Immagine di Disney Speedstorm | Provato - Topolino sfida Mario
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Disney Speedstorm | Provato - Topolino sfida Mario

Abbiamo provato in anteprima la versione early access di Disney Speedstorm, il gioco di corse arcade made in Disney. Scopriamo com'è andata.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Disney Speedstorm
Disney Speedstorm
  • Sviluppatore: Gameloft Barcelona
  • Produttore: Gameloft
  • Distributore: Gameloft
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS5 , XSX , XONE , SWITCH
  • Generi: Guida Arcade
  • Data di uscita: 18 aprile 2023 (Early Access)

I giochi di kart con protagonisti volti noti del mondo videoludico e non solo sembrano stare vivendo una seconda giovinezza. C’è l’eterno Mario Kart, è tornato Crash Team Racing – e persino Sonic continua a correre su questi mezzi, senza contare tutti quei titoli minori come Nickelodeon Kart Racers che si rivolgono a fasce più giovani di pubblico.

Adesso è la volta di Disney che, con Disney Speedstorm – firmato da Gameloft Barcelona – punta a contendere lo scettro di re dei kart a Mario, forte del suo potentissimo universo, dove coesistono volti come Topolino, Jack Sparrow, Mulan, Mike Wazowski e tantissimi altri.

Il gioco sarà lanciato quest’anno in formato free-to-play su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch e PC. In attesa del debutto, è stata resa disponibile una versione early access a pagamento che, oltre all’ovvia possibilità di giocare il titolo in anteprima, fornisce anche diversi bonus in-game, che variano a seconda del pacchetto scelto.

Abbiamo avuto modo di provarla e siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni.

Sfrecciamo nell’universo Disney

Partiamo subito dal cuore dell’esperienza di Disney Speedstorm, vale a dire il gameplay. Il feeling alla guida del kart è forse l’aspetto più importante per la riuscita di un gioco di questo genere, insieme al level design. E possiamo dire con soddisfazione che Disney Speedstorm riesce ad azzeccarli entrambi.

Ci sono diverse meccaniche che permettono a Disney Speedstorm di vantare una personalità unica rispetto ai concorrenti.
Partiamo dal feeling alla guida. Controllare i kart è davvero un piacere: i comandi sono estremamente responsivi, al punto che potreste voler abbassare leggermente la sensibilità. Come modello di guida siamo più vicini a quanto visto in Team Sonic Racing, dunque se avete esperienza con il titolo di Sumo Digital sarete facilitati nelle prime battute di gioco, ma anche se venite dal più classico Mario Kart vi basterà una manciata di partite per abituarvi alla guida.

Per quanto riguarda il gameplay duro e puro, siamo di fronte al classico gioco di corse arcade: l’obiettivo è completare per primi i due giri di gara, avvalendosi delle scorciatoie e dei turbo presenti sulla pista, oltre che degli oggetti sparsi lungo il tracciato. Ci sono però diverse meccaniche introdotte da Disney Speedstorm che gli permettono di vantare una personalità unica e differente rispetto ai diretti concorrenti.

Innanzitutto, la barra del turbo. Eseguendo determinate azioni, come la classica derapata o colpire gli avversari con oggetti, riempiremo la nostra barra del turbo; una volta riempita, ci basterà premere un pulsante per attivare un potente boost di velocità temporaneo, la cui durata potrà essere aumentata grazie agli altri turbo presenti sulla pista o eseguendo nuovamente derapate o altre azioni del genere.

Potrebbe sembrare un’aggiunta secondaria, ma la gestione del turbo diventa fondamentale in ottica di gara: semplicemente, non riuscirete a vincere se non darete la giusta importanza a questo elemento.

Un’altra aggiunta sono le rotaie sparse sulla pista. Si tratta di scorciatoie a cui potremo accedere semplicemente passandoci sopra con il kart; dovremo poi tenerci in equilibrio su queste rotaie, con il rischio costante di cadere e perdere secondi preziosi.

Il gioco punta molto su queste meccaniche di rischio/ricompensa, cosa che non ci saremmo aspettati da un titolo che punta molto anche sul pubblico più giovane; se iniziare a giocare a Disney Speedstorm è molto facile, diventare competitivi sarà probabilmente un percorso lungo e complesso.

Persino agli oggetti è stata data una maggiore profondità. Innanzitutto, ci sono abilità uniche per ogni personaggio (su cui torneremo in seguito); ma anche per gli oggetti comuni possono essere attivati effetti differenti.

Prendiamo, ad esempio, lo scudo. Premendo il tasto apposito attiveremo uno scudo difensivo, che ci permetterà di resistere ai colpi avversari; se invece terremo premuto il tasto attiveremo uno scudo offensivo, che si attiverà nel momento in cui andremo a scontrarci con un altro kart, stordendo il nostro avversario.

Questa scelta è disponibile per tutti gli oggetti e aggiunge un pizzico di strategia in più anche in questo frangente, perché diventa importante scegliere, in una frazione di secondo, quale effetto conviene attivare in un determinato momento di gara.

L’unico difetto che ci sentiamo di segnalare è relativo al respawn del kart dopo una caduta. Talvolta il gioco posiziona inspiegabilmente il kart in punti da cui è davvero ostico ripartire, come davanti ad un altro burrone o ad una parete, costringendo il giocatore a perdere altro tempo con una retromarcia; non sappiamo se si tratta di una scelta consapevole (anche se ne dubitiamo) o di un errore, ma in ogni caso speriamo che la cosa venga rivista con i prossimi aggiornamenti.

Track design e performance

Veniamo quindi a due altri aspetti fondamentali per un buon gioco di kart arcade: il track design e le performance.

Per quanto riguarda il primo, questa versione early access di Disney Speedstorm ci ha permesso di visitare nove ambientazioni, equivalenti a nove mondi Disney. Ciascuna mappa di gioco offre però diversi tracciati al suo interno che, pur conservando la stessa struttura di base, permettono di differenziare l’esperienza all’interno di una medesima ambientazione.

Ad ogni modo, il basso numero di ambientazioni non dovrebbe spaventarvi dato che, come abbiamo ripetuto più volte, non siamo neanche di fronte alla versione di lancio. Ormai sappiamo bene che questa tipologia di titoli vede i contenuti arrivare nel corso del tempo, dunque la mancanza di altri mondi Disney in cui sfrecciare, in questo caso, è solo legata a una questione di tempo.

Le piste sono molto interessanti a livello di design. Ognuna offre numerose scorciatoie, tra rotaie e passaggi accessibili solamente grazie ai turbo. Alcuni tracciati hanno un importante sviluppo anche sulla verticalità, mentre altri hanno degli eventi dinamici che vanno a rendere più esplosiva la gara.

Oltre a questo, dobbiamo considerare il valore aggiunto portato dalla licenza Disney: se siete appassionati di questo gigantesco universo, non potrete che apprezzare la costruzione delle piste, piene di riferimenti e rievocazioni delle pellicole da cui prendono ispirazione.

La colonna sonora sarà con ogni probabilità un elemento divisivo per i fan. Anziché riprendere semplicemente le tracce originali, Disney Speedstorm opta per delle rielaborazioni in chiave elettronica. È un po’ come ascoltare un “Disney dubstep remix”, talvolta; un remix molto ben fatto, ma che potrebbe far storcere il naso ai puristi Disney (noi ammettiamo di averlo apprezzato molto, pur non essendo grandi fan di questo genere musicale).

Per quanto riguarda le performance, il gioco gira perfettamente su PlayStation 5, dove si è svolta la nostra prova (potete recuperare l'ammiraglia di casa Sony su Amazon). I 60 fps rimangono stabili nel corso delle gare, e non abbiamo notato particolari problematiche a parte un crash, che fortunatamente è rimasto un episodio isolato.

Sfortunatamente, pare che le cose non siano così rosee per la versione Switch. Non abbiamo potuto provarla con mano, ma da quanto abbiamo potuto vedere il gioco ha problemi a reggere anche i 30 fps, con la modalità portatile che risulta particolarmente problematica. Speriamo ovviamente che futuri aggiornamenti riescano a portare anche questa versione a risultati accettabili, anche perché essendo il gioco fruibile in cross-play i giocatori Switch rischierebbero di avere un grosso svantaggio di partenza.

Modalità e personalizzazione di kart e pilota

Passiamo ora alle modalità presenti in questa versione in accesso anticipato di Disney Speedstorm. Non è presente una vera e propria modalità Gran Premio, ma ci sono dei capitoli pensati per giocatore singolo, che consentono di sbloccare nuovi elementi mano a mano che il giocatore progredisce nelle missioni di gioco.

Oltre a questo, abbiamo gli immancabili eventi stagionali, che saranno al centro dell’esperienza una volta che il gioco sarà lanciato, così come il multiplayer, diviso in classificato e regolato; è possibile anche giocare in locale, fino a quattro giocatori sulle console di nuova generazione e fino a due sulle console di vecchia generazione e Switch.

Si sente un po’ la mancanza di una classica modalità Gran Premio che permetta semplicemente di correre e divertirsi sulle piste di gioco (ci torneremo tra poco), ma tutto sommato c’è tutto quello che sarebbe lecito aspettarsi da un gioco di corse.

Una parte importante del menù è costituita dalla personalizzazione del pilota e del kart. Non avremo tutto disponibile fin da subito: dovremo giocare (o spendere) per sbloccare la maggior parte degli elementi, ma anche su questo torneremo a breve.

Quello di cui vogliamo occuparci ora è la grande personalizzazione offerta dal gioco. Se la personalizzazione del kart è quasi completamente estetica, lo stesso non può dirsi del pilota. Potrete infatti apportare numerose modifiche che andranno ad impattare profondamente sul vostro modo di giocare.

Partiamo dal primo fattore. I piloti sono divisi in quattro classi: velocista, attaccabrighe, difensore e spericolato. Queste classi non comportano solamente statistiche differenti; l’attaccabrighe, ad esempio, può stordire un altro corridore scontrandosi con lui, ottenendo così un riempimento della sua barra turbo; un difensore, invece, guadagna uno scudo temporaneo se si scontra con altri e può guadagnare un bonus al turbo seguendo la scia di un altro pilota.

Questa prima scelta, quindi, si dimostra già molto importante. Ogni singolo pilota, inoltre, è dotato di abilità uniche. Topolino, ad esempio, può ottenere un super turbo, che però gli fa lasciare dietro di sé una serie di note musicali che daranno il turbo anche agli avversari – motivo per cui il suo potere dovrebbe essere usato in posti non semplici da raggiungere.

Mike Wazowski, invece, può generare delle porte; infilandone una, verrà trasportato più avanti, ma se per caso dovesse essere un avversario a finire nella sua porta, verrà catapultato indietro.

Le statistiche dei piloti possono poi essere potenziate: spendendo le risorse guadagnate nelle varie modalità, potremo migliorare il nostro pilota preferito. I miglioramenti sono fissi, non è possibile scegliere quali statistiche migliorare, ma si tratta comunque di un elemento di cui tenere conto.

E, sempre per migliorare le statistiche, ci sono gli aiutanti, personaggi secondari che dovremo sbloccare e che potremo utilizzare per garantire ulteriori bonus al nostro pilota. Può sembrare complesso, e in parte lo è, soprattutto se consideriamo che Disney Speedstorm attrarrà sicuramente anche giovanissimi.

E adesso siamo finalmente arrivati al punto cruciale. Tutti questi oggetti dovranno essere pur sbloccati in qualche modo, no?

Free-to-play, croce e delizia

Finora abbiamo parlato in modo tutto sommato positivo di Disney Speedstorm (che potete acquistare nella sua versione in accesso anticipato grazie alle gift card disponibili su Amazon). Ne abbiamo ben donde: il gioco, dopotutto, è un racing game arcade più che riuscito, che ha dalla sua la potenza immaginifica dell’universo Disney.

C’è però qualcosa che potrebbe completamente rovinare l’esperienza, a seconda del tipo di giocatore che siete, perché Disney Speedstorm sembra un gioco mobile travestito da titolo per console, c’è poco da girarci intorno.

Nei suoi schemi free-to-play, Disney Speedstorm sembra un titolo mobile travestito da gioco console.
Speedstorm ci premia costantemente con delle risorse in-game da spendere in diverse aree del menù. Vi diciamo la verità: dopo poco tempo diventa davvero difficile tenere traccia di tutte le valute che sono presenti, perché ne viene introdotta una nuova ad ogni minuto.

Questo significa che, per chi vorrà giocare senza spendere un euro, saranno necessarie ore ed ore di grinding per sbloccare gli elementi di gioco. Dai piloti agli aiutanti, dalle parti del kart ai potenziamenti: tutto quanto deve essere guadagnato.

La modalità per giocatore singolo presente rappresenta perfettamente quello che è Disney Speedstorm. Anziché avere una modalità Gran Premio focalizzata solo sul giocare, le missioni hanno tutte al centro le ricompense: è come se il titolo volesse ossessivamente ricordarci che dobbiamo continuare a giocare per avere altro.

Se digerite difficilmente il grinding eccessivo e questo tipo di interfaccia tipica dei titoli free-to-play su mobile, già questo potrebbe portarvi ad allontanarvi in fretta da Disney Speedstorm, preferendo la maggiore accessibilità offerta dalla sua concorrenza.

A peggiorare le cose c’è però un altro fattore: Disney Speedstorm, se non sarà profondamente rivisto da qui al lancio, corre il grosso rischio di essere un titolo pay-to-win. Perché i potenziamenti del pilota, che aumentano le statistiche, vengono tenuti in considerazione nel multiplayer competitivo, fornendo quindi un vantaggio a chi gioca o spende di più.

Per questo esiste anche una modalità multiplayer regolato, dove tutti sono allo stesso livello. Peccato che sia chiaro quale delle due modalità sia quella principale, col multiplayer regolato che sa più di contentino che di altro. Ovviamente, trattandosi di un accesso anticipato, c’è ancora la possibilità di ricalibrare l’impianto di Disney Speedstorm e di renderlo un prodotto migliore di quello che abbiamo potuto provare in questo momento.

Il rischio che il gioco diventi l’ennesimo tentativo di lucrare sulle numerose IP Disney con un meccanismo che punta a stimolare la compulsività dei giocatori è più che concreto.

Ed è un vero peccato, perché se il gioco fosse stato proposto come un classico titolo a prezzo pieno (o premium, come si usa dire di recente) avrebbe potuto seriamente imporsi come concorrente degno di nota a fianco dei classici del genere. Così com’è, invece, rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione sprecata – ma vedremo cosa cambierà da qui all'uscita dall'early access.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Ottimo feeling di guida

  • Gameplay classico ma con aggiunte interessanti

  • Grandi possibilità di personalizzazione anche in pista

  • Track design interessante

Contro

  • Talmente tante valute in-game da diventare confusionario

  • Il grinding potrebbe far storcere il naso a molti

  • Rischio concreto di pay-to-win

Commento

Disney Speedstorm potrebbe essere una buona alternativa ai classici Mario Kart e Crash Team Racing, grazie ad un ottimo gameplay, ad un track design interessante e all'inestimabile peso dell'universo Disney. In questa fase di early access, però, abbiamo già notato diversi elementi potenzialmente problematici legati alla natura free-to-play del titolo, che rischiano di comportare ore di grinding e di plasmare un gioco di corse con un forte sottotesto da pay-to-win. Staremo a vedere quanto e se le cose saranno sistemate in vista del lancio ufficiale.
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