Anteprima

Mario Golf World Tour

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Tra i titoli più attesi della primavera Nintendo, quantomeno in ambito portatile, c’è sicuramente Mario Golf World Tour, titolo sportivo a firma Camelot, una delle storiche software house collegate alla grande N.Da qualche giorno abbiamo messo le nostre avide manine sulla versione definitiva e, in attesa della recensione tra un paio di settimane, eccovi le prime impressioni sulla scampagnata golfistica di Mario e compagnia.

Mii piaceSembra ieri, e invece sono passati dieci anni pieni dall’ultima iterazione di questo apprezzato brand, quel Mario Golf Advance Tour ancora oggi annoverato tra i titoli migliori della ricca libreria del Game Boy Advance, soprattutto per il bizzarro incrocio tra le dinamiche di un titolo sportivo e l’avanzamento di livello e il potenziamento del proprio golfista in pieno stile gioco di ruolo.Quasi nulla è cambiato da allora: le prime ore di test in compagnia di Mario Golf World Tour rivelano un titolo altrettanto profondo, dotato di un paio di livelli di lettura diversi e di una longevità notevole per un titolo portatile.Le prime schermate introducono il giocatore (e il suo Mii, che riveste un ruolo fondamentale) alle meccaniche di base del gioco, e in particolare al tiro, che, di default, è gestito quasi interamente dalla CPU, con il giocatore delegato solamente ad imprimere forza e direzione al colpo.Lasciando le impostazioni come sono, il titolo scivola via facile facile, rivelandosi un perfetto antistress , ideale per sessioni brevi e per i neofiti non solo della serie ma dello sport in generale, ridotto ad una caricatura arcade di se stesso.Un tentativo, discretamente riuscito, di allargare l’utenza del brand, senza scontentare, nel contempo, i fan storici della serie.

Triplo tocco e via!Mentre i neofiti propenderanno subito per la modalità Partita veloce, che permette di scegliere tra una nutrita rappresentanza di personaggi provenienti dal mondo di Mario, ognuno con le sue caratteristiche peculiari in quanto a potenza e precisione di tiro, i giocatori di vecchia data, una volta impostata la modalità manuale per il tiro, si fionderanno sul Castello, hub centrale da cui si dipana la modalità carriera, cuore pulsante della produzione.Settando il controllo manuale sul tiro, il sistema è snello e flessibile, e richiede solo pochi minuti per essere digerito: ad un primo tocco del pulsante A corrisponderà la forza impressa alla pallina, mentre il secondo dovrà avvenire all’interno di una data zona della barra, allo scopo di colpire la pallina in maniera pulita, senza imprimere ad essa effetti indesiderati.Un terzo tocco, da effettuare subito dopo il secondo, consente invece di dare effetto al colpo, di modo che la pallina faccia ulteriori metri all’atterraggio oppure (in maniera assai poco realistica ma spesso decisamente utile) torni indietro di qualche metro: questa finezza consente di attuare strategie invero profonde, nonché di rimediare ad un tiro apparentemente nato storto.Se a questo si aggiunge la possibilità di utilizzare l’analogico in basso o in alto per colpire la pallina sotto o sopra, alterandone così la traiettoria onde evitare ostacoli sul percorso o l’influenza del vento, appare evidente che Mario Golf World Tour sia stato programmato per essere un gioco dalle due anime, capace di divertire nel volgere di un paio di fermate di metro come di coinvolgere per un intero pomeriggio di gioco.La sottile vena ruolistica tipica delle produzioni Camelot fa qui il suo ritorno, consentendo un livello di personalizzazione estetica e funzionale del proprio alter ego incredibile, tra accessori, capi di vestiario (spesso decisamente improbabili) e set di mazze personalizzati, che concorrono a creare quel senso di progressione continua che da “un’altra sola buca e poi smetto”.

Bella vistaSebbene una serie come Mario Golf non abbia mai fatto dell’impatto grafico uno dei suoi cavalli di battaglia, di certo non guasta che che l’ultima fatica Camelot si proponga come un titolo pulito e decisamente bello da vedere, con personaggi dettagliati, un set di animazioni di prim’ordine e un arcobaleno di colori su schermo: nei suoi tre anni di vita, 3DS ha saputo proporre titoli che, nonostante le limitate capacità hardware , hanno spesso sfoggiato una direzione artistica notevole, e queste avventure golfistiche del nostro idraulico preferito appartengono proprio a questa categoria.Il design delle diverse buche è sufficientemente variegato, e sebbene il livello di dettaglio non sia eccezionale in tutte (in particolare il percorso forestale è quello meno riuscito), la qualità media è comunque ben più che sufficiente.Anche se probabilmente non saremo in grado di testarne a fondo la funzionalità e la praticità per ovvie ragioni, va segnalato un buon numero di modalità multigiocatore online, con un matchmaking diviso per zone territoriali in base alla nazionalità inserita e al paese da cui si accede ad internet.Da segnalare, infine, la possibilità di acquistare buche e percorsi nuovi via eShop direttamente da un menu all’interno del gioco.

Accessibile e profondo allo stesso tempo

Buona presentazione

Continuo senso di progressione

Le prime ore di gioco con Mario Golf World Tour sono state assai piacevoli, e non hanno rivelato particolari deficienze nell’impianto ludico del titolo: potremo esprimerci a fondo sulla modalità principale e sulla bontà delle meccaniche di gioco sul lungo periodo solamente tra qualche settimana, in sede di recensione, ma se dovessimo azzardare un pronostico a caldo, non potrebbe essere che positivo.

La data di uscita italiana è fissata per il prossimo 2 maggio, ma aspettatevi la nostra recensione completa durante la settimana precedente, non appena scadrà l’embargo.