Anteprima

Transformers: La Vendetta Del Caduto

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a cura di Mugo

Come ogni film di successo anche Transformers sta per avere un seguito il quale, come ogni seguito di probabile successo di un film di successo, sarà accompagnato dal lancio di un apposito videogioco (ma non ci sbilanciamo sul successo). Activision ci ha invitati nel centro di Londra per provare in anteprima Transformers: La Vendetta Del Caduto dando particolare attenzione ad una delle caratteristiche più curate: la modalità multiplayer.

Gotta catch ’em allNo, non è un errore, la frase simbolo del fenomeno Pokémon ben si adatta a rappresentare la grande varietà di Transformers che saranno disponibili in questo titolo targato Luxoflux. Già la scelta di suddividerlo in due differenti campagne (una dal lato buono, gli Autobots, e l’altra dal lato dei cattivi Decepticons) poteva far prevedere un discreto numero di robot disponibili. Se a questo aggiungiamo poi una stretta collaborazione con Hasbro per l’inserimento di alcuni rappresentanti delle molte sottofazioni presenti nella storia dei Transformers, allora il numero cresce ancora.Tra buoni e cattivi avremo dunque ben tredici personaggi tra cui scegliere, alcuni dei quali esclusivamente disponibili nella modalità multiplayer. Con l’avanzamento nella storia principale, quindi, potremo sbloccarli tutti permettendoci di scegliere il più adatto alle esigenze della missione (circa 20 per campagna) che andremo ad affrontare. La scelta ovviamente non si ridurrà ad una mera preferenza estetica bensì andrà ad influenzare decisamente il gameplay: ogni Transformer infatti si differenzia dagli altri per caratteristiche quali velocità, resistenza e potenza di fuoco, inoltre le due armi principali e l’attacco speciale sono diverse da robot a robot. Per quest’ultima caratteristica gli sviluppatori si sono sbizzarriti creando un’ottima varietà che si fa sentire maggiormente nelle sessioni di gioco in multiplayer: onde shockanti per stordire i nemici, granate accecanti, fucili da cecchino, cannoni in grado di uccidere in un solo colpo, possibilità di riparare se stessi e gli alleati… Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti e tutti gli stili di gioco, ovviamente poi non bisogna dimenticare di chi stiamo parlando, sono Transformers ed appunto si trasformano nei più diversi veicoli: elicotteri, camion, jet, macchine da corsa, pickup e molti altri.Tutta questa varietà è andata a gravare sul sistema di controllo che non è il più immediato possibile, rendendo necessario qualche momento per familiarizzare con le molte abilità disponibili. Dove invece le pecche sono evidenti è nel sistema di mira e soprattutto nella gestione della telecamera: questa è esclusivamente libera costringendo il giocatore a continui aggiustamenti per seguire le proprie evoluzioni, per quanto riguarda la mira poi è presente solo un sistema di aiuto, ma nessun lock-on, e questo può complicare le cose quando si deve scappare o ripararsi ed insieme avere ragione dei nemici.In nostro aiuto viene un primo livello di tutorial che ben presenta le diverse caratteristiche dei Transformers, saremo guidati dal buon Optimus Prime nell’apprendimento delle possibili mosse in maniera abbastanza fluida e lineare, come fluidi e lineari sono apparsi i successivi livelli di gioco. Nonostante infatti gli sviluppatori si siano prodigati per offrire diverse situazioni (missioni di scorta, scontri con i boss) ci si ritrova per la maggior parte del tempo a sparare ai robot nemici, il che rimane comunque divertente grazie ai molti attacchi disponibili. E’ un peccato che le aree di gioco non presentitno un po’ più di interazione e distruttibilità, ed un po’ più di varietà quando a modelli degli edifici e passanti.

Più si è, meglio èLa particolare attenzione data in sede di presentazione alla modalità multiplayer è presto spiegata, dato che questa è risultata decisamente più interessante delle fasi in singolo potendo beneficiare maggiormente della varietà di possibilità offensive offerte dai molti Transformers. Le diverse tipologie di partite vanno dai più classici Deathmatch, Team Deathmatch e Control Points ai più interessanti “One Shall Stand” e “Battle for the Shards”. Il primo è una versione del Deathmatch a squadre dove l’obbiettivo è quello di uccidere il leader avversario e, contemporaneamente, proteggere il proprio. Il secondo invece è una particolare versione del consono Cattura la Bandiera: invece di un solo obbiettivo ci saranno cinque diversi oggetti da recuperare e portare alla propria base, il trasporto degli stessi sarà possibile però soltanto in forma di robot, non come veicoli dunque, rendendoci lenti per tutto il tragitto. È visibile facilmente come le abilità speciali dei Transformers possano rendere le cose interessanti: scortare un proprio compagno alla base mentre trasporta la shard recuperata è un’operazione che necessita di lavoro di squadra e soprattutto di una buona diversificazione della stessa. Purtroppo la succitata macchinosità di telecamera e sistema di controllo si fa sentire nelle fasi più concitate, ma con un po’ di esperienza si può imparare a gestire bene il proprio alter ego e godere appieno del molto divertimento a disposizione.La frenesia del multiplayer fa anche dimenticare le molte pecche tecniche del titolo: i livelli sono scialbi, ricoperti da texture decisamente poco curate e composti da modelli poligonali molto semplici. Il discorso migliora sensibilmente per quanto riguarda la realizzazione dei robot che però non fa certo gridare al miracolo. Pollice recto invece per quanto riguarda effetti particellari, esplosioni e comparto audio.Da ultimo vanno spese due parole per la versione Wii / PS2 (sviluppata da Krome Studios), dove la minor cura quanto a tecnica e numero di modalità è compensata da una modalità cooperativa speciale simile (con le dovute proporzioni) a quella presente in Super Mario Galaxy, nella quale il secondo giocatore si limita ad un aiuto marginale ed un’altra dove si affrontano ondate di nemici in un’arena chiusa in compagnia di un amico.

Intervista a Joby Otero, Chief Creative Office di Luxoflux.

Spaziogames: La realizzazione di un tie-in costringe gli sviluppatori all’interno di possibilità ben delimitate dai confini esplorati dal film. E’ difficile affrontare questo tipo di prodotti?Joby Otero: E’ vero, ci sono dei limiti ben definiti alla fantasia del team di sviluppo, ma questo non vuol dire che non sia possibile metterci del proprio! Noi cerchiamo di non essere schiavi della trama o delle caratteristiche imposte dal film, ma abbiamo l’obbiettivo di esplorare le zone ancora rimaste oscure oppure, con l’aiuto dei realizzatori della pellicola, miriamo a rappresentare degnamente i migliori momenti visti sul grande schermo. Insomma, è una sfida ancora maggiore e per questo molto divertente dover essere creativi seguendo indicazioni così precise!

Spaziogames: Un lato positivo della realizzazione di un tie-in è la possibilità di sfruttare la scia del successo del film, è vero?Joby Otero: Senza dubbio la visibilità data dal film è in grado di trainare non poco le vendite, però bisogna tenere ben presente che proprio questa popolarità può essere un’arma a doppio taglio. Infatti i fans più attenti della serie sono molto esigenti e non si può sbagliare niente per non deluderli; poi, per quanto ci riguarda, noi cerchiamo di fare bene a prescindere dal successo della pellicola!

Spaziogames: Com’è stata la vostra collaborazione con Hasbro?Joby Otero: Ottima, decisamente ottima, è stata forse la parte più divertente di tutta la realizzazione del gioco! Quando siamo andati da loro mostrandogli quello che avevamo realizzato e chiedendo la loro consulenza per la rappresentazione dei Transformers appartenenti alle varie fazioni minori (e non potevamo perdere l’occasione di farlo data la ricchezza del materiale) si sono dimostrati entusiasti del nostro lavoro e più che disponibili alla collaborazione. A prodotto finito poi ci hanno detto che se c’era un modo di rappresentare in 3D i Transformers beh… noi l’avevamo trovato!

Spaziogames: A cosa è dovuta la scelta di dividere il gioco in due campagne, una dal lato degli Autobots e l’altra da quello dei Decepticon?Joby Otero: In fase di progettazione abbiamo svolto delle ricerche ed abbiamo scoperto che molti degli appassionati dei Transformers avrebbero voluto interpretare i “cattivi”, tra questi anche buona parte del nostro staff che, bisogna dirlo, è composto in larga parte di fans accaniti della serie. Del resto è da sempre che gli antagonisti riscuotono successo tra il pubblico, è divertente interpretarli e non dimentichiamo che ci ha permesso di diversificare il gameplay con approcci diversi.

Per quanto la modalità singolo giocatore di Transformers: La Vendetta Del Caduto sembri andare poco al di là della formula di normale tie-in, la modalità multiplayer risolleva decisamente il panorama, presentando inaspettatamente un buon numero di modalità e un’ottima cura al dettaglio. Questo può aprire le porte a un’utenza più ampia rispetto ai soli fan sfegatati, che senza dubbio non baderanno ai difetti, concentrandosi sul piacere di poter interpretare i propri beniamini. L’uscita è prevista per il 26 giugno prossimo, non perdete di vista Spaziogames per la recensione completa!

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