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The Elder Scrolls Online

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a cura di Pregianza

Pubblicato il 08/08/2013 alle 00:00
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E’ da un po’ di tempo ormai che ce lo chiediamo, quindi oggi inizieremo questo articolo con una secca e semplice domanda ai nostri lettori: “gli MMO non vi hanno ancora rotto gli zebedei?”.
Perdonate la franchezza eccessiva, ma in questo caso ci pare necessaria. Da quando World of Warcraft ha conquistato il mercato tutta la concorrenza si è adeguata alla sua formula, proponendo dei theme park enormi con un gran numero di classi, razze e peculiarità, ma mai qualcosa di realmente unico e innovativo rispetto al colosso di Blizzard. Certo, nel tempo abbiamo visto spuntare sistemi di combattimento più action, eventi dinamici, ed elementi in grado di coinvolgere la stessa community nello sviluppo dei contenuti, eppure nell’ultimo biennio la stanchezza si è fatta davvero pesante. Volete la prova? Pensate solo al modello a sottoscrizione mensile, morto e sepolto, o allo stato proprio di World of Warcraft, che perde costantemente utenti come sangue da una ferita grave. 
Bethesda e ZeniMax però non hanno voluto mollare il colpo, e da tempo hanno in cantiere The Elder Scrolls Online, un enorme MMORPG ambientato in uno dei mondi più evocativi, enormi e amati del panorama. Tra le software house pare essersi mosso qualcosa negli ultimi giorni, e la forza di un marchio noto non è più una certezza di successo (vedere un certo titolo dedicato a Guerre Stellari…), dunque anche Bethesda pare voler affrontare il genere in modo diverso dal solito. Dopo una prova da quasi mezz’ora mostrata alla Quakecon di quest’anno, abbiamo scoperto parte dei loro piani. Vediamo cosa ci aspetta.
Bentornati a Tamriel
La presentazione è iniziata con l’arrivo di Paul Sage, creative director del titolo, che è partito con la giusta sicumera di un uomo supportato da una serie solida come un palazzo di adamantio. Consapevole di avere di fronte una platea composta principalmente da giocatori pc, il buon Paul ha colpito nel segno partendo subito dalle basi, ovvero dalla creazione del personaggio. I tester in sala hanno smanettato con le opzioni, dimostrando come in Elder Scrolls Online sembrino esserci tutte le razze viste nei capitoli in singolo della saga, Khajiit, Argoniani ed elfi oscuri compresi. 
La “novità” sta nella chiara presenza di tre fazioni in guerra, nelle quali sono divise le varie razze. Gli sviluppatori hanno precisato di voler mostrare ai giocatori un mondo in conflitto, dove battaglie e momenti ricchi di tensione non mancano, ma non sembra che l’appartenenza a fazioni opposte impedirà di gruppare come in altri MMO (o almeno non ci è parso dalla seconda parte della dimostrazione). 
Le prime grida di felicità dal pubblico si sono sentite quando uno degli sviluppatori ha mostrato le opzioni di personalizzazione del proprio alter ego. La scelta è impressionante, per nulla inferiore a quella vista in Skyrim a livello di dettagli modificabili. Meno lodevole invece la scelta delle classi, che si limitava a quattro opzioni. Per ora difficile dire se aumenteranno o se siano limitate dalla razza, ma la scarsità di specializzazioni potrebbe dipendere dal peculiare sistema di sviluppo del titolo, ben diverso da quello di molti altri concorrenti.
Avanzando nella prova, infatti, Sage ha pensato bene di chiarire lo sviluppo del personaggio in The Elder Scrolls Online mostrando una pratica schermata delle skill. La classe scelta presenterà tre rami di abilità, come da copione, ma le tecniche aumenteranno di potenza a forza di essere utilizzate, in modo simile ai normali capitoli, e potranno venir ampliate semplicemente unendosi alle varie gilde sparse per il mondo. Per ottenere incantesimi basterà far parte della gilda dei maghi e migliorare la propria posizione al suo interno, mentre per gli amanti degli attacchi fisici la gilda dei guerrieri sarà sempre aperta, e così via. Insomma, le classi sono poche, ma le possibilità paiono sconfinate. 
Giusto per precisare fino a che punto è flessibile il sistema, la demo verteva su un Templar armato di arco, capace di usare senza problemi le sue skill in combinazione con gli attacchi dalla distanza. Va detto comunque che, nonostante la somiglianza con il sistema di Skyrim, tutto ci è parso più limitato rispetto a un Elder Scrolls normale. The Elder Scrolls Online esce a testa alta dal confronto con i comuni MMO in questo campo, ma le skill della classe restano fisse, e quelle extra faranno sicuramente parte di un insieme calcolato per non sbilanciare eccessivamente la situazione. 
Picchia come un Nord
Le esultanze maggiori si sono viste quando è stato mostrato il gameplay vero e proprio del gioco, a causa di una seconda scelta alquanto originale del team di sviluppo. I controlli sembrano infatti in tutto e per tutto identici a quelli visti in Skyrim, con poche varianti provenienti dalla struttura fondamentale degli MMO. 
In pratica si può giocare con una visuale in prima persona, lo switch delle armi è istantaneo, brandire due armi contemporaneamente è una possibilità, e ogni classe può usare ogni arma o armatura del gioco senza limitazioni. Giocando, il team ha mostrato persino un sistema stealth identico a quello del predecessore e un utile indicatore di punti d’interesse praticamente invariato rispetto al passato. Gli extra dipendono, appunto, dalla classe scelta, e non sono altro che una serie di colpi speciali legati a hotkey ben definite, che vanno a variare un po’ il corpo a corpo e gli scontri a base di magia degli Elder Scrolls. Stuzzicante anche l’implementazione di un teleport, pensato per far raggiungere rapidamente la locazione desiderata.
Come spiegato da Sage, The Elder Scrolls Online sarà anche un gioco d’esplorazione, ed è per questo motivo che vagando per le sconfinate lande di Tamriel otterrete esperienza e troverete libri che ne svelano la mitologia. Durante la prova il team di sviluppo ha accennato anche alla possibilità di “fare del gran casino”, come ha sicuramente fatto qualunque buon Dovahkiin almeno una volta in città dopo un salvataggio, ma non ci è ancora noto se gli npc saranno tutti assaltabili e quali saranno le conseguenze di azioni folli nelle zone neutrali. 
La volontà di mantenere il feeling della serie è, in poche parole, chiara come il sole, e la prova al Quakecon pare dimostrare la capacità del nuovo nato Bethesda di portare il marchio Elder Scrolls tra i titoli online. Abbiamo qualche dubbio, legato alle collisioni non superlative notate nei combattimenti e alle limitazioni alla libertà d’azione, ma li chiariremo in futuro. 
Per il momento, abbiamo apprezzato molto la parte finale dell’evento, dove si è visto un dungeon affrontato in gruppo dai ragazzi di ZeniMax Online Studios. I giocatori in sala si sono riuniti dinnanzi all’istanza usando un comodo menù looking for group, che ha permesso loro di teletrasportarsi subito in un luogo sicuro nelle vicinanze di un altro compagno o direttamente alla sua posizione. A questo punto la squadra è entrata in una caverna popolata da goblin e altre amenità, nella quale il gioco è sembrato proprio ciò a cui gli sviluppatori stanno aspirando: Skyrim in rete. L’interazione tra i membri del gruppo pare ben strutturata, con abilità di supporto e capacità di cambiare ruolo in un lampo in base alle proprie preferenze, inoltre non sono mancati grossi gruppi di avversari da sterminare. E’ stato in particolare interessante osservare come la quest primaria sia cambiata in base alle nostre azioni, poiché, dopo aver sconfitto un gruppo di pericolosi Dreugh, i Goblin presenti nella caverna si sono alleati con i giocatori, trasformandosi in npc combattenti e aiutandoli negli scontri successivi.
Anche i boss hanno fatto capolino, e nella prova abbiamo esaminato la sconfitta di un potente miniboss con il fastidioso vizio di usare dei debuff esplosivi sui personaggi giocanti, costringendoli a distanziarsi dal resto del gruppo. Il pericoloso nemico seguiva un pattern casuale di abilità discretamente prevedibile, simile a quanto visto in svariati altri giochi di questo genere, ma l’istanza affrontata era di livello bassino, pertanto è troppo presto per dire se l’IA sarà effettivamente il solito ammasso di script basilari o se vedremo finalmente avversari furbi e imprevedibili.

– Gameplay molto vicino a quello di Skyrim

– Pare offrire una gran libertà d’azione

– Sviluppo complesso dei personaggi

– Ambientazione enorme e tra le più amate in circolazione

L’obiettivo di Bethesda e ZeniMax ormai è chiaro: portare l’esperienza Elder Scrolls in rete, offrendo ai giocatori tutto ciò che hanno amato nei capitoli singleplayer della storica saga. Dopo l’ultima dimostrazione vista al Quakecon pare che gli sviluppatori siano riusciti nell’intento, creando un titolo con meccaniche già note e apprezzate, ma non privo di novità legate al “nuovo” genere d’appartenenza.

Noi qualche dubbio, ad ogni modo, ancora l’abbiamo. Vogliamo scoprire fino a che punto la libertà d’azione tipica della serie verrà trasposta in questo enorme MMO, e renderci conto dell’effettiva flessibilità nello sviluppo del proprio alter ego. Se tutti gli elementi saranno implementati in modo giusto, potremmo trovarci davanti a un’esperienza diversa da quella a cui il genere ci ha abituato. Non resta che aspettare e sperare che sia effettivamente così.

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