Ex Navy SEAL diventato famoso grazie a svariati best seller “da spiaggia”, Richard “Dick” Marcinko non è riuscito ad estendere la sua celebrità anche al nostro Stivale; alcuni dei suoi libri sono stati effettivamente tradotti in italiano, ma tolto il sottoscritto, la sensazione è che pochissimi abbiano mai avuto il “piacere” di sfogliare pagine scritte di suo pugno.Per riproporre lo spirito conservato in quei libri, e senza dubbio presente nel SEAL più famoso degli ultimi anni, Bethesda e Rebellion Games hanno offerto a Dick Marcinko di prestare la sua immagine per un videogame, che in maniera molto romanzata proponesse alcune delle sue più incredibili avventure, che lo vedono solitamente in territorio nemico, a compiere missioni segretissime in luoghi di cui è meglio non conoscere neanche il nome.
One man armyPer portare sugli schermi il cinico combattente, coda di cavallo, mascella squadrata e tutto il resto, il team Rebellion ha scelto una formula che mescola prima e terza persona, in modo da rendere al meglio le veloci transizioni tra azione stealth e puro massacro. Lavorando a stretto contatto con Dick, lo studio responsabile di Shellshock 2 ha creato un titolo che permetterà al giocatore di trovarsi a suo agio nei panni del Giudizio Universale incarnato, che con qualche battutaccia ed un coltello è in grado di capovolgere le sorti di un intero conflitto. Il plot pone il protagonista da qualche parte oltre il confine Nord Coreano nel pieno del progetto Star Wars firmato negli anni ’80 da Reagan, ovviamente solo e circondato da un intero esercito: niente di meglio quindi per sfoderare il coltello, scivolare alle spalle dei nemici e liberarsene nella maniera più cruenta possibile, senza lesinare in frasi ad effetto che persino Steven Seagal avrebbe qualche problema a pronunciare rimanendo serio (da “Riposa in pace, st**” a “Pesce d’Aprile, figlio di ***!” in avanti, ci si può aspettare di tutto). In termini di gameplay, questo si traduce in kill moves attivabili alla semplice pressione di un tasto da utilizzare alle spalle del nemico: ve ne sono più di 40 in relazione all’ambiente circostante, e tutte prevedono un’eliminazione rapida, o tramite affondo col coltello nei punti più disparati dei corpi dei malcapitati, dalla fronte, agli occhi, alla gola, oppure sfruttando l’ambiente circostante. A prescindere da quale sia la scelta, a non mancare mai sarà la “ferale” battutaccia. Per enfatizzare le sequenze stealth>, è stata aggiunta la possibilità di liberarsi delle fonti di luce presenti nei livelli, utilizzando poi gli occhiali a visione notturna a disposizione del protagonista per compiere il “lavoro sporco”. Il resto del gameplay prevede invece un’esperienza sparatutto in prima persona di stampo piuttosto classico, che sembra pescare molto dal Quantum of Solace proposto da Treyarch diversi mesi fa: la visuale in prima persona si alterna alla terza quando ci si mette in copertura, offrendo una visuale più ampia dello scenario. Il tutto si mescola in una formula che tende a basarsi fin troppo sul “carisma” del protagonista, proponendo per contro un gameplay che sa decisamente di già visto. La sequenza mostrataci vedeva Dick prendere d’assalto un grosso deposito molto ben piantonato: dopo un inizio stealth in punta di coltello, l’azione si è spostata sui tetti, dove grazie ad un fucile da cecchino le fila nemiche sono state sfoltite, per poi concludere il tutto con uno scontro close quarters a terra, a base di fucile d’assalto. La voce di Mickey Rourke, invero perfetta per interpretare un tale personaggio, diventa sostanzialmente l’unico punto di distinzione per il prodotto, accompagnata dalle kill move che seppur varie, esauriscono la loro carica d’intrattenimento già dopo tempi relativamente brevi.
Comparto tecnicoCon i lavori iniziati diversi anni fa, e ripresi in seguito ad una lunga pausa, il comaprto tecnico di Rogue Warrior non riesce a tenere il passo coi tempi. Il lato migliore si mostra nella modellazione del protagonista, e relative animazioni sfoggiate durante le famigerate kill move. Le ambientazioni risultano piuttosto piatte ed anonime, affatto aiutate da texture in bassa definizione ed effetti particellari piuttosto antiquati. Va comunque detto che la versione mostrata è ancora in piena lavorazione, ed alcuni dettagli potranno essere limati durante le fasi finali.
Se c’è qualcosa che aiuta a distinguere Rogue Warrior da qualunque altro action è senza dubbio il protagonista, efficacemente interpretato da Mickey Rourke. E’ proprio su questo punto che si deciderà la salvezza o meno del prodotto finito, dato che allo stadio attuale il gampleay si presenta piuttosto primitivo. Resta da vedere come gli sviluppatori impiegheranno i mesi che separano il prodotto dalla distribuzione, decisivi per dare qualche tratto distintivo in più all’offerta ludica, e per ripulire almeno in parte il comparto tecnico.