Anteprima

The Culling

Avatar

a cura di Aeffe87

The Culling, il nuovo progetto in digital delivery targato Xaviant, sta attirando le attenzioni degli amanti della competizione PvP ormai da qualche mese, il che, in tutta franchezza, non ci stupisce affatto. Il titolo è difatti fondato su una premessa narrativa, quella del gioco al massacro, che, dal Battle Royale di Koushun Takami ai più recenti film di Hunger Games, ha letteralmente pervaso il mondo dell’entertainment contemporaneo, attraversando letteratura, fumetto e cinema senza mai perdere un briciolo di presa sul pubblico. Nel medium videoludico, che pure non si è mai tirato indietro dal proporre esperienze più o meno crude e immersive incentrate sull’idea di sopravvivenza, un’interpretazione pedissequa del concept di cui sopra mancava ancora all’appello, sicché l’opera dei creatori di Lichdom: Battlemage, andando a colmare questo vuoto parziale, suona oggi come particolarmente fresca e accattivante, pur non essendolo in termini assoluti. L’Accesso Anticipato di Steam ci ha dato l’occasione di curiosare tra i lavori in corso, tenendo presente che il prodotto, ad oggi ancora in versione preliminare, mostrerà la sua forma definitiva non prima del prossimo anno, parola di developer.

Homo homini lupusGiocare a The Culling, nella sua incarnazione attuale, significa avere a che fare con un survival online in prima persona dalle regole di base molto semplici, laddove uscire a testa alta dalla mattanza, mouse e tastiera alla mano, non lo è per niente. Liberato da una gabbia spawnata in un punto a caso di un’isola circolare di media grandezza, e senza alcunché per orientarsi, chi gioca ha il compito di metter fine all’esistenza degli avatar di altri quindici giocatori connessi allo stesso match entro lo scadere di un countdown della durata di venti minuti. Con lo scorrere del tempo il campo di battaglia si restringe progressivamente, effetto di un gas letale che, sprigionato dagli organizzatori dell’incontro, va ad avvolgere il setting in modo concentrico, fino a obbligare i contendenti più coriacei a farsi a pezzi al centro dell’isola, nei pressi di una più piccola arena lambita dall’acqua. I primi minuti di gioco mettono subito in chiaro i toni tesi e particolarmente viscerali che andranno ad ammantare ciascuna partita nel suo svolgersi: armato dei soli propri pugni, l’utente deve equipaggiarsi alla bell’e meglio prima che qualche avversario lo scovi e, verosimilmente, ne faccia brandelli. L’unica mappa ad oggi disponibile, che alterna zone di foresta verdeggianti a grossi ammassi rocciosi, suggerisce di dotarsi di sassi o bastoni trovati lungo il cammino per poi creare certi oggetti di fortuna, in quello che è un sistema di crafting dagli effetti istantanei e d’immediato apprendimento, comunque largamente praticabile in un’apposita sezione di tutorial. Combinare questi materiali semplici consente di ottenere coltelli e asce in pietra, lance, archi e bendaggi in una manciata di secondi, sacrificando di volta in volta un numero variabile di punti FUNC, unità di scambio spendibile e poi ricaricabile in base ai propri successi e alla permanenza in-game. Chi però spera di fare molta strada con questi arnesi grezzi avrà presto un’amara sorpresa, ed è quindi inevitabile, girovagando ed imbattendosi in uno dei rifugi di cui l’isola è costellata, rifornirsi di qualche strumento dalle statistiche offensive un po’ più generose. Frugando in armadietti e cassoni abbandonati capita di trovare armamenti per gli attacchi ranged, melee o dalla lunga distanza, ma anche trappole, localizzatori o sieri che migliorano salute e stamina, fattore, quest’ultimo, che decresce correndo o lottando. È peraltro importante riflettere su cosa portarsi dietro, in quanto il software consente di trasportare solamente tre item – cinque, nel caso in cui si raccogliesse un utilissimo zainetto – e trovarsi faccia a faccia con l’avversario senza un’attrezzatura adeguata equivale a un game over pressoché annunciato. Accortezza ulteriore, stavolta programmabile nella stasi pre-match, è quella di assegnare al proprio personaggio un massimo di tre perk passivi scelti da un ventaglio di circa venticinque, e al contempo di organizzare i cosiddetti “airdrop”, aiuti sganciati dal cielo all’ordine del giocatore, sempre a patto che disponga di quantità sufficienti – e consistenti – di FUNC. Gestire in modo corretto tutte queste variabili è un buon punto di partenza per sperare nella vittoria, che, nonostante tutto, bisognerà poi conquistarsi con non poca fatica.

All’ultimo sangueIn entrambe le modalità ad oggi proposte, dalla Free To Survive per giocatore singolo a quella a squadre di due persone connesse in rete, The Culling si mostra dunque come un coinvolgente mix di tattica rapida e forza bruta, laddove i due approcci, sulla carta parecchio antitetici, devono essere coniugati secondo un certo grado di pianificazione. Senza la certezza di avere di fronte un concorrente manifestamente più debole e disorganizzato è spesso il caso di agire con estrema cautela, allestendo il circondario con trappole ben celate, oppure aspettando pazientemente la preda tra le piante per poi scagliarcisi contro senza pietà, magari cogliendola nell’atto di craftare qualcosa, sfruttando la stasi che tale operazione esige. Che l’agguato vada o meno a buon fine, non si scappa infine dal confronto diretto per mezzo di un sistema di combattimento allo stato attuale molto semplificato. In buona sostanza, si colpisce l’oppositore con il pulsante sinistro del mouse, caricando il colpo tenendolo premuto a discapito di una buona dose di stamina, mentre il destro è dedicato alla parata, laddove l’arma impugnata lo consenta. Con il tasto Q è inoltre possibile spintonare il nemico per stordirlo e, con un po’ di fortuna, disarmarlo; una mossa realmente preziosa, specie nel caso in cui ci si trovasse in situazione di netto svantaggio. Le fasi di combattimento, in ogni caso, sono oggi il punto più debole del lavoro di Xaviant, assoggettate a una prima persona che talvolta confonde e bisognose, a nostro giudizio, di un qualche sistema di combo che renda il confronto tra sfidanti un po’ più stimolante di come appare attualmente. Per il resto, è lecito aspettarsi, nel corso delle prossime fasi di sviluppo, l’aggiunta di nuove e più vaste mappe di gioco, oltre a qualche necessaria miglioria in termini tecnici, soprattutto in materia di level design. Siamo infatti lontani dalla qualità di dettaglio e dalla personalità artistica che un’esperienza del genere meriterebbe, ma, avendo già saggiato le capacità del development team americano in passato, non fatichiamo a nutrire buone speranze anche in tal senso.

– Un concept vincente reso finalmente in termini videoludici

– Gameplay teso e coinvolgente

– Buon equilibrio tra strategia e azione dura e pura

Nel pieno del suo sviluppo, The Culling mostra grande potenziale fin da questa prima apparizione, già ben in grado di divertire grazie alla sua formula survival nervosa e intransigente. Se Xaviant saprà perfezionare un combat system ancora troppo acerbo e impreziosire il pacchetto con un’impronta estetico-artistica più convinta, il prodotto avrà tutti i requisiti per infiammare gli animi degli estimatori della sfida al massacro online per lungo, lunghissimo tempo. Per adesso non resta che aspettare, oppure, se preferite, iniziare a farsi le ossa nel già affollatissimo Early Access di Steam, al netto delle suddette limitazioni.