A poco meno di un mese dalla data di rilascio di Dungeon Siege III, abbiamo avuto l’occasione di provare un versione quasi definitiva del nuovo lavoro di Obsidian Entertainment, sviluppatore americano emerso dalle ceneri del mai abbastanza apprezzato studio Black Isle. Prese in mano le redini del brand direttamente da Gas Powered Games, Obsidian e Square-Enix hanno spinto sull’acceleratore dell’immediatezza e della semplicità con l’intento di offrire ai giocatori un titolo capace di poter garantire ore di sano hack ‘n’ slash vecchia maniera sin dai primi istanti di gioco. Sarà stata la scelta giusta?
Quattro eroi per il mondo di EhbLa trama del titolo si concentrerà sulla Decima Legione, un gruppo di eroici e valorosi guerrieri che fondarono il regno di Ehb e ne guidarono la popolazione verso anni di pace e prosperità. Con la morte del Re le cose iniziarono tuttavia a peggiorare e le genti si rivoltarono contro lo stesso esercito che fino ad allora le aveva protette e servite, costringendo i pochi soldati rimasti a fuggire. In Dungeon Siege III vestiremo i panni di quattro di questi reduci, decisi a riportare in auge il proprio nome scoprendo chi, o cosa, ha spinto il popolo verso una così feroce rappresaglia. Nel nostro precedente Hands On avevamo avuto modo di provare l’abile pistolera Katarina e ci è sembrato doveroso quindi questa volta dare ampio spazio agli altri personaggi. Dopo alcune ore di gioco passate in compagnia di Manx Reinhart, un mago dotato di poderosi poteri arcani, della maga guerriera Anjali e del combattente Lucas è emersa tuttavia una eccessiva similarità tra i vari stili di combattimento. Sebbene gli eroi utilizzino armamentari diversi legati alla propria classe, la base del gameplay è comune a tutti e si potrà utilizzare un colpo ad area, utile per sbarazzarsi di più nemici contemporaneamente, od un più potente attacco a bersaglio singolo, preferibile negli scontri con i boss. Per avere la meglio nelle battaglie contro i non intelligentissimi nemici ci si baserà quindi sul continuo button mashing classico degli hack ‘n’ slash. Ad affiancare gli attacchi standard potranno poi essere sfruttate tutta una serie di abilità speciali dall’impatto devastante, utilizzando parte della nostra barra di energia; una volta che questa si sarà esaurita basterà semplicemente riprendere a sferrare colpi normali per vederla rigenerarsi nuovamente creando combattimenti con un continuo alternarsi tra attacchi base e incantesimi speciali. In Dungeon Siege III è stata rimossa qualsiasi tipologia di pozione, sia di mana che di vita, proprio per rendere gli scontri più frenetici ed adattare il sistema di gioco all’utenza console dove questo titolo è chiaramente indirizzato. Per evitare di venir feriti, i personaggi potranno schivare i colpi rotolando lateralmente, teletrasportandosi per brevi distanze o semplicemente mettendosi in parata, assorbendo con la barra energetica parte del danno subito. Per ovviare al problema delle cure, è stata assegnata a tutti gli eroi una magia di ripristino della salute, in grado di ricaricare vita gradualmente nel tempo e permettere così di uscire agevolmente anche dalle situazioni di impasse. Dai cadaveri dei nemici uccisi si potranno poi raccogliere sfere verdi e blu in grado di ricaricare parte delle barre di energia del colore corrispondente istantaneamente. Con l’abbattimento dei mostri ed il completamento delle quest, che spazieranno dallo scoprire il perché i pesci del lago sono spaventati al trovare informazioni su qualche disperso, si guadagneranno punti esperienza necessari a salire di livello permettendo successivamente di assegnare ai personaggi nuove abilità, scegliendole tra una lista di nove, o potenziare quelle già apprese in precedenza con un sistema di skill-up abbastanza lineare e guidato. Al contempo si potrà decidere di incrementare tutta una serie di abilità passive in grado di aggiungere effetti secondari ai colpi basilari, come la possibilità di rallentare il nemico od aumentare la portata degli attacchi. Le statistiche verranno invece guadagnate automaticamente ad ogni passaggio di livello ed il giocatore potrà alterarle esclusivamente scegliendo l’equipaggiamento che più si adatta al proprio modo di giocare; la maggior parte degli oggetti raccolti sarà tuttavia indossabile solo da un determinato personaggio, rendendo quindi impossibile per il guerriero Lucas utilizzare i fucili di Katarina o le lance di Anjali e viceversa.
Studiato per le console, dedicato al co-opDungeon Siege III tenterà di fare breccia nel cuore degli appassionati di action/GDR grazie alla sua immediatezza nei controlli ed alla possibilità di giocare tutta la campagna in modalità cooperativa sia online che offline, sfruttando un comodissimo sistema di drop in e drop out così da permettere a chiunque di aggiungersi ad una partita anche se questa è già in corso. Durante la nostra prova, l’ingresso di un secondo giocatore ha aumentato esponenzialmente il divertimento ma sono comparsi anche alcuni problemi piuttosto evidenti per quanto riguarda la gestione della telecamera. Con due eroi sullo stesso campo di battaglia la visuale si alzerà, cercando di tenere sempre inquadrati entrambi i giocatori. Purtroppo, nei combattimenti più concitati, non sarà raro uscire dall’inquadratura o rimanere incastrati in qualche elemento dello scenario, difetti che speriamo vengano risolti prima dell’imminente release. L’esperienza accumulata durante i combattimenti sarà condivisa tra tutti i personaggi, compresi quelli che non prenderanno parte alle battaglie in modo da poter scegliere sempre con assoluta libertà quale eroe impersonare senza essere limitati dal livello da questi raggiunto. Come consuetudine, inoltre, sarà l’host ad avere il controllo su quanto accade in gioco, potendo scegliere quale opzione selezionare durante i dialoghi o salvando la partita a piacimento. Nel malaugurato caso in cui uno dei protagonisti dovesse morire, quello ancora in vita potrà tentare di rianimarlo, permettendogli di tornare operativo sul campo di battaglia con circa metà barra di energia carica ed essere pronto per affrontare una nuova ondata di esseri demoniaci.
Un mese potrebbe non bastare…La volontà degli sviluppatori è quella di ricreare un mondo pervaso dall’oscurità ed è per questo che tutte le ambientazioni di gioco sono tinte con tonalità buie, illuminate a stento dalle torce e dalle esplosioni delle magie. L’atmosfera dei primi livelli di gioco ci è sembrata resa in maniera egregia ed è animata dalla paura di poter essere assaliti da un momento all’altro da creature ostili nascoste nell’ombra. Sotto questo punto di vista il lavoro di Obsidian ci è sembrato egregio e speriamo che proseguendo con l’avventura il titolo riesca a mantenere l’alone di mistero che ha caratterizzato tutti i dungeon iniziali. Discorso inverso invece per quanto riguarda i personaggi principali, che da questa prima prova non sono riusciti a far breccia nei nostri cuori, e caratterizzati da texture che ne compongono le armature veramente troppo povere e carenti di dettagli.
– Campagna cooperativa a quattro giocatori
– Gran quantità di dialoghi
– Effetti luce di impatto
A circa un mese dall’arrivo del titolo su PC, Playstation 3 ed Xbox 360, Dungeon Siege III ci è sembrato possedere del buon potenziale, ma necessita ancora di diverso lavoro di rifinitura per poter essere definito completo a tutti gli effetti. Lo stile improntato totalmente all’azione e alla personalizzazione lineare degli eroi potrebbe far storcere il naso ai vecchi appassionati della serie ma al contempo avvicinare una nutrita schiera di nuovi videogiocatori, le potenzialità per fare bene dunque ci sono ma la possibilità che il titolo non risulti un vero blockbuster sono alte. Il giudizio definitivo arriverà solo a giugno, sempre sulle pagine di SpazioGames.