Recensione

Tomb Raider Underworld

Avatar

a cura di Folken

Tomb Raider è una serie che non ha certo bisogno di presentazioni. Dopo il passaggio nelle mani di Crystal Dynamics, responsabili degli ultimi due capitoli Legend e il remake Anniversary, i fan attendevano con ansia il primo episodio a debuttare nella corrente generazione. Fedele nel gameplay ai dettami della serie e capace di stupire in diverse occasioni per le immense ambientazioni, Tomb Raider Underworld fa però inciampare Lara Croft in qualche bug di troppo.

I need the hammer to kill a god!Dopo la parentesi del remake dell’originale primo capitolo di Tomb Raider Anniversry, questo ultimo episodio riprende la storia da dove l’aveva lasciata Tomb Raider Legend, portando Lara in diversi angoli del mondo alla ricerca della verità sulla scomparsa della madre, unendo elementi mitologici apparentemente distanti tra loro come il martello di Thor, divintà Indù e il mito di re Artù. Senza svelarvi troppo, vi diciamo che la storia è sufficientemente intrigante, nonostante leggermente sopra le righe, e comprende il ritorno di alcuni personaggi fondamentali della saga, garantendo un buon tasso di interesse per ogni fan di vecchia data. Per i novizi, è comunque compreso tra gli extra un comodo video riassuntivo degli eventi principali, necessari per comprendere a fondo ciò che vi aspetta. Le scene di intermezzo che racconteranno il dipanarsi della vicenda, appaiono in numero e lunghezza decisamente superiore rispetto ai precedenti episodi, ma ci sono parse allo stesso modo molto più curate e in definitiva piacevoli da guardare, tanto da far sentire la mancanza della possibilità di rivederle una volta terminato il gioco. Nonostante la sceneggiatura non meriti di certo un oscar, i dialoghi ci sono parsi accattivanti, grazie anche ad un buon doppiaggio e la regia funzionale e ben concepita. A proposito di doppiaggio, è possibile scegliere dal menu delle opzioni in quale lingua giocare, opzione molto gradita e troppo spesso trascurata, ma vi rassicuriamo subito dicendovi che le voci italiane sono state inserite con cura e per una volta non vi faranno rimpiangere quelle originali. Certo, sentir recitare le acute battute della bella archeologa nel suo sensualissimo accento inglese, garantisce alla produzione Eidos un valore aggiunto difficilmente traducibile in italiano.

Chi ha detto che l’archeologia è un mestiere tranquillo?Underworld si presenta simile nelle dinamiche di gioco agli altri episodi della serie, restando fedele ai canoni dettati dai predecessori e che vi vedono protagonisti di lunghe fasi di esplorazione degli immensi livelli di gioco, durante le quali dovrete far compiere a Lara qualunque tipo di acrobazia vi possa venire in mente, per scalare, arrampicarvi, scivolare, rotolare tra le rovine di civiltà estinte alla ricerca dei pezzi mancanti di qualche oscuro meccanismo che, una volta azionato, vi aprirà il passaggio alla zona successiva dove dovrete ricominciare da capo tutto il processo. Questo è (ed è sempre stato) in pratica Tomb Raider, senza dimenticare che ogni tanto vi capiterà di dover estrarre le due fide pistole (o una delle altre armi che sceglierete di utilizzare) per sterminare qualche tigre/puma/ragno gigante/creatura mistica assassina/mercenario sotto pagato in noiosissime sessioni di combattimento. Anche questa è sempre stata una caratteristica della serie: una fase di combattimento tutt’altro che entusiasmante e che alla luce dei titoli usciti negli ultimi tempi, risalta ancora di più nella sua incapacità di essere anche lontanamente interessante. Tolto questo, tutto il resto funziona e se siete fan della serie, già dovrebbe essere sufficiente a convincervi a non lasciarvi scappare questa nuova avventura dell’archeologa più sexy di sempre. Le poche novità inserite da Crystal Dynamics in questo nuovo episodio, comprendono una serie di movenze pensate per lasciare più libertà d’azione possibile al giocatore, cambiando il punto di vista in fase di game design da “cosa permettiamo all’utente di fare con Lara?” a “cosa l’utente vorrebbe Lara sapesse fare?”, rendendo di fatto possibile, e anche decisamente immediato, far compiere alla dolce donzella pressoché qualsiasi evoluzione vi venga in mente, rendendo le fasi esplorative agili ed intuitive. Le animazioni rasentano la perfezione e sono legate tra loro in modo fluido e credibile. Purtroppo si nota ancora oggi una certa costrizione nel dover seguire per forza la via scelta dai programmatori, nonostante un consistente ampliamento dei livelli e la possibilità di seguire più di una strada per raggiungere lo stesso luogo. Anche la moto, che stando alle press-realase doveva essere una delle maggiori novità, si è rivelata più che altro un pretesto per spezzare in parte il ritmo di gioco a metà dell’avventura e permettere all’utente di percorrere grandi distanze molto più in fretta, senza però alla fine aggiungere nulla di veramente interessante al gameplay e rendendosi di fatto utile per la risoluzione di un solo enigma.

Una quarta di reggiseno in alta definizioneL’ingresso nella corrente generazione ha sicuramente giovato molto di più al comparto tecnico, che non all’impianto di gioco, rimasto sostanzialmente invariato rispetto ai precedenti capitoli. Underworld si presenta graficamente bene. Le ambientazioni sono vaste e riusciranno a sorprendere anche i giocatori ormai avvezzi alle meraviglie dell’ultimo Gears of Wars, grazie a strutture dal design credibile e accattivante, location caratterizzate con meticolosa attenzione e una cura generale di quelle che sono le ambientazioni davvero lodevole. Lo stesso vale per i personaggi, ben modellati ed animati, con l’eccellenza ovviamente di Lara, mai stata prima così bella. La descrizione della protagonista merita sicuramente qualche parola in più, in quanto Crystal Dynamics è riuscita, restando fedele al charachter design originale, a infondere grande personalità alla sua protagonista, grazie ad un modello sensuale, ma mai volgare nonostante le forme generose. In definitiva, è impossibile non affezionarsi alla signorina Croft durante le vostre solitarie peregrinazioni e sentirsi un po’ in colpa ogni volta che sbaglierete un salto facendo rovinare il suo bel corpicino contro le rocce sotto di lei. Purtroppo ci sono alcuni problemi tecnici che non permettono ad Underworld di meritarsi l’eccellenza, in quanto alcuni bug sono tanto fastidiosi da riuscire a rovinare l’esperienza, spezzando l’incantesimo dell’immedesimazione nell’avventura. Questi comprendono alcune anacronistiche compenetrazioni di poligoni che vedranno la protagonista diventare un tutt’uno con alcune strutture e fastidiosi ed ingiustificati rallentamenti. Ma il problema maggiore resta la telecamera, che con Anniversary era riuscita a raggiungere quasi la perfezione mantenendosi sempre discreta e funzionale all’azione di gioco, compiendo invece in questo Underworld un vistoso balzo indietro costringendo di fatto il giocatore a litigarci molto spesso. Troppo spesso vi capiterà, infatti, di dover compiere dei salti alla cieca, confidando che troverete un appiglio a cui aggrapparvi. Sarebbe stato sufficiente, e ci stupisce che questa opzione presente nei primissimi capitoli sia sparita del tutto in quest’ultimo, inserire la possibilità di spostare la visuale dalla terza alla prima persona per individuare così comodamente un punto di arrivo prima di effettuare un qualunque salto. Eccellente il sonoro, con effetti ambientali efficaci, esaltati dall’audio posizionale e con un accompagnamento musicale davvero ben fatto, dal tema principale ri-arrangiato per l’occasione, alle musiche che vi accompagneranno nelle fasi più concitate del gioco. Per quanto riguarda la longevità, qui arrivano le note più dolenti. Se infatti sui bug, vittime probabilmente di una chiusura dei lavori leggermente anzi tempo, si può anche chiudere un occhio, il fatto che un buon conoscitore della serie sia in grado di terminare questo Tomb Raider Underworld in meno di sei ore, ci pare un grosso difetto. La presenza degli achievement e di numerosi tesori da scovare non aiuta molto, a nostro parare, in quanto la loro ricerca ci è sembrata poco intrigante. Infatti, in Anniversary, ogni sezione conteneva poche reliquie nascoste, garantendo di contro un appassionante livello di sfida a chi decidesse di collezionarle tutte, costringendolo alla risoluzione di piccoli enigmi secondari. In questo ultimo prodotto Eidos, invece, si è puntato più sulla quantità, rendendo il rinvenimento di questi più una questione di guardare dietro ogni angolo e rompere ogni vaso possibile. Resta comunque il fatto che chi dovesse avvicinarsi alla serie per la prima volta, troverà in Tomb Raider Underworld un’avventuare mediamente longeva, dovendo apprendere da zero tutte le regole dettate dalla saga Eidos.

– Ottima giocabilità

– Grafica accattivante

– E’ Tomb Raider…

– Qualche bug di troppo

– Dura veramente troppo poco

– … è Tomb Raider

7.8

Non è facile valutare questo Tomb Raider Underworld. Da un lato garantisce ai fan una nuova avventura appassionante, appagante e graficamente al passo coi tempi, regalando momenti di intrattenimento di alto livello. Lasciando questi, però, delusi da una longevità appena sufficiente e purtroppo ben lontana da quella dell’ultimo Anniversary o dai primi capitoli della serie. Dall’altro questa scelta è stata probabilmente dettata dal tentativo di avvicinare nuove leve alla saga, evitando di spaventarle con una successione di livelli troppo impegnativa. Da ultimo, i combattimenti, da sempre relegati a ruolo di puro accessorio, risultano in questo nuovo episodio più noiosi che mai, facendo sentire il bisogno di un profondo rinnovo. Tutto il resto funziona a dovere e il level design messo in piedi dai Crystal Dynamics è di livello assoluto, impegnativo ma mai frustrante, affascinante e a tutt’oggi vero elemento di unicità che garantisce all’ultimo esponente della serie di rivelarsi un’esperienza avventurosa di ottimo livello. L’unico vero rammarico restano i bug che non permettono a Tomb Raider Underworld di lasciarsi promuovere a pieni voti.

Voto Recensione di Tomb Raider Underworld - Recensione


7.8