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Uncharted 4

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Avatar di Domenico Musicò

a cura di Domenico Musicò

Editor

Pubblicato il 04/12/2015 alle 00:00
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Roma – In occasione di un evento organizzato da Sony, abbiamo avuto modo di provare in anteprima la beta multiplayer di Uncharted 4, resa appena disponibile per coloro che hanno acquistato The Nathan Drake Collection. Sebbene la componente più interessante rimanga indubbiamente la campagna, Naughty Dog vuole rendere parimenti godibile anche la modalità multiplayer, che si configura come un ampliamento a tutto tondo del buon concept già visto in Uncharted 3. Non ci saranno quindi stravolgimenti a una formula già ben rodata, a dimostrazione del fatto che il team di sviluppo vuole mantenere quell’anima arcade che ben si adatta alla natura della serie.
Buoni contro cattivi
Le mappe sono ora più ampie e strutturate con più intelligenza, sfruttano meglio la verticalità degli ambienti grazie all’uso del rampino che permette di superare agevolmente i baratri e raggiungere le zone sopraelevate, e gli elementi degli scenari sono disposti in modo tale da favorire meno gli scontri nelle aree più ampie, rendendo più dinamici e imprevedibili i conflitti a fuoco. Una delle mappe in questione era ambientata in Madagascar, pertanto abbiamo già un chiaro suggerimento su una delle zone calde che troveremo anche nel single player.
Le squadre che si affrontano sono divise in “Buoni e “Cattivi”: se nella prima troverete personaggi come Nathan, Sully ed Elena, nella seconda rivedrete volti piuttosto noti, come quello di Zoran Lazarević. La scelta, da quello che abbiamo potuto vedere, è solamente estetica. Esiste la possibilità di personalizzare il proprio alter ego con cappelli e altri curiosi ninnoli che verranno sbloccati progressivamente, ma il vero spartiacque tra un personaggio e l’altro è rappresentato dal tipo di classe che verrà scelta all’inizio di ogni match. Esistono infatti qualcosa come sei specializzazioni (non è escluso che ne arrivino altre, col tempo), che non si discostano molto dai canoni tipici di ogni videogioco; ecco pertanto che potrete decidere di avere un approccio più altruista selezionando il medico, o puntare tutto sulla forza bruta col tank. In verità, dopo aver provato tutte le classi messe a disposizione, non abbiamo riscontrato differenze che non siano legate esclusivamente all’equipaggiamento di base. Non ci sono insomma vantaggi per quanto riguarda la salute massima o la resistenza ai colpi subiti. Considerate inoltre che è possibile in un certo senso “bypassare” la scelta della specializzazione, facendo cadere la propria preferenza su un classe personalizzata, che può dunque disporre di abilità miste. Dopo qualche partita è assai probabile che anche voi – come me – facciate esattamente così, perché scegliere in tutta autonomia come affrontare le battaglie porta solo benefici e rende vane le limitazioni delle classi preimpostate. Va tuttavia ammesso che, soprattutto durante le prime fasi di gioco, la voglia di sperimentare è parecchia, anche per capire fino in fondo quali sono i vantaggi delle abilità speciali già intraviste nel filmato pubblicato in occasione della Paris Games Week. Di queste “super” ne abbiamo provata qualcuna, tra cui la possibilità di piazzare un totem da cui fuoriescono delle anime maledette che inseguono e causano generosi danni al nemico, o un’abilità che permette degli scatti rapidissimi, perfetti per evitare gli attacchi e avvicinarsi in un battibaleno agli avversari prima di sferrare delle tremende aggressioni corpo a corpo. A tal proposito, riteniamo che queste ultime siano un po’ troppo potenti (esattamente come nel multiplayer di Uncharted 3), e che sarebbe probabilmente più giusto contenere un po’ i danni, soprattutto per non favorire troppo i giocatori meno bravi.
L’oro in bocca
Già in questa prima fase di beta, il multiplayer di Uncharted 4 appare molto accessibile sin dai primi istanti, facendo capire quanto Naughty Dog abbia la precisa volontà di arrivare alla più grande fetta di pubblico possibile senza alterare gli equilibri in favore di un tatticismo che non gli è mai appartenuto. È indubbiamente un merito, ma è chiaro che la software house dovrà stimolare anche i giocatori più esigenti tramite update, bilanciamenti, nuove mappe e modalità. L’unica che abbiamo potuto provare è stata il classico deathmatch a squadre, ma crediamo fortemente che oltre alle altre che attualmente non conosciamo, arriverà anche una modalità cooperativa modellata sulla campagna in singolo. Nella modalità in questione, oltre a occuparci di uccidere i membri del team avversario, eravamo spinti a raccogliere i tesori seminati lungo le mappe. Le ricchezze accumulate permettevano infatti di acquistare con soldi fittizi armi più potenti, medikit e sbloccare le abilità speciali. Solitamente viene consigliato di farlo dopo aver subito un’uccisione, tramite l’apparizione su schermo di una sorta di ghiera dalla quale si seleziona il potenziamento desiderato, ma è possibile avvantaggiarsi del nuovo equipaggiamento anche quando si ha la liquidità di denaro richiesta. Visto che alcune armi, e soprattutto le abilità speciali, possono in effetti cambiare le carte in tavola a match in corso, si comprende immediatamente l’utilità dei tesori, che vanno sgraffignati mantenendo sempre un livello di allerta elevato. L’idea funziona bene, così come ci pare ben studiato il sistema di avanzamento, decisamente articolato e complesso. Anche per quanto riguarda questo aspetto, tuttavia, bisogna vedere più da vicino come si evolverà da qui all’uscita del gioco. 
L’unico reale dubbio su cui bisogna spendere qualche riga è l’assenza degli headshot. Durante le partite abbiamo provato in continuazione a colpire i nemici alla testa, anche avvicinandoci di soppiatto alle loro spalle per non avere dubbi sul punto esatto in cui colpivamo: era come sparare al corpo. La stessa cosa. Abbiamo però intravisto un’abilità che premiava gli headshot con più denaro, pertanto è lecito aspettarsi questa doverosa aggiunta in tempi brevi, forse tramite i micro aggiornamenti che Naughty Dog ha promesso di rendere disponibili già durante la beta rivolta al pubblico.

– Diverse classi a disposizione

– Personalizzazione estetica, dell’armamentario e delle abilità

– Immediato e divertente

Il multiplayer di Uncharted 4 è spiccatamente arcade ed è molto accessibile sin dalle prime partite. Sebbene strutturalmente il concept di gioco non si discosti molto da quello visto in Uncharted 3, vanno segnalate delle introduzioni come le classi e le abilità, che potrebbero in effetti allungare la vita di questa modalità. Naughty Dog, già da questa fase fase preliminare, ha insomma dimostrato di voler dare le giuste soddisfazioni anche a chi vorrà passare diversi mesi online, portando avanti ed espandendo il progetto presentato nel precedente capitolo. In attesa di ulteriori dettagli su mappe e modalità, e di una risposta convincente dei server dopo la fase di stress, le prime impressioni rimangono certamente positive.

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