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Spazio Mod - The Stanley Parable

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Avatar di Ctekcop

a cura di Ctekcop

Pubblicato il 08/02/2012 alle 00:00

La rubrica dedicata alle mod di Spaziogames continua inesorabile ed infaticabile verso nuovi lidi relativi alle frontiere videoludiche. Come accaduto con una delle prime mod trattate, Dear Esther, il soggetto dell’articolo odierno è un titolo dal forte carattere sperimentale in grado di vantare una messa a fuoco particolare sullo storytelling. 

The Stanley Parable è un geniale progetto amatoriale ideato da Davey Wreden, un 22enne losangelino il quale si è poi avvalso della collaborazione di un manipolo di altri volenterosi ragazzi per completare il tutto. Esce a sorpresa nel Luglio del 2011 suscitando un certo clamore, sopratutto dopo essere rimbalzato su importanti blog dal vasto seguito, ed un grande apprezzamento da parte del pubblico che lo scarica in maniera copiosa e quasi inaspettata, vantando oggi più di sessantacinquemila download su moddb.
Per giocarlo è sufficiente essere in possesso del Source SDK il quale, va ricordato, è disponibile gratuitamente su Steam. Solo su Mac è richiesto anche il possesso di Half-life 2 per qualche oscuro motivo.
Stanley: l’impiegato 427
Questo atipico progetto narra la vicenda di Stanley, un impiegato che ogni giorno si ritrova nel suo ufficio a svolgere meccanicamente tutte le azioni, in particolare premere tasti, che gli vengono ordinate a schermo.
Improvvisamente, ed incredibilmente, un giorno scopre dopo un’oretta circa di lavoro che non sta più ricevendo comandi di alcun tipo; decide quindi di uscire dalla propria stanza per andare alla ricerca di qualche collega sperando di ricevere qualche spiegazione al riguardo. Tutti sembrano stranamente ed inspiegabilmente scomparsi, anche il capo, lasciando l’edificio completamente deserto. 
Comincia così la breve storia di Stanley che lo porterà a scoprire la verità o a rimanere nel dubbio di una metastoria non-sense, trovando forse la libertà o chissà una triste ed inevitabile morte.
Scelte cruciali
Il gameplay si rivela estremamente semplicistico: si controlla Stanley in prima persona come se si fosse in uno sparatutto in prima persona ma non si ha alcuna arma a disposizione. Si può semplicemente procedere avanti ascoltando, e quindi decidere di seguire o meno, quello che dice la onnisciente voce narrante la quale, oltre a saperne sempre una più del diavolo, accompagnerà il protagonista per tutta la durata della mod. Solo in rare occasioni si interagisce con l’ambiente schiacciando un pulsante o girando una manopola.
L’enfasi è posta sulle scelte che si dovranno affrontare nel momento in cui ci si trova di fronte ad alcuni bivi in grado di determinare quale dei sei finali si realizzerà. La voce narrante, o meglio l’intera sceneggiatura, è prodiga di perle caratterizzate da uno humor tipicamente inglese. Si tratta quindi di una peculiarità sostanzialmente riuscita in pieno: invoglia ad esplorare a fondo suddetta mod anche solo per ascoltare cosa è stato tenuto in serbo nelle battute successive.
In meno di tre quarti d’ora, volendo proprio esser larghi, si riesce ad esplorare ogni singolo percorso disponibile e relativa combinazione tra destre e sinistre, blu e rossi, scale o ascensori verso il basso e l’alto visionando tutti quanti gli epiloghi ancora una volta in grado di rivelarsi seri e con interessanti spunti di riflessione per quel che riguarda il libero arbitro o più divertenti e meno impegnati spesso al limite del ridicolo, ma un ridicolo in grado di far ridere di sano gusto.
Il source mostra i segni dell’età
In Stanley Parable viene utilizzato il motore grafico creato da Valve: il Source. 
Tecnicamente si fa quel che si può per non sfigurare troppo rispetto alle odierne produzioni videoludiche. C’è poco da giudicare vista la pochezza di contenuti ma in ogni caso le texture si rivelano di una qualità più che sufficiente. Al contrario il design degli ambienti, ossia dei corridoi, si rivela alquanto spoglio e povero di particolari, anche se probabilmente si tratta di una scelta voluta. Più riuscita qualche architettura stravagante, sebbene le poche scene all’aperto siano pessime eccezion fatta per quelle che vedono Stanley bazzicare nella stazione di City17 ripresa pari pari da Half-Life 2. Molto piacevoli gli effetti di luce che si ha possibilità di incontrare in alcune occasioni mentre la fisica non viene sfruttata in nessun frangente.
L’audio ricicla gli effetti sonori tipici del motore Source risultando familiare a chi già ha giocato i titoli di Valve. Brillante la scelta dei pochi brani musicali presenti in grado di enfatizzare le emozioni dei finali come il senso di libertà o l’ansia claustrofobica di chi è rinchiuso in un vicolo cieco senza uscita. 
Ottima la qualità del doppiaggio: la tanto osannata voce narrante, ossia quella di Kevan Brighting, è molto ben impostata con un azzeccatissimo accento tipicamente britannico. Purtroppo ancora una volta non solo non è presente alcun idioma oltre a quello inglese, ma non è nemmeno possibile inserire alcun tipo di sottotitolo, nemmeno in inglese. 

The Stanley Parable è una grande piccola mod, un esperimento assolutamente riuscito in grado di dire la sua in un panorama dove si punta più a creare qualcosa da aggiungere al proprio portfolio che ad innovare e sperimentare. Presenta interessanti spunti di riflessione accompagnati da sane dosi di humor inglese grazie alla strepitosa voce narrante in grado di mettere il giocatore di fronte a dubbi amletici come scegliere se andare a destra o a sinistra. In sostanza una mod da provare assolutamente a tutti i costi almeno una volta considerando anche che non porta via poi così tanto tempo.

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