Anteprima

Zombie Vikings

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a cura di Pregianza

Londra – Che i ragazzi di Zoink! Fossero talentuosi lo avevamo già notato con Stick it to the Man, un giochillo dallo stile grafico curioso e capace di divertirci moltissimo, nonostante la brevità. Volati verso una stranamente soleggiata Londra, quindi, ci siamo ringalluzziti non poco nel vedere che erano presenti al Digital Showcase di Sony e ci siamo rapidamente diretti verso la postazione del loro gioco, per scoprire a quale strambo progetto stessero lavorando. Ci siamo trovati di fronte a un picchiaduro a scorrimento chiamato Zombie Vikings, che ha (prevedibilmente) per protagonisti dei vichinghi zombie rimasti sotto terra forse troppo a lungo. 
Un genere forse meno originale del previsto, ma comunque da noi molto amato e non così ricco di esponenti nel periodo recente. Dual Shock 4 alla mano ci siamo buttati in questa avventura piena di mazzate, muscolosi condottieri non morti, piovre (sì, piovre) e ghiaccio. Indovinate un po’? Ci è piaciuta parecchio.
Trita, picchia e lancia. Per Odino
Non ci siamo soffermati molto sulla trama di Zombie Vikings ma forse è stato un errore, perché il lavoro di Zoink! sembra avere una premessa piuttosto semplice e legata al furto dell’occhio di Odino da parte di Loki, eppure tale elemento trainante dà il via a una campagna costellata di dialoghi divertenti e momenti ricchi di ilarità. Poco male comunque, perché il cardine dell’esperienza sono il gameplay e lo stile, e in entrambi i casi c’è tanto da azzannare con gusto.
Partiamo dalla scelta dei personaggi, perché i vichinghi di Zombie Vikings sono ben quattro, ognuno con caratteristiche specifiche. Non abbiamo potuto provarli tutti, ma parlando con gli sviluppatori abbiamo appreso che mentre i due zombie più massicci hanno a disposizione attacchi più potenti a discapito della velocità, i due condottieri più minuti possono sfrecciare per lo schermo e vantano manovre incentrate sulla mobilità. Gunborg ad esempio, essendo la guerriera più massiccia della compagnia, può sferrare brutali fendenti, ma le sue dimensioni e la sua scarsa agilità la mettono in leggera difficoltà contro grossi gruppi di nemici rapidi, nonostante un attacco speciale ad area. Parlando di attacchi speciali, questi non vanno sottovalutati e differiscono a loro volta di vichingo in vichingo. Si va da un polpo che abita nel torace di uno dei protagonisti e può scagliare inchiostro sui nemici o sferrare un poderoso colpo in tutte le direzioni se caricato, fino a un giubbotto alato il cui attacco si chiude con una sorta di onda d’urto. Gli attacchi normali sono caricabili a loro volta e accompagnati da una parata, che se usata in combinazione con i direzionali permette anche di schivare agilmente gli assalti nemici. 
Attenzione però, non è finita qui. Il titolo di Zoink! non si limita a offrire un combat system accessibile e della sana azione spensierata: una meccanica di “lancio” permette di caricarsi in spalla i compagni, fino a formare una scala con il gruppo completo per raggiungere zone sopraelevate o ottenere dei vantaggi. I nemici possono venir tirati come proiettili verso interruttori per risolvere degli enigmi, le mappe hanno vari segreti da svelare, e non mancano le armi alternative all’equipaggiamento base, che potrebbero variare ulteriormente l’esperienza. Le boss fight, dal canto loro, sono impegnative con pattern variegati e non possono venir approcciate senza criterio o si rischia di perire molto in fretta. 
Di alta qualità anche la grafica, 2D ma disegnata, come detto all’inizio, con uno stile particolarissimo che dona grande personalità a quest’opera. Le animazioni sono volutamente un po’ legnose per rendere meglio l’effetto “disegno in movimento” e la resa di certi nemici (in particolare di certi boss) è davvero notevole. Di qualità anche il voice acting, simpatico e piacevole durante le cutscene. Forse non tutti apprezzeranno lo stile degli Zoink!, ma una ventata di aria fresca ogni tanto ci vuole.
Difficile parlare della longevità, a questo punto, ma speriamo in un’esperienza più lunga di Stick it to the Man, anche perché Zombie Vikings pare avere il potenziale per intrattenere a lungo. 

– Ha stile da vendere

– Il gameplay è più profondo e interessante di quanto sembra

Zombie Vikings ci ha stupito. Quasi nascosto nel mare dei digital Sony, questo picchiaduro a scorrimento sembra avere un gameplay granitico e veleggiare su un mare di battute taglienti e disegni ricchi di personalità. Ci piace, perché vanta molte buone idee pur non essendo rivoluzionario e sembra fare in modo ottimo tutto ciò di cui un titolo del suo genere necessita per divertire. Gli Zoink! dimostreranno ancora una volta il loro talento? Noi crediamo di sì.