Anteprima

Rising Storm

Avatar

a cura di Ctekcop

Colonia – Circa un anno fa Red Orchestra 2 è stato capace di rivelarsi un grande sparatutto nonostante non fosse prodotto e sviluppato con le risorse, finanziarie e non, che caratterizzano le attuali produzioni tripla A. Lo studio Tripwire Interactive ha stupito tutti per il realismo, l’accurata ricostruzione storica, la cura per i più piccoli dettagli e un gameplay duro e puro, senza compromessi. Col passare del tempo si è quindi creata una relativamente piccola ma solita community che gioca quotidianamente a questo sparatutto in prima persona ambientato durante la seconda guerra mondiale. Ora, dopo aver assaporato a fondo la battaglia di Stalingrado, è finalmente giunta l’ora di assaporare nuovi contenuti. Quale occasione migliore della Gamescom di Colonia per mostrare Rising Storm in grande stile? Nessuna ovviamente.

Total conversion mod expansion pack

Particolare il metodo di sviluppo scelto. Rising Storm nasce principalmente come mod, addirittura prima della release definitiva di Red Orchestra 2. Notato il potenziale, i ragazzi di Tripwire hanno deciso di fornire qualcosa che andasse oltre il tipico supporto ai mod team con il rilascio degli SDK a partire già dalle fasi beta. Hanno messo a capo del team di esperti modder Tony Gillham, già producer del titolo originario, creando al tempo stesso un potente mix di sviluppatori professionisti e non. Solo una volta completato il progetto questi saranno pagati in maniera più o meno lauta a seconda del successo commerciale. Un modo interessante e originale di fare business che ha tagliato fuori i freelancer, i quali fanno spesso pagare a caro prezzo i propri servigi, lasciando lavorare solo i più appassionati che credono veramente nel progetto in questione.
Particolare anche il voler proporre Rising Storm come espansione stand-alone esclusivamente multigiocatore: non richiede il possesso di Red Orchestra 2 per essere giocato ma include al suo interno, compresa nel prezzo non ancora annunciato, tutta la componente multigiocatore di quest’ultimo. Ovviamente sarà disponibile su Steam e i principali store di digital delivery; difficilmente vedrà la luce l’edizione scatolata che potrebbe comunque palesarsi esclusivamente su alcuni mercati, come quello russo o quello tedesco, dove il mondo del PC gaming è estremamente forte e radicato.

Il fronte del pacifico

Il  gameplay è sostanzialmente invariato rispetto a Red Orchestra 2 pur presentando qualche piccola novità che non snatura in alcun modo il titolo originale nè propone incredibili balzi in avanti dal punto di visto tecnico. Si utilizza ancora l’Unreal Engine 3 e la cura riposta è quella di sempre.
Le quattro mappe mostrate Iwo Jima, Saipan, Hanto, Betio, non sono delle semplici isole deserte ma presentano una giusta e realistica varietà, spaziando tra ambientazioni cittadine, spiagge devastate dall’artiglieria, fetide paludi, giungle dalla folta e rigogliosa vegetazione. Il tutto sempre con una certa ariosità e dimensioni apprezzabili.
Anche per ciò che concerne le armi la priorità va a realismo e verosimiglianza. L’asimmetria la fa da padrone con i giapponesi armati per lo più di fucili bolt-action e qualche rara mitragliatrice mentre gli americani godono di un ampio e variegato parco di bocche da fuoco che spazia dai fucili, spesso semi-automatici, ad armi completamente automatiche come il BAR o il Thompson arrivando perfino ai lanciafiamme utilissimi per ripulire postazioni fisse e bunker. Da sottolineare a tal proposito la gestione volumetrica delle fiamme capaci di espandersi realisticamente all’interno dei bunker scatenando il panico tra i soldati che si annidano all’interno.
Per bilanciare tutto ciò i giapponesi hanno a disposizione features esclusive come la possibilità di nascondere granate nel terreno creando delle speci di mine, vere e proprie trappole mortali. In aggiunta sono disponibili dei spawn bunker mediante i quali sorprendere affiancando o aggirando i nemici fino a quando questi non vengono letteralmente ripuliti e fatti saltare dagli americani. Non fosse abbastanza si può anche effettuare una letale carica banzai di gruppo per incutere timore nell’avversario affrontandolo a distanza ravvicinata se non addirittura nel corpo a corpo, magari con una katana o baionetta, sfruttando il temporaneo boost di stamina. Un sogno che diviene finalmente realtà.
Anche il comparto audio presente una cura notevole con doppiatori professionisti reclutati appositamente e armi ed esplosioni che risuonano proprio come le originali. Ovviamente pure le divise, anche quelle dei corpi speciali, sono esatte riproduzioni fedeli in tutto e per tutto di quelle realmente utilizzate all’epoca grazie alla collaborazione di alcuni collezionisti che hanno messo a disposizione i propri pezzi.

– Espansione stand-alone

– Il fronte del pacifico realisticamente riprodotto

– Gameplay senza compromessi come in Red Orchestra 2

A conti fatti Rising Storm sembra essere ben più di una semplice mod ambientata nel pacifico durante la seconda guerra mondiale. Un espansione stand-alone che non rinnega in alcun modo Red Orchestra 2 e il suo realismo aggiungendo nuovi e interessanti contenuti. in dirittura d’arrivo entro l’anno.