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Banishers: Ghosts of New Eden - Provato | Spiriti in pena

Banishers: Ghosts of New Eden vi mette nei panni di una coppia tormentata, costretta a salvare gli umani da una ribellione "spettrale": lo abbiamo provato.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Banishers: Ghosts of New Eden
Banishers: Ghosts of New Eden
  • Sviluppatore: Dontnod Entertainment
  • Produttore: Focus Entertainment
  • Distributore: Focus Entertainment
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo , Action Adventure
  • Data di uscita: 14 febbraio 2024

Abbiamo provato Banishers: Ghosts of New Eden grazie a una demo della durata di circa un'ora e mezza, sufficiente per fornirci un'idea piuttosto chiara di ciò che sarà il nuovo progetto di DON'T NOD.

Si tratta di un titolo di maggiore ambizione di Life is Strange, più articolato e complesso, che non vuole dimenticare quanto fatto di buono con Vampyr e che al contempo guarda con attenzione agli ultimi trend in ambito action/RPG.

Com'è noto, nei generi di appartenenza e anche in titoli che abbracciano questa riuscita ibridazione, l'asticella è stata posta piuttosto in alto, motivo per cui risulta complicato riuscire a svettare e fare breccia nel mercato moderno. Sappiamo bene che il team di sviluppo è sempre stato in grado di proporre idee accattivanti e buoni intrecci narrativi, ma possono bastare da soli per far dimenticare le numerose debolezze emerse durante il nostro primo contatto con Banishers: Ghosts of New Eden?

Banishers: Ghosts of New Eden - Di spettri e anime perdute

La storia di Banishers: Ghosts of New Eden racconta di una coppia di cosiddetti epuratori, Rosso e Antea, determinati a cacciare i fantasmi e proteggere i vivi dalla minaccia pressante degli spettri.

Dopo l'ultima missione andata in malora, la donna è rimasta vittima di un incidente, ferita e non più in possesso della propria corporeità.

Banishers è caratterizzato da un senso di misticismo e mistero.
Ridotta a essere come gli stessi fantasmi a cui dava la caccia, assieme al proprio compagno, questa continuerà la propria missione di liberazione dall'infestazione che sta coinvolgendo le foreste del Nord America. Non è chiaro da dove tutto si sia originato, né tanto meno quale sia stata la causa scatenante, e in tal senso la prova di Banishers: Ghosts of New Eden non dava grossi dettagli in merito.

La demo era infatti una parte estrapolata dal gioco che debutterà il prossimo novembre, e proponeva una lunga missione in cui emergevano con forza le dinamiche di coppia, le atmosfere a tinte cupe e quel senso di misticismo e mistero che ammantano l'intera opera.

Un punto a favore di Banishers: Ghosts of New Eden è infatti proprio l'atmosfera, che assieme all'ambientazione e alla forza del racconto potrebbe dare quel quid in più che serve proprio a un titolo del genere, pronto a raccogliere il guanto di sfida dei mostri sacri del genere. 

Non ci è apparsa così peregrina l'idea di avere un'impostazione della conduzione di gioco che guarda agli ultimi due God of War (potete comprarlo su Amazon), e badate bene che stiamo parlando solo delle fasi di traversata e di come vengono presentate le aree, con aperture, strettoie e le classiche piazzole di forma variabile che ospitano gli scontri.

Le similitudini finiscono grossomodo qui, e a ben vedere ogni altro paragone risulterebbe scomodo e impietoso.

D'altra parte, si tratta di un gioco che deve fare i conti con dei limiti piuttosto evidenti, che sono già emersi a più riprese durante la nostra prova.

Non parliamo solo dei limiti tecnici, su cui torneremo, ma proprio di alcune difficoltà riscontrate nella resa dei combattimenti e nella povertà di soluzioni adottabili, che fanno il paio con un numero non trascurabile di imprecisioni.

Pur sottolineando (qualora ce ne fosse ancora bisogno) che è una versione preliminare del gioco, il tempo che manca per sistemare ciò che non va è poco, e considerando che i problemi riscontrati non sono solamente bug o brutture grafiche da epurare con delle patch, qualche dubbio sul valore finale di Banishers: Ghosts of New Eden non può che affacciarsi con insistenza.

Questo non significa che Banishers: Ghosts of New Eden abbia problemi gravi che rompono il gioco o che compromettono in modo grave il lavoro degli autori, ma è abbastanza chiaro come si tratti di un titolo ancora acerbo, che avrebbe bisogno di essere posticipato almeno all'anno prossimo.

Fantasmi ed epuratori

La porzione di gioco provata ci metteva già a disposizione diverse abilità che i due protagonisti avranno in dote nel gioco completo, un inventario piuttosto nutrito e tutta una serie di strumenti che gli "acchiappafantasmi" utilizzeranno.

I toni di gioco non sono però scanzonati e leggeri, perché a fare da cornice a Banishers: Ghosts of New Eden ci sono drammi umani, familiari, che coinvolgono villaggi oppressi, popoli ingannati e sotterfugi con esiti tragici. 

Sulla scia dei precedenti lavori di DON'T NOD, anche stavolta ci saranno dei momenti clou in cui il giocatore dovrà prendere delle decisioni che avranno un peso sul prosieguo dell'avventura.

Non sappiamo ancora quanto cambieranno gli equilibri, ma considerando che certe opzioni sono già apparse divisive, ecco che la possibilità di avere netti e importanti spartiacque si fa piuttosto concreta.

Nella versione finale, che avrà anche la lingua italiana, potrete poi selezionare quattro livelli di difficoltà, che da quanto visto impatteranno solo sul quantitativo di danni inferti e subiti (abbiamo scritto un approfondimento sulle sue criticità).

Il combat system permette di usare entrambi i protagonisti, passando dall'uno all'altra in qualsiasi momento.
Il sistema di combattimento, così come le sezioni di traversata, vi costringeranno spesso a utilizzare entrambi i personaggi, intercambiabili in qualsiasi momento.

Se Rosso è ancora un umano e potrà dunque avvantaggiarsi delle facilitazioni del mondo corporeo, Antea può essere utile solo in determinate situazioni o per sfruttare le magie facenti parte del mondo spiritico. 

Le azioni in tandem funzionano piuttosto bene, così come l'alternanza tra i due protagonisti, che offre discrete variazioni alla formula. Il problema è che gli scontri risultano essere un po' ingessati e poco reattivi, e il giocatore si ritroverà spesso a doversi adattare alla rigidità dei controlli, ben lontani dalla fluidità e piacevolezza degli action più in vista.

A questo si aggiunge anche una stabilità del codice ancora lontana dall'essere ideale, con numerosi singulti che possono farvi sbagliare parate, parry e attacchi, già di per sé non perfetti.

Visto che questo è un problema strutturale non facilmente risolvibile, è quello che in definitiva desta attualmente maggiore preoccupazione, e non sono rari i casi in cui perirete per colpe non completamente imputabili al vostro operato.

Un bizzarro problema a cui abbiamo assistito più di una volta è la gestione della luce e delle fonte di illuminazione. Per esemplificare quanto detto, considerate che in alcune scene di dialogo passerete da una luce bianca abbacinante che a momenti non rende più note le vostre fattezze, al buio che ci sarebbe in una stanza rischiarata debolmente dalla luce lunare.

Allo stesso modo, in certi momenti dell'avventura vi basterà fare un passo indietro per essere avvolti da una luce quasi Celeste, e farne uno in avanti per ritrovarvi d'improvviso come nell'antro buio di una caverna sotterranea.

A corredare questi problemi tecnici c'è poi un comparto grafico "soltanto" buono ma non proprio in linea con le produzioni moderne, dove si nota uno stacco evidente tra personaggi e scenari, con questi ultimi che mostrano talvolta una cura decisamente inferiore a tutto il resto. 

Certo, come forse ricorderete bene, anche Vampyr non brillava particolarmente dal punto di visto strettamente tecnico, eppure si rivelò per quel momento storico un gioco di spessore e con tanti spunti narrativi di primissimo piano.

Siamo piuttosto certi che anche Banishers: Ghosts of New Eden non sarà da meno, e tutta la missione da noi affrontata ci ha dato un ottimo riscontro sulla qualità della scrittura

Come detto però in apertura di articolo, la domanda che ci poniamo ancora una volta è: può da sola la forza della storia far emergere un progetto stimolante e in grado di incuriosire? Inoltre: in un mercato ancora più affollato e spietato, con utenti sempre meno indulgenti e feroci nel modo di criticare anche delle quisquilie da pre-adolescenti, c'è ancora spazio per opere che puntano al successo pur mostrando il fianco a problematiche non proprio di secondo livello?

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Il dualismo dei due protagonisti è un chiaro punto di forza, a livello di gameplay

  • La storia e la qualità della scrittura sembrano essere buone...

Contro

  • ... Ma basterà la sola narrativa a eclissare i numerosi problemi tecnici?

  • Sistema di combattimento rigido, impreciso e poco fluido

  • Tutta da verificare la stabilità del codice finale

Commento

La nostra prova di Banishers: Ghosts of New Eden ci ha fatto comprendere come il punto di forza della produzione risieda nel comparto narrativo. DON'T NOD difficilmente delude da questo punto di vista, ma stavolta le numerose criticità tecniche riscontrate potrebbero frenare le belle ambizioni dello studio di sviluppo, che deve fare i conti con titoli dello stesso genere che hanno settato standard qualitativi molto alti, forse fin troppo rispetto a ciò che il prossimo novembre potrebbe offrire l'ultima fatica degli autori parigini.
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