Quello del roadie è indubbiamente un lavoro particolare: seguire una band come tecnico, quando spesso il merito dei tuoi sforzi viene completamente dimenticato ed il tuo nome è sconosciuto ai più, è un vero e proprio atto d’amore nei confronti della musica e di chi la suona.Il leggendario Tim Shafer, mr. Monkey Island e Grim Fandango, ha da sempre avuto il pallino dell’heavy metal, ed affascinato dalla figura del roadie ha a lungo coltivato l’idea di creare un videogame che ne raccontasse le gesta. Prendendo ispirazione in parte dalle copertine in stile fantasy di molti album del genere, in parte dalla figura di un roadie dei Megadeth conosciuto in gioventù, il talentuoso designer ha iniziato a dar forma al suo sogno, che si è materializzato davanti ai nostri occhi durante una demo mostrataci da Shafer stesso durante l’EU Showcase 2009 di Electronic Arts.
Il roadie giusto nel mondo sbagliatoEddie Riggs è il miglior roadie del mondo, e su questo non ci sono dubbi. Capace di cavarsela in qualunque situazione, dedicato e folle per il rock. Peccato solo che la band per cui presta servizio sia la peggiore che mai palco abbia calcato, ed anche su questo dubbi non ce ne sono. A scuotere questa triste realtà ci pensano un paio di gocce di sangue, frutto di un taglietto accidentale durante l’accordatura di una splendida Flying V poche ora prima di un concerto; esse infatti colano sulla fibbia delle cintura del nostro eroe, risvegliando niente meno che Ormagöden, “Bestia del Fuoco, Inceneritore dei Cieli e Distruttore degli Antichi Mondi”. Rassicurante, eh? Il demone trasporta Eddie e la chitarra nell’Antico Mondo dell’Heavy Metal, dove l’umanità soffre della dominazione del malvagio Lord Doviculus. E non è un arrivo dei più tranquilli, dato che Eddie si trova immediatamente a fare i conti con misteriosi figuri incappucciati officianti un rito, i quali non si dimostrano molto contenti della brusca interruzione. Proprio qui, grazie alla guida di Tim Shafer in persona, abbiamo ricevuto un’infarinata sulle armi a disposizione del nostro alter-ego; la prima è “The Separator”, un’imponente ascia bipenne rinvenuta proprio durante il misterioso rito, con la quale Eddie si libera velocemente degli aggressivi sacerdoti. L’attacco con l’imponente arma bianca risponde come da programma al tasto X (la versione mostrata era quella Xbox 360), mentre al tasto Y corrisponde l’esecuzione di un assolo con “Clementine”, la Flying V che Eddie stava accordando poco prima dell’incidente, che durante il salto dimensionale ha acquisito poteri magici. Tra gli assoli mostrati ve n’era uno in grado di creare una tempesta elettrica, ed un secondo che scuoteva la terra con un’onda d’urto, entrambi in grado di danneggiare più nemici allo stesso tempo. Messi a riposo gli oscuri sacerdoti, Eddie muove i suoi primi passi verso l’esterno, scoprendo un mondo decisamente vasto. La struttura alla base del gioco è infatti open world, con ben 70 chilometri quadrati di territorio liberamente esplorabile, anche a bordo di veicoli, e non tutti tradizionali. Appena uscito dal tempio, Eddie si ritrova faccia a faccia con un’altra creatura ostile, una sacerdotessa dal corpo esasperatamente longilineo e dal volto mostruoso; dopo averle indirizzato ben più di una frecciata con la sua ironia irresistibile, il buon roadie la sistema per le feste, e si impadronisce del suo mezzo, una delirante e disgustosa portantina metà organica e metà meccanica.
Tutto il potere del rockLa trama si infittisce ben presto con l’incontro con Ophelia, attraente umana infiltrata tra le fila dei sacerdoti di Lord Dovilicus, di cui Eddie si invaghisce sin dal primo sguardo. I due trovano subito un ottimo affiatamento, che ha permesso a Tim Shafer di mostrarci la possibilità di effettuare attacchi coordinati, legati alla semplice pressione dei normali tasti di offensiva. Eliminate tutte le minacce, era arrivato il momento per Eddie di mostrare le sue eccezionali qualità di roadie: un assolo nei pressi di un tempio gli ha infatti permesso di procurarsi un bel numero di pezzi d’auto, che assemblati con perizia (e sigaretta all’angolo della bocca) hanno dato vita a “The Deuce”, una fiammante Hot Rod anni Cinquanta perfetta per aggirarsi nell’Antico Mondo dell’Heavy Metal. Saltati a bordo, i due si sono diretti verso l’accampamento di Ophelia, salvo incontrare a metà strada una mostruosa creatura serpentina; dopo averne evitato gli attacchi a bordo della vettura, a Eddie è toccato scendere, e tagliare ad asciate le inquietanti e secchissime protuberanze simili a gambe poste nella zona addominale del mostro, che si è finalmente arreso al suo destino sotto la pioggia di frammenti del tempio che intanto crollava. Arrivato finalmente all’accampamento, Eddie fa la conoscenza di Lars, personaggio che ricalca in chiave ironica i metallari del Nord Europa: magrissimo, addominale scolpito e capello lungo biondo, egli spiega ad Eddie i dettagli della dominazione dei Demoni, che tengono in schiavitù l’umanità. Sentendo che è finalmente giunta l’occasione di dimostrare tutto il suo talento, Eddie si proprone di guidare la rivolta. Il primo passo consiste nel liberare i paesani tenuti a regime di lavori forzati in una miniera, nella quale sono costretti a spaccare la roccia viva…a testate. Dotati di un collo muscolosissimo e di teste sovradimensionate (e non certo per eccesso di materia grigia), gli “Headbangers” non aspettavano altro che un messia che li liberasse: a suon di assoli, Eddie li risveglia dallo stato di ignavia ed obbedienza forzata, e li convince a ribellarsi. Questo elemento del plot aggiunge notevole profondità al gameplay, dando possibilità al giocatore di controllare tramite le direzioni del D-Pad le azioni degli improbabili minatori: ci sarà la possibilità di farsi seguire, ed ordinare stop o attacchi verso i nemici.
Rocking the RevolutionDa questo punto in avanti, il gameplay di Brutal Legend si apre, mostrando la sua vera natura. Esplorando liberamente la mappa il giocatore potrà scegliere se portare avanti la trama principale, oppure intraprendere una delle molte missioni secondarie disponibili. Alla guida di “The Deuce”, Eddie avrà a disposizione l’aiuto degli Headbangers, di Ophelia e di Lars, che lo seguiranno su un Toolbus appositamente costruito. Interessante è la conferma che ci sarà modo di montare armi sul mezzo di Eddie, come ad esempio due mitragliatrici, che apriranno la strada a missioni on the road. Rispetto alle notizie trapelate in passato, questo primo sguardo alla nuova creatura di Tim Shafer rivela un gameplay molto più profondo: la mappa aperta, la presenza di veicoli, la possiblità di guidare truppe gestite dall’I.A. fanno di Brutal Legend un action con molti risvolti originali ed interessanti. A colpire è comunque lo stile che il prodotto sfoggia, che non si ferma alla già ottima “interpretazione” di Jack Black; tutti i personaggi secondari, Headbangers compresi, hanno una personalità unica e convincente, e l’humor che abbraccia il tutto è davvero irresistibile e rockeggiante.
Comparto tecnicoCome spesso accade quando il capo del progetto è Tim Shafer, il design è uno dei punti di forza del comparto visivo di Brutal Legend. Curatissimo quello dei personaggi, che alla perfetta digitalizzazione delle fattezze di Jack Black affianca comprimari altrettanto ricchi di carattere sin dal primo sguardo. Delirante e visionario quello delle ambientazioni e dei veicoli, che mantiene la promessa di riprodurre le atmosfere delle copertine degli album Epic Metal in ogni suo scorcio. Dal punto di vista strettamente tecnico, l’engine proprietario mostra il fianco dal punto di vista delle texture, e sotto il profilo del dettaglio, che nei campi lunghi si rivela un po’ carente; va tenuto comunque presente che la versione mostrata era lontana dall’essere completa, e c’è senza dubbio margine per miglioramenti. Di buona qualità invece le animazioni apprezzate durante i combattimenti, fluide e convincenti.La colonna, come facilmente intuibile, pesca il meglio del rock e dell’Heavy Metal, spaziando dagli AC/DC ai Motorhead, dagli Iron Maiden ai Judas Priest; da godere a tutto volume.Il doppiaggio in lingua originale presenta una recitazione di ottimo calibro, che all’istrionico Jack Balck affianca altri ottimi attori; resta da vedere come verrà localizzato il titolo, anche se a nostro parere un tale ottimo lavoro andrebbe lasciato intatto limitandosi ai sottotitoli.
Brutal Legend spacca. L’appeal del titolo gli permette di far breccia nei sentimenti di chiunque annoveri il rock (quello vero) tra le sue preferenze musicali, prendendosi in giro ma senza malizia.
Il gameplay presenta una profondità non indifferente, e già durante la demo si è potuto apprezzare un continuo cambio di situazioni ed ambientazioni, in grado di coinvolgere offrendo la giusta misura di pause ed accelerazioni. Rimaniamo con un gran voglia di mettere le mani sul pad e di potervi dire di più su questo titolo davvero promettente, occasione che speriamo si presenterà a brevissimo. A tutti coloro che per qualche (oscuro) motivo non apprezzassero il rock, consigliamo comunque di tenere d’occhio questo titolo, non fosse altro che per la sua originalità e l’humor irresistibile.