Anteprima

Rift: Planes of Telara

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a cura di Fabfab

E’ da poco uscita l’ultima espansione di World of Warcraft, Cataclysm, che ha riscosso il solito, enorme successo di vendite, ma questo non basta a scoraggiare la concorrenza: tocca adesso ai ragazzi di Trion Worlds cercare di ritagliarsi un loro spazio nell’affollato universo dei mmorpg, con questo Rift: The Rifts of Telara. La strada intrapresa sembra però quella dell’emulazione, piuttosto che la ricerca dell’originalità…

Passaggi interdimensionali

Il mondo fantastico di Telara è minacciato dalla comparsa dei Rift, portali verso altre dimensioni dai quali per lo più giungono pericoli e minacce. Costantemente sotto la minaccia di invasioni extradimensionali, gli abitanti di Telara si sono divisi in due fazioni, i Guardian e i Defiant, che nonostante il comune scopo di proteggere il loro mondo, si abbandonano ad una spietata guerra intestina, scatenata da concezioni diametralmente opposte.
In questo scenario entra in gioco l’utente, che potrà scegliere a quale dei due schieramenti aderire, ognuno dei quali annovera tre razze umanoidi: i Guardian permettono di scegliere tra Mathosian (umani), nani ed elfi, mentre i Defiant schierano Eth (umani), Kelari (elfi oscuri) e Bahmi (discendenti dagli elementali dall’aspetto umano). Fatte queste premesse non è difficile capire quale sia la fazione “buona” e quale quella “oscura”, no? 
Una volta scelti razza e fazione, c’è una fase di personalizzazione fisica non troppo varia (ma siamo ancora in fase di beta, potrebbe migliorare), che si conclude con l’immancabile scelta della classe, tra Guerriero, Mago, Ladro e Chierico.
Potrebbe sembrare un passo indietro rispetto ad altri giochi del genere, invece ci imbattiamo in una delle prime novità interessanti di Rift. Le quattro classi infatti servono solo per dare un indirizzo di massima alla carriera del proprio personaggio, ma all’interno di ognuna di esse sono presenti ben sette specializzazioni diverse, da svilupparsi secondo un diagramma ad albero sul quale spendere i punti guadagnati passando di livello. Ogni giocatore potrà scegliere fino a tre di queste sottoclassi e decidere liberamente come sviluppare le rispettive progressioni dei poteri: in questo modo sarà possibile creare classi totalmente personalizzate e uniche in ogni senso, dato che nulla vieterà di conferire poteri magici ad un guerriero, o di far indossare armature ad un mago. Certo, rimane la curiosità di verificare sul campo l’efficacia del lavoro di bilanciamento dei vari poteri, senza la quale tanta varietà finirebbe col ridursi a mera apparenza.
Un mondo vivo e pulsante
Una volta guadagnato l’accesso al gioco vero e proprio, ci si ritrova nella classica starting zone, dove prendere confidenza col sistema di gioco. In verità le cose da fare non riservano sorprese a chi abbia già provato altri mmorpg. Ci sono npc con quest da prendere e completare, ci sono gli ormai immancabili indicatori su mappa che ci aiutano a capire dove andare e a chi consegnare una volta completato l’incarico, ottenendo esperienza e ricompense.
Nella parte inferiore dello schermo si posiziona la tipica barra azione, dove posizionare la sfilza dei poteri e le sacche in cui conservare gli oggetti. Sono poi presenti le voci del menù che consentono di analizzare il proprio personaggio, esplorare la mappa e così via.
Quando detto finora pone senza dubbio questo Rift nel campo della tradizione pura, ma le sorprese non mancano. Così come l’ambizione degli sviluppatori li ha portati ad ideare un sistema di classi il più aperto e personalizzabile possibile, allo stesso modo il mondo di gioco dovrebbe presentarsi come ben più dinamico rispetto a quanto mostrato finora dalla concorrenza.
Il sistema dei portali, su cui si basa l’intera concezione del progetto, serve proprio a creare quella imprevedibilità che in genere manca ad un mmorpg. Il background prevede che il mondo di Telara possa venire in contatto con sei diversi universi, quattro legati agli elementi naturali (Terra, Aria, Fuoco ed Acqua) e due ad incarnare Vita e Morte. Ognuna di queste realtà può irrompere nel mondo di gioco con creature e sfide differenti, in posizioni sempre diverse. L’apertura di un Rift potrebbe sconvolgere per sempre una determinata ambientazione, e la loro comparsa richiede ai giocatori di radunarsi e collaborare per sventare la minaccia. Da questo punto di vista il titolo prevede che si formino veri e propri assembramenti occasionali di utenti, intenti a collaborare tra loro piuttosto che ad ostacolarsi a vicenda: in funzione di questo scopo, una volta sventata la minaccia  il sistema di ricompense prevede che ognuno riceva in automatico il giusto compenso, in base all’apporto fornito. Pare che la meccanica dei Rift verrà gestita in automatico dal sistema, che non li farà comparire a casaccio, ma terrà in debito conto posizione ed attività dei giocatori connessi in quel momento.
In ogni caso la presenza di due diverse fazioni assicura sul fatto che oltre a zone pve, sarà presente anche la possibilità di pvp, sia nel mondo di gioco che in appositi battlegound. Lo stesso dicasi per le istance ed i raid, che verranno riproposti secondo meccaniche note, permettendo la formazione di gruppi di una ventina di giocatori.
Mondi sconosciuti
Dal punto di vista tecnico, quanto mostrato in queste settimane di beta appare già molto convincente: il motore di gioco è lo stesso utilizzato per titoli come Oblivion e Warhammer Online, la qualità degli scenari e la cura dedicata alla realizzazione dei modelli appare di buona fattura. Tuttavia proprio a livello visivo il gioco soffre di una certa prevedibilità, di una tendenza al conformismo che rende tutto molto risaputo fin da subito: esplorare le terre di Telara non restituisce quel sense of wonder che un mondo fantasy dovrebbe generare. L’ambientazione che mescola magia e tecnologia non è certo una novità, basti pensare a World of Warcraft. Anche le razze presenti deludono: elfi, nani e umani saranno le uniche scelte obbligate, senza nessuna concessione alla fantasia.

– Mondo dinamico in costante evoluzione

– Sistema di classi molto personalizzabile

Rift entra nell’affollato mondo dei mmorpg forte di due idee: un sistema di classi che, se bilanciato, permetterà ai giocatori di realizzare personaggi unici e conformi al proprio gusto e modo di giocare, e un mondo parzialmente dinamico, in grado di cambiare ed evolversi, in modo da regalare emozioni sempre nuove a chi lo visita.

Su queste due carte si gioca il futuro di un titolo che per il resto sembra pescare a piene mani da elementi classici del genere, sia a livello di gameplay che di iconografia: se sarà sufficiente a ritagliarsi il proprio spazio lo sapremo tra poco più di un mese…

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