Il momento che tanti appassionati di giochi di ruolo hanno atteso per anni è, forse, arrivato. A distanza di un decennio Bioware sta per pubblicare il seguito spirituale di quello che, a detta di critica e pubblico, è stato considerato il miglior gioco di ruolo mai creato per qualsiasi piattaforma, ovvero Baldur’ s Gate. Forte di un’eredità pesante ma allo stesso tempo affascinante, gli sviluppatori hanno maturato un concept di gioco che richiama, in molte sue componenti, il fascino immortale dell’illustre predecessore, attingendo però a sapienti sperimentazioni in campo narrativo. Ciò che principalmente distingue questo Dragon Age: Origins (DAO d’ora in poi), è proprio l’universo dentro al quale vi muoverete. Abbandonati i Forgotten Realms,tanto cari ai giocatori di vecchia data, le ambientazioni previste dai designer saranno del tutto inedite, frutto di libri, videogiochi e film a tema, ma con un background completamente nuovo, a partire dagli scenari fino ai toni narrativi. Gran parte del lavoro è stato speso in questa direzione per creare un universo coerente, con la propria mitologia, la propria storia e le proprie leggende, per dare vita ad una nuova ed epica saga. Le classiche tematiche fantasy/medievaleggianti sono state rivisitate e sostituite da situazioni più gotiche, con continui riferimenti alla letteratura dark-fantasy, fino ad oggi, effettivamente poco esplorata in questo ambito. Conseguenza naturale di tale scelta, saranno principalmente i toni più maturi che assumerà la vicenda, oltre ad una forte ed inedita componente splatter durante i combattimenti, e la totale assenza delle regole di Dungeon and Dragons per gestire i combattimenti.
Libero arbitrio in libero mondoLa guerra scoppiata nel regno di Ferelden, vi vedrà vestire i panni di Duncan, un soldato dei Grey Wardens incaricati di contrastare l’avvento di alcune creature nella cittadina di Ostegar. Capeggiati da un misterioso arcidemone, orde di creature infernali si riverseranno sulle mura tentando di fare breccia nelle difese cittadine. Nonostante i dettagli a riguardi siano segretamente in mano a Bioware, è lecito aspettarsi risvolti epici che porteranno ad intraprendere avventure affascinanti insieme ad un cast di personaggi eterogeneo e dalle mille sfaccettature psicologiche. Come più volte sottolineato dagli sviluppatori, infatti, le vostre gesta prenderanno vita in una delle cosidette “Origin Stories”, un incipit al racconto vero e proprio in cui si potrà decidere la razza e la classe di appartenenza del vostro personaggio. Le possibili scelte saranno inizialmente limitate a Umano, Nano o Elfo e con sole tre classi basi da sviluppare : Guerriero, Mago o Ladro. Sebbene la scelta possa sembrare minima, col progredire del gioco, avanzando di livello tramite la classica esperienza accumulata, saranno disponibili tutta una serie di alberi di talenti e specializzazioni volti a garantire la massima personalizzazione possibile. La scelta fra le sei disponibili storie iniziali, non sarà soltanto un pretesto fine e sé stesso per dar vita alla vicenda raccontata, ma porrà le basi alle radici sociali e caratteriali del protagonista. Tali caratteristiche influiranno sulla percezione che avrà il mondo di gioco su di voi e, ovviamente, sulle vicende in cui sarete coinvolti. Il sistema ideato da Bioware racchiude in sé le scelta di dialoghi presente in tanti titoli analoghi (da Mass Effect a Neverwinter Nights), staccandosi tuttavia dai canovacci tipici di tale genere in base alla psicologia del personaggio e le scelte effettuate. In base alle risposte dei dialoghi e alle decisioni prese, varierà in modo inedito e consequenziale il rapporto coi personaggi principali (sia membri del nostro party che non) e gli eventi narrati, fino a veri e propri finali alternativi.
Sistema di CombattimentoIl sistema di combattimento previsto per DAO mescola sapientemente elementi già visti in altre produzioni Bioware e propone, allo stesso tempo, diverse novità. Oltre alla struttura pause-and-play (possibilità di mettere in pausa ed assegnare con calma ordini ai membri del party) già vista recentemente in Neverwinter Nights e Mass Effect, che donerà agli scontri una dose tattica e strategica, i combattimenti si avvarranno inoltre di un meccanismo di spell-combo, ovvero la possibilità di combinare fra loro incantesimi per dare vita a colpi di maggior efficacia ed impatto. Ad esempio, a seguito di un incantesimo di lentezza sul nemico, il lancio di una palla di fuoco genererà un effetto slow-motion apprezzabile ed utile nelle fasi più concitate degli scontri. Sarà possibile optare per un inquadratura in terza persona più action-oriented durante le fasi esplorative o per la classica visuale dall’alto adottabile per seguire meglio le fasi dei combattimento. Ogni personaggio potrà sbloccare talenti specifici per la propria classe e razza di appartenenza, e scegliere a quale grado di profondità arrivarne in seguito alla distribuzione degli immancabili punti esperienza. A tal proposito, ulteriori dettagli sul sistema di crescita e personalizzazione saranno rilasciati a breve dagli sviluppatori. Resta da vedere come la versione console saprà gestire un sistema punta e clicca tipico di questa categoria, senza far rimpiangere la mancanza di mouse e tastiera.
Da quanto presentato allo stato attuale dagli sviluppatori emerge chiaramente che Bioware è al lavoro su un titolo di fascia altissima. L’eredità spirituale raccolta dagli eredi del mai troppo osannato Baldur’s Gate, potrebbe essere difficile da gestire per accontentare sia i vecchi fan che le nuove generazioni. Tuttavia le basi per un eccellente gioco di ruolo, capace di rinverdire i fasti dell’epoca, ci sono, e siamo certi che da una software house come Bioware, che fa della giocabilità e della qualità un marchio di fabbrica, è lecito aspettare speranzosi l’ennesimo capolavoro. Il ritorno alle origini tanto acclamato del sistema di gioco, le nuove tematiche dark, il comparto tecnico adeguato ai moderni standard, il potente e flessibile editor, completano un quadro d’insieme già di per sé riccho ed entusiasmante. Considerando, infine, le potenzialità racchiuse in Dragon Age: Origins e le promesse degli sviluppatori in tal senso, a breve potremo vedere se ci troveremo dinnanzi a una nuova epica saga capace di trascinarci in un universo fantasy come pochi titoli prima di questo hanno saputo fare. Restate sintonizzati su queste pagine per saperne di più.