Recensione

Tales of Symphonia Chronicles

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a cura di Pregianza

Lo ripetiamo con una frequenza che ha dell’estenuante, ma i jrpg non si fermano ai Final Fantasy. Gli amanti del genere hanno, negli anni, imparato ad apprezzare vari marchi più o meno conosciuti in Europa, e anche nel bel paese si è formata una fanbase di aficionados che, magari svezzata proprio dai titoli Square, ha poi deciso di esplorare a fondo il microcosmo dei giochi di ruolo nipponici. 
La terra del sol levante ha dato vita a un gran numero di serie uniche, alcune delle quali sono riuscite a conquistare una fanbase solida anche al di fuori del Giappone con le loro qualità. Tra le punte di diamante di questo gruppo ci sono i Tales of, creature di Hideo Baba amate per le loro storie complesse e per i profondissimi sistemi di combattimento. Di recente abbiamo messo le mani sull’ottimo Xillia, ma la saga è composta da moltissimi capitoli, alcuni dei quali sono considerati veri e propri classici tra i gamer di vecchia data.
La qualità dei Tales è sempre stata piuttosto elevata, quindi è arduo trovare un titolo nel gruppo considerato all’unanimità il migliore. Tales of Symphonia, tuttavia, in una immaginaria votazione sarebbe sicuramente uno dei favoriti. Namco ha pertanto deciso di riproporlo su ps3 in compagnia del suo seguito, Dawn of the New World, con una bella riedizione hd chiamata Tales of Symphonia Chronicles. Questa raccolta è un’occasione unica per recuperare uno dei migliori jrpg risalenti all’era ps2, e per giocare un sequel che ben pochi hanno provato su Wii. Sarà quindi un lavoro all’altezza dei giochi che contiene? 
Sinfonia imprevedibile
Sono tanti i motivi per cui Symphonia viene ricordato con ardore dai fan di Baba. Il gioco non solo vanta un’ottima narrativa, ricca di personaggi ben caratterizzati e a cui è facile affezionarsi, ma è stato anche uno dei primi a perfezionare il Linear Motion Battle System per cui il nome Tales of è famoso.
Si tratta di un sistema di combattimento che mescola la tattica tipica del genere a meccaniche fondamentalmente action, permettendo ai personaggi di eseguire combinazioni multiple e di utilizzare abilità in tempo reale con facilità. Si controlla solo un personaggio alla volta, mentre per gli altri possono venir settate varie opzioni in un comodo menu dell’intelligenza artificiale, ma non manca la chance di utilizzare pause tattiche con ordini diretti ai compagni, così come non si può trionfare semplicemente sbattendo la faccia sul pad e sperando che il proprio nemico muoia a forza di attacchi base. 
A chi ha giocato a Graces e Xillia (probabilmente i due Tales più evoluti da questo punto di vista), il sistema di Symphonia potrebbe sembrare limitato, eppure ancora oggi regge benone, anche grazie alla sua capacità di divenire gradualmente sempre più godibile e variegato durante la campagna.
Voi interpreterete Lloyd Irving, spadaccino che si ritrova come al solito coinvolto in una serie di vicende capaci di cambiare per sempre il destino del mondo. Impegnati a seguire la vostra giovane amica Colette, una prescelta a cui è affidata la rigenerazione del pianeta dopo un lungo pellegrinaggio, verrete sballotati qua e là da un turbinio inarrestabile di eventi, ricco di colpi di scena inattesi. 
La longevità del gioco non va sottovalutata, si parla di 40 ore buone, che possono allungarsi senza troppa fatica fino alla sessantina, peraltro con ben pochi momenti noiosi. Insomma, Symphonia supera la prova del tempo a pieni voti.
Meno impeccabile, purtroppo, è la qualità del port. Il lavoro non è un semplice upscaling, per via di sensibili ritocchi agli elementi disegnati del gioco (specialmente durante dialoghi noti come “Skits”) e di nuove scene animate introduttive, ma sul motore grafico il lavoro fatto è praticamente nullo. Non basta smussare i pixel per abbellire a dovere un gioco per ps2, e la pochezza visiva diventa evidentissima quando ci si aggira per la mappa del mondo. Un ritocchino almeno a quella non ci avrebbe fatto schifo. 
Non un lavoro particolarmente faticoso da parte di Namco insomma, e l’ennesima riedizione hd che è degna di esistere quasi solo per i giochi che contiene. 
Lasciate che l’alba passi
Dawn of the New World, in verità, è un po’ la pecora nera della serie. Uno tra i Tales meno elogiati e apprezzati, questo seguito diretto alle avventure di Lloyd e compagnia non vale minimamente quanto il suo predecessore.
Partiamo dai personaggi, che non hanno nemmeno un’oncia del carisma del gruppo di protagonisti visto in passato, a partire da Emil, forse l’eroe più irritante, indeciso e piagnucolone dell’intera saga. Non che non ci siano spunti narrativi ricchi di potenziale, ma non vengono sviluppati a dovere, e la storia di Dawn of the New World non appassiona abbastanza da risollevare il resto della produzione. Parliamo di “risollevare”, perché anche nei restanti elementi Dawn casca maluccio: il combat system è sempre completo e lodevole, ma un particolare sistema di “patti” con i mostri diviene rapidamente insulso se paragonato alle semplici battaglie di squadra, la mappa del mondo è meno libera, il ritmo della campagna viene spezzato da continue cutscene di dubbia qualità, e la longevità generale è ben più bassa di quella del primo Symphonia. 
In pratica molti di voi lo giocheranno più per i collegamenti diretti con i personaggi del primo titolo che per la volontà effettiva di portarlo a termine, e c’è un motivo se non viene quasi mai nominato quando partono delle discussioni sui Tales più indimenticabili. 
Per lo meno, trattandosi di un titolo originariamente per Wii e Ps3, in questa riedizione si difende molto meglio di Symphonia. Ok, graficamente siamo ancora su livelli bassini, caratteristica tipica della serie Tales of in toto, ma almeno non ci sono blur forzato sulle texture e modelli poligonali arretrati dai movimenti legnosi. 

– Symphonia è sempre un grandissimo jrpg…

– Ritocchi a certe cutscene e agli elementi disegnati

– Tantissime ore di gioco

-… e Dawn of the New World è sempre mediocre

– Graficamente è poco più di un upscaling

7.5

In conclusione, Tales of Symphonia Chronicles è ben lontana dall’essere la miglior raccolta hd in circolazione. Un paio di piacevoli ritocchi agli elementi disegnati dei due Symphonia, qualche costume extra, e la possibilità di selezionare l’audio in giapponese non bastano a farci esultare per il ritorno di questi due titoli. Si tratta comunque di uno dei migliori jrpg di sempre, in compagnia del suo dimenticabile ma comunque non indegno seguito. Un monte ore di gioco di quelli difficili da scalare, che farà la gioia di quei fan della serie che non hanno avuto modo di affrontare le avventure di Lloyd e compagni in passato.

Vorremmo vedere più remake completi di opere simili, ma è il caso di accontentarsi quando quelli che ritornano sono di questa qualità.

Voto Recensione di Tales of Symphonia Chronicles - Recensione


7.5