componente ludica di notevole spessore, al netto di qualche difetto di bilanciamento inevitabile e che si spera verrà corretto in corso d'opera.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Inkulinati
Inkulinati
  • Sviluppatore: Yaza Games
  • Produttore: Daedalic Entertainment
  • Distributore: Daedalic Entertainment
  • Piattaforme: PC , XONE , XSX , SWITCH , PS4 , PS5
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 31 gennaio 2023 (Early Access) - 22 febbraio 2024

“Ed elli avea del cul fatto trombetta”. Questa volta il versetto dantesco non si riferisce a Barbariccia, ma al nostro asino antropomorfizzato che, con una potente flatulenza, ha appena messo fuorigioco proprio il Sommo Poeta. Inkulinati – al di là di un nome incredibilmente fuori luogo dalle nostre parti – è un peculiare tattico a turni che prende vita nelle pagine del medioevo, nel senso più letterale.

Il titolo ideato da Yaza Games mette infatti in scena le improbabili avventure di quei marginalia che coloravano i manoscritti creati secoli fa da monaci e scolari, tomi che nella loro formale e seria austerità nascondevano piccate critiche all’immobile società feudale, proprio grazie a questi esseri improbabili dipinti a bordo pagina.

Dopo un lunghissimo periodo di sviluppo partito su Kickstarter circa tre anni fa, Inkulinati è ora finalmente disponibile in accesso anticipato (lo trovate anche su Game Pass), pronto per le sue battaglie calamaio alla mano, cariche di umorismo e anche inaspettatamente complesse.

Un lavoro certosino

Fughiamo sin da subito il dubbio che ci ha attanagliato dal primo trailer. Oltre a una direzione artistica di certo accattivante, c’è anche della sostanza sotto l’apparenza? La risposta è per fortuna positiva, al netto di qualche imperfezione e mancanza che è lecito aspettarsi da un’opera ancora in fase di rodaggio.

Di questi passi falsi, purtroppo, fanno anche parte le fasi iniziali del gioco, ossia le spiegazioni di quelle regole d’ingaggio, di mosse e movimenti che sono alla base di un tattico tanto complesso quanto confuso, soprattutto per via di una interfaccia sparsa un po’ qua e là per lo schermo.

Una mossa poco delicata

Il tutorial – chiamato Accademia – spiega in pochi passaggi le varie meccaniche di gioco, ma in realtà l’unico allenamento utile per apprendere al meglio tutti gli schemi è un mix fatto di duelli di prova, qualche sconfitta e un po’ di miniature buttate giù dai margini della pagina per un click errato.

Il principale ostacolo è per l’appunto una UI fin troppo ricca di informazioni, dove è necessario un costante ricorso agli aiuti per chiarire il significato di tutte le icone che, oltretutto, spesso si assomigliano con risultati nefasti sul corso degli scontri.

Non semplici topi di biblioteca

Superato questo ostacolo di partenza, Inkulinati si rivela però un titolo estremamente piacevole, capace di coniugare match veloci con una sana dose di pensiero laterale e necessaria pianificazione. La portata principale è il Viaggio, strutturato in modo simile ad un roguelike – senza che tale definizione venga presa in senso stretto – e suddiviso in varie tappe create in modo procedurale, fermate obbligatorie che nascondono scontri di vario tipo, soste in taverna per recuperare le energie e visite ai mercanti in cui spendere i denari accumulati.

Un lungo viaggio nella storia

Il punto di partenza è la creazione del proprio avatar o, per meglio dire, della miniatura che affronterà l’avventura.

Le scelte di personalizzazione estetiche non sono moltissime, mentre con l’accumulo di punti esperienza derivanti dai viaggi precedentemente compiuti – e spesso falliti – si andranno a sbloccare via via diverse opzioni strategiche, come una serie di unità differenti, abilità speciali e tratti passivi.

Una volta portata a termine questa rapida operazione, ha inizio il vero e proprio percorso lungo le pagine tutt’altro che statiche di un bellissimo manoscritto medievale.

Nel Viaggio ci sono molti eventi casuali

Al di là delle varie tipologie di incontri, lo scopo principale dei vari duelli è quello di aver la meglio sulle miniature nemiche e, negli scontri con i boss di fine livello, dei vari miniaturisti rivali, fra cui figurano volti celebri del periodo, come Dante o la mistica teutonica Ildegarda di Bingen.

Portare a termine con successo un duello è però tutt’altro che semplice, alle volte anche a causa di un bilanciamento ancora da raffinare, come abbiamo provato sulla nostra pelle quando ci siamo trovati faccia a faccia con un contingente di creature nemico decisamente superiore alle nostre possibilità.

Per fortuna una sconfitta non equivale ad un game over istantaneo e, anche a seguito di una batosta, c’è comunque modo di riprovare la sfida o di svignarsela nella casella successiva, almeno fino a che non saranno finite le piume d’oca, una risorsa che rappresenta le vite ancora disponibili al nostro avatar.

Marginalia bellicosi

Siamo certi che il team di sviluppo limerà queste imperfezioni, piccoli difetti che comunque non hanno intaccato nel complesso una qualità tattica fatta di scelte, contromosse, attenzione ai movimenti e accorta gestione delle varie risorse.

Ciascuna bestia richiede infatti un esborso di inchiostro per essere disegnata, un materiale da raccogliere in vario modo durante i turni e che, assieme ad un livello di noia che cresce se si impiegano sempre le stesse unità, si è rivelato uno dei fattori tattici con il maggior peso e che ci ha costretti ad adottare piani mai uguali a sé stessi.

Anche la noia è però un fattore su cui è necessario un ripensamento, soprattutto perché durante le prime battaglie e avendo a disposizione un manipolo di miniature davvero risicato, è pressoché impossibile non fare ricorso a dei doppioni.

Alla pugna!

Accumulando duelli vittoriosi, il proprio arsenale inizia però a crescere e a comprendere un bestiario davvero ragguardevole, fatto di volpi, conigli, asini, diavoletti e tante altre creature che abbellivano ovviamente i tomi religiosi, filosofici e di letteratura medievale. Oltre al già citato costo di inchiostro, ogni creatura ha poi le sue varie statistiche offensive e difensive: alcune sono armate di arco, altre di spada o di lancia – e non mancano poi abilità più bizzarre, come la capacità di incendiare le pagine da parte dei diavoletti o per dei pseudo-vescovi di scomunicare i nemici.

Infine, l’avatar del protagonista segue delle regole tutte sue o, oltre a poter disegnare nuove unità, è in grado di spostare lungo la mappa le varie pedine, può curare gli alleati o, giusto per fare un ultimo esempio, avvalersi dell’aiuto della mano del miniaturista stesso per schiacciare i nemici in caso di necessità. Gli ingredienti tattici sono davvero numerosi, a cui vanno aggiunte poi le mappe create in modo casuale durante l’avventura.

Un libro in movimento

Le mappe di gioco in cui prendono vita questi assurdi scontri di altri tempi sono proprio le righe ingiallite di antichi tomi, spazi in due dimensioni divisi in caselle da studiare attentamente prima di ogni spostamento.

Gli errori sono inizialmente all’ordine del giorno e non è raro vedere precipitare creature e bestie giù dai bordi, ma con un po’ di pratica è possibile sfruttare a proprio vantaggio ogni singolo elemento disegnato fra le pagine. Gli scenari sono infatti tutt’altro che statici e, disegnati da un invisibile demiurgo, poco alla volta appaiono calderoni incandescenti, bocche infernali, nuvole velenose, fino ad arrivare a dei veri e propri fuochi apocalittici dove gettare senza pietà il miniaturista nemico addormentato dopo un colpo di deretano.

Anche in questo caso occorre però segnalare la potenziale scorrettezza nella creazione casuale degli ambienti, che non sempre pareggiano le possibilità di vittoria per i due contendenti, piazzando ostacoli letali in modo arbitrario e sbilanciato.

Le pagine dei manoscritti funzionano alla perfezione come mappe di gioco

Sapienti pennellate

Inkulinati non è dunque solo un titolo davvero piacevole da vedere, ma anche da giocare. Resta comunque indubbio che la direzione artistica sia la principale freccia al suo arco e siamo felici che dopo Pentiment – con quale decennio di separazione – sia già tornata in auge questo stile a cavallo tra il medioevo e l’età moderna.

L’opera di Yaza Games è anche un concentrato di umorismo e di non sense, una capacità di non prendersi mai troppo sul serio che calza a pennello con i suoi assurdi disegni e con delle animazioni volutamente grottesche.

Segnaliamo infine anche la presenza di una traduzione in italiano più che soddisfacente, che però non è stata sfruttata per quei testi che vengono generati durante le battaglie e nei cui caratteri gotici vengono narrate le epiche gesta di lumache, orsi corazzati e vescovi ermellini.

Versione testata: PC

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