Anteprima

The Crew

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Tra il buon GRID Autosport e gli arrivi del prossimo autunno, gli appetiti degli appassionati di motori saranno senz’altro placati a dovere in questo 2014. Ma se da una parte avremo Forza Horizon 2 e dall’altra DriveClub, Ubisoft ha pronto per tutti un titolo ben diverso dal solito, quel The Crew che vuole distanziarsi dai titoli automobilistici come li abbiamo intesi fino a oggi, tentando ambiziosamente di dimostrare fino a che punto può estendersi l’orizzonte di un genere finalmente pronto a superare le barriere che la tecnologia gli imponeva.
Coast to coast
The Crew non è un titolo adatto a una fiera, né tantomeno a un evento stampa; non è un gioco di corse mordi e fuggi dove bastano un paio di gare per farsi un’idea sulla qualità globale e sullo stato dei lavori in corso. Si tratta di un gioco enorme, pieno zeppo di attività da compiere, situazioni diverse da gestire e ricco di possibilità che in una mezz’ora scarsa non riuscireste mai a intravedere. Per questo motivo, la beta – su cui abbiamo passato diverse ore – è stata la soluzione migliore per capire quale fosse la portata di questa promettente nuova IP, che mescola la filosofia da MMO a una libertà di movimento su quattro ruote senza eguali. In The Crew potrete attraversare liberamente gli Stati Uniti d’America, in una mappa che (con le dovute proporzioni e i tagli logici che andavano effettuati) è una riproduzione in scala dello sconfinato territorio a stelle e strisce. Vi basti pensare che per muoverci da una costa all’altra degli USA ci abbiamo impiegato qualcosa come una quarantina di minuti senza mai essere interrotti da un caricamento, il che lascia intendere già da adesso come la vastità dell’open world sia uno dei punti di forza più prepotenti dell’intera produzione. Naturalmente, per ottenere risultati simili si sono dovuti trovare alcuni compromessi tecnici, ed è per questo che talvolta la profondità di campo non è delle migliori, l’effettistica è ancora un po’ rozza e graficamente non siamo affatto a livelli eccelsi. Va però detto che l’impatto globale è godibile e che la fluidità in effetti non ne risente quasi mai, nemmeno quando ci si trova in mezzo a porzioni di strada dove l’affollamento si fa importante. Elemento nient’affatto trascurabile, se considerate che il gioco vi obbliga ad adottare uno stile di guida spesso molto spregiudicato, sia per via della sua incontestabile natura arcade, sia perché sono le missioni stesse a richiederlo a gran voce.
Un mondo da esplorare
Nonostante le ragguardevoli dimensioni del mondo di gioco e la quantità di missioni e attività secondarie da portare a termine, The Crew fa del suo meglio per non mettere in soggezione il giocatore, e anzi lo accompagna gradualmente nell’apprendimento senza farlo mai sentire spaesato. Si parte come sempre dal basso, con un paio di missioni che danno una panoramica sulla situazione del protagonista, dalla quale si dipana una storia che non sembra esattamente delle più originali ma che tutto sommato abbiamo trovato adatta al contesto. Contesto che spinge a crearsi una “crew” aggiungendo gli amici su Uplay e affrontare così le scorribande in cooperativa, a dimostrazione del fatto che la componente multiplayer ha avuto un peso non indifferente durante il concepimento del progetto. Naturalmente, si può scegliere di giocare in solitaria senza subire handicap di alcun tipo, e anche se andando avanti il gioco diventa meno indulgente, durante le missioni più avanzate non abbiamo sentito il bisogno di un aiuto esterno.
L’avanzamento è strutturato su missioni che seguono una linea ideale lungo la storyline principale, e su altre che si ramificano in modo indipendente, aiutando il giocatore ad aumentare la sua esperienza al pari di un gioco ruolistico. Alcune di queste vanno affrontate più in là per ovvie ragioni di squilibrio coi rivali, mentre altre ancora necessitano di determinate caratteristiche delle vetture per poterci prendere parte. Si comincia con le gare street, per poi andare verso il tuning più estremo o le sessioni fuoristrada; a questo proposito, va segnalato un completissimo sistema di modding delle auto, che va dalle parti interne fino ad arrivare alle modifiche estetiche comprensive di decalcomanie. Dal quartier generale è poi possibile avere sempre sott’occhio lo status di gioco, gli snodi principali delle location e della trama, e sistemare i punti abilità che andremo ad acquisire quando si salirà di livello.

Guida scalmanata
La mappa di The Crew non è solo vasta, ma anche molto densa di compiti da portare a termine lungo le strade da percorrere. Tutto ciò, oltre a tenere occupati durante le traversate, dona una certa varietà che si va ad aggiungere alla diversificazione delle missioni, che già da questa beta ci è sembrata piuttosto buona e ben studiata. Dalla corse tra sgommate e abusi di nitro, agli inseguimenti, fino ad arrivare alle grandi fughe dalla polizia, The Crew cercherà di non farsi mancare davvero nulla a livello contenutistico. L’aspetto che invece necessità di un lavoro di rifinitura maggiore è senza dubbio il modello di guida, ancora un po’ impreciso e da equilibrare a dovere. Trattandosi di un arcade privo di velleità simulative, e di un titolo in cui le missioni spingono sempre ad avere una guida molto aggressiva, è normale perdere molto spesso aderenza col terreno; tuttavia, non si può fare a meno di segnalare una tendenza al pattinamento piuttosto accentuata e una morbidezza nella guidabilità che ancora langue. Risulta insomma chiaro che qualcosa vada sistemato affinché la godibilità a bordo della vettura si faccia più palpabile, perché al momento, la caratteristica meno convincente è decisamente questa.

– Mappa di gioco gigantesca

– Gran mole di contenuti

– Missioni sempre molto varie

– Customizzazione dei veicoli soddisfacente

Con The Crew, Ubisoft vuole dimostrare al mondo intero che è possibile innovare con prepotenza anche il genere racing. Per far sì che ciò accada, ha deciso di creare un modello ibrido che sembra funzionare veramente bene. Le potenzialità sono parecchie ed evidenti già dalla beta, ma per fare di The Crew un gioco memorabile, bisogna sistemare diversi aspetti ancora claudicanti e assicurare ai giocatori una varietà e una qualità globale superiori rispetto a quanto riscontrato nella beta.