Milano – La recente distribuzione dell’ultimo film dedicato al maghetto con il fulmine in fronte è stata uno degli eventi mediatici più imponenti di sempre. La serie ideata da J.K. Rowling ha conquistato grandi e piccini accompagnando addirittura una generazione nel difficile cammino verso l’adolescenza. I molti appassionati di Harry Potter potranno, dal quindici novembre prossimo, mettere le mani sulla versione home video dell’ultimo film per completare così la loro collezione, e dal diciotto dello stesso mese procurarsi una copia di LEGO Harry Potter: Anni 5-7 (disponibile per tutte le console), così da provare la visione di Travellers Tales sugli ultimi tre anni del nostro Harry presso la scuola di Hogwarts. E’ in vista dei citati appuntamenti che Warner Bros. ci ha invitati nei suoi nuovi uffici milanesi per una presentazione del gioco e un’intervista con Vince Grogan, storico produttore della serie.
Magia o no, siamo al massimo
Che sia merito delle formule magiche di maghi, maghetti e streghe o dell’esperienza maturata negli anni poco importa, quello che conta è che quest’ultima fatica di Travellers Tales ne rappresenta la migliore espressione creativa disponibile, battendo ogni produzione precedente. L’unico motivo per cui si potrebbe evitare LEGO Harry Potter: Anni 5-7 è da cercare nell’odio dei Lego (ma, diciamocelo, sarebbe soprannaturale trovare una persona che detesti i mattoncini) oppure nel totale disinteresse verso la saga magica più fortunata della letteratura moderna, ma in questo caso si potrebbe pensare addirittura a un’ottima occasione per avvicinarsi a un fenomeno mediatico e di costume come non se ne vedono molti, nonostante un mondo sempre più popolato da successi planetari che una volta sembravano alla portata solo di George Lucas.LEGO Harry Potter: Anni 5-7 è magistralmente diretto, le ambientazioni sono più vive che mai e si evolvono durante l’avventura seguendo lo scorrere degli eventi che vedono stringersi il cerchio del malvagio mago senza naso attorno ad Hogwarts, tecnicamente siamo infatti decisamente soddisfatti e lo sono anche gli sviluppatori come avrete modo di leggere nell’intervista. Quello che conta di più, la giocabilità, è una sintesi di quanto visto nei precedenti capitoli e di novità (su tutte i nuovi incantesimi) che riescono ancora una volta nell’operazione quasi miracolosa di svecchiare un impianto base che si ripete dai tempi del primo LEGO Star Wars. C’è il bisogno di cambiare quello che funziona? Forse, ma sarà un’operazione che speriamo di vedere compiuta grazie alle capacità tecniche della prossima generazione di console che, ci contiamo, daranno ancora più spazio alla fantasia dei Travellers Tales.Qualcuno potrebbe pensare che la serie LEGO sia diretta esclusivamente a un pubblico di giovanissimi, basta giocarci però per rendersi conto che, anche con questo ultimo capitolo, è stato mantenuto l’equilibrio tra le esigenze dei giocatori implumi e quelle dei più grandicelli. Chiaramente tutta la produzione è stata fatta con in mente l’accessibilità, ma alcuni puzzle ci hanno fatto pensare per la loro risoluzione, e anche nei casi più semplici si rimane sempre stupiti da cosa possa comparire da un mucchietto di mattoncini.
Intervista a Vince Grogan
Spaziogames: Tu hai lavorato anche su altri titoli della serie LEGO, parliamo di Star Wars, o Indiana Jones. Cosa cambia quando si produce un gioco di Harry Potter?
Vince Grogan: La risposta è molto semplice! Harry Potter ovviamente è molto più magico, mentre negli altri giochi si trattava di spaccare il Lego e divertirsi distruggendo le costruzioni, in Harry Potter il fatto che ci sia la magia permette di interagire con i mattoncini in tante maniere diverse. Quando si usano le magie non si sa mai cosa aspettarsi, i quadri parlanti prendono vita, si aprono passaggi segreti, i personaggi si trasformano…
SG:Durante la presentazione hai parlato di come, durante il testing, abbiate invitato dei bambini nei vostri studi a giocare per raccoglierne i pareri, come si è affiancato questo particolare tipo di beta test a quello più tradizionale fatto con gli adulti?
VG: Ovviamente tutti, nel team di sviluppo, sono giocatori, quindi abbiamo anche il nostro punto di vista oltre a quello dei bambini e dei loro genitori che li accompagnano a giocare (e spesso si fermano a giocare con loro!). Visto il tipo di gioco noi ci affidiamo molto ai bambini, anche se a volte non è così facile e bisogna indovinare cosa stanno pensando perché non sempre ti dicono se si annoiano o magari non sanno come spiegarti cosa non gli è piaciuto. Detto questo non si deve pensare che LEGO Harry Potter: Anni 5-7 sia una produzione solo per i più piccoli, ci sono talmente tante cose da fare e talmente tanti modi di interagire con il gioco che, guardando dal punto di vista delle meccaniche, non ha quasi niente in comune con i giochi pensati per il pubblico più giovane. Per esempio, l’aspetto del collezionismo è chiaramente indirizzato ai giocatori più grandi che amano andare a scovare tutti i contenuti nascosti e sbloccabili che abbiamo sparso per i livelli.
SG: Quali sono le difficoltà nello sviluppare un gioco che piaccia a bambini e adulti alla stessa maniera?
VG: Fin dalla primo titolo della serie Lego ci siamo chiesti perché i giochi per bambini debbano essere differenti dagli altri, se un gioco per un pubblico giovane è veramente divertente allora lo sarà anche se giocato da un adulto. Alcuni indizi (visivi più che altro) che inseriamo nelle nostre produzioni sono ovviamente pensati per facilitare l’esperienza di gioco dei più piccoli, senza però rendere troppo ovvia quella degli adulti. Chiaramente poi, nel nostro caso specifico, noi lavoriamo con dei mondi che già in partenza piacciono a un pubblico ampio ed eterogeneo, quindi ovviamente partiamo da un punto avvantaggiato.
SG: Dal punto di vista tecnico cosa è migliorato dallo scorso titolo dedicato ad Harry Potter?
VG: Ci sono state tante migliorie, per esempio posso dirti che il numero di personaggi presenti è aumentato da circa centoquaranta a un numero attorno ai duecento, così come la quantità di ambientazioni è anch’essa superiore, non si può parlare più di un solo HUB visto il dettaglio di molte zone di Hogwarts e Londra. Più tecnicamente dal punto di vista grafico abbiamo incluso nuove luci dinamiche che fanno risplendere i mattoncini: quando usi la magia Lumos per esempio, vedi tutte le ombre dinamiche reagire alla luce sulla bacchetta, così per esempio abbiamo creato alcuni livelli volutamente scuri apposta per indurre la sperimentazione e il gioco di luci e ombre. Ancora posso dirti che abbiamo migliorato il sistema di fisica e gli effetti particellari, insomma, in poche parole questo LEGO Harry Potter: Anni 5-7 è il miglior gioco della nostra produzione!
SG: Cosa ci puoi dire della versione 3DS?
VG: La nostra versione portatile è un po’ come il best of della versione per console domestiche. Abbiamo dovuto chiaramente ridurre i contenuti, ma se nei vecchi capitoli era un gioco sensibilmente differente, ora le modifiche sono molto poche e non influiscono sull’esperienza di gioco. Ci sarà poi un sistema di duelli unico per la versione portatile, abbiamo inserito la possibilità di creare sfide inedite in una specie di campionato, anche se l’esperienza sarà esclusivamente per un solo giocatore.
SG:Gli ultimi film di Harry Potter hanno un tono più scuro che potrebbe addirittura spaventare i bambini, come avete fatto ad inserire il tipico umorismo lego rendendo il prodotto adatto a tutte le età e marchiandolo con una delle vostre caratteristiche migliori?
VG: E’ stato molto divertente inserire il nostro umorismo nelle scene più scure, anzi, ti dirò che più era drammatica la scena, più è stato divertente trasformarla in umoristica senza perdere il filo della storia. Per esempio [attenzione agli spoiler! ndr], quando il Professor Piton è attaccato da Nagini, il serpente gigante, nel film è rappresentato con una scena di una certa violenza, mentre nella nostra interpretazione Voldemort e Piton stanno prendendo un te insieme, colui che non può essere nominato vuole prendere l’ultimo biscotto, ma si accorge che il professore l’ha battuto sul tempo e questo scatena l’attacco del serpente, con un tono decisamente più scanzonato rispetto a quello oscuro della versione cinematografica.
– Direzione artistica di qualità
– Ottimo mix tra umorismo Lego e toni più maturi
– Tonnellate di contenuti da collezionare
Se avete amato i precedenti lavori dei Travellers Tales non potrete che amare anche questo LEGO Harry Potter: Anni 5-7, così come sarà un acquisto quasi obbligato per tutti i fan dei libri della scrittrice britannica o dei film. Il titolo che sarà disponibile dal diciotto novembre prossimo rappresenta il meglio della fortunata serie Lego, grazie a una realizzazione tecnica di buon livello e soprattutto a una giocabilità sempre al massimo. In sede di recensione ci preoccuperemo di scoprire se veramente, anche questa volta, sarà stato evitato l’effetto noia causato da un gameplay fondamentalmente uguale a se stesso da anni. Continuate a seguire Spaziogames per scoprirlo.