Anteprima

Rise of Immortals

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a cura di FireZdragon

Sulla scia dell’enorme successo ottenuto da Defense of the Ancients, MOD di Warcraft III, l’universo dei MOBA si è espanso a dismisura, tanto da arrivare a proporre negli ultimi anni una grande varietà di titoli. Tra quelli più recenti la corona di miglior esponente del genere spetta senza ombra di dubbio a League of Legends che, grazie ai continui aggiornamenti ed alla sua distribuzione completamente gratuita, è riuscito a ritagliarsi una vastissima fetta di appassionati. In attesa che DotA 2 torni a guerreggiare per la supremazia, la lotta per il trono è viva più che mai e Petroglyph ha deciso di scendere in campo con il suo Rise of Immortals, nel tentativo di portare qualche idea innovativa in un genere adagiatosi a meccaniche e mappe ormai consacrate.

Una base di tradizione e qualche novitàLe basi di Rise of Immortals attingono a piene mani dai capisaldi del genere. I dodici eroi presentati fino ad adesso si possono classificare in tre macro categorie, suddivise tra personaggi capaci di fare danni elevati in breve tempo, tank predisposti ad assorbire un gran numero di colpi e pg di supporto. Scelto l’alter ego da utilizzare si verrà trasportati con il proprio avatar in una piazza pubblica dove acquistare artefatti speciali e mettersi in coda per partecipare alle battaglie. Le meccaniche di gioco degli scontri PvP sono esattamente identiche a quelle sviluppate negli anni dagli altri concorrenti: l’obiettivo finale sarà quello di distruggere la base nemica, abbattendo tutte le torri che ci ostacoleranno il cammino, supportati ovviamente da ondate continue di creep da utilizzare come diversivo. Con l’uccisione degli eroi avversari si accumulerà esperienza e denaro, così da poter acquistare oggetti utili a potenziare le nostre caratteristiche di base. Le scelte da attuare circa l’equipaggiamento da indossare saranno piuttosto limitate ed anche i successivi upgrade necessiteranno solo di ulteriori pezzi d’oro per essere ottenuti, piuttosto che richiedere la combinazione di diversi oggetti per il loro completamento come accade di consueto. Rise of Immortals si pone dunque in maniera nuova verso il pubblico, proponendo un sistema di evoluzione del pg durante la partita decisamente più lineare e semplice, adatto soprattutto per i novizi. Per quanto concerne lo sviluppo delle abilità questo rimane invece sostanzialmente immutato rispetto al solito, proponendo tre abilità base assegnate ai tasti Q,W,E ed una ultimate sbloccabile a partire dal livello sei. Anche le mappe non propongono niente di particolarmente innovativo, con quella principale utilizzata negli scontri cinque contro cinque composta dalle classiche tre lane, sostituita da varianti classiche per le partite con meno contendenti.

A ognuno la sua skillTerminato lo scontro verranno assegnati punti esperienza in base alla propria prestazione così da far salire di livello il personaggio utilizzato. In RoI infatti non sarà l’account del singolo giocatore ad essere preso in considerazione per definirne l’abilità ma ogni eroe avrà il proprio livello ed i propri rami di talenti, dei quali uno esclusivo più altri due generici differenziati tra difesa e offesa così da poterli adattare alla perfezione al proprio stile di gioco. Allo stato attuale delle cose, dato il numero ridotto di giocatori sui server, ci è stato impossibile stabilire come si comporterà il matchmaking in questo caso. Se da una parte basare tutto il sistema sui singoli eroi permetterà di avere sempre personaggi di pari livello abbinati tra loro, potrebbero capitare partite nelle quali giocatori decisamente più esperti vengano messi contro i novizi solo perché i primi hanno deciso di provare un eroe nuovo, andando a compromettere l’esito dello scontro. Sarà da valutare quindi in sede di recensione come verrà gestito il tutto e sperare che l’elemento fondamentale dei MOBA, ovvero il bilanciamento, non venga disatteso.

PvE, in un MOBA?Una delle più grosse novità che RoI si prefigge di introdurre è rappresentata dagli scontri PvE, attualmente disponibili solo per squadre da tre giocatori ma previsti anche per raid da dieci persone. In questa modalità co-op si dovrà come sempre distruggere la base nemica ma questa volta ci si troverà contro eroi controllati dalla CPU. Durante la nostra prova questi hanno rivelato una buona intelligenza artificiale ed un buon coordinamento ma hanno mostrato qualche mancanza durante la fase difensiva, tentando più volte di ucciderci al di fuori della portata delle torrette piuttosto che limitarsi a proteggerle, cadendo inevitabilmente nelle imboscate che gli venivano tese. Poco adatta quindi a giocatori esperti,che non troveranno una sfida adeguata alle loro capacità, questa modalità permetterà a coloro i quali non hanno voglia di gettarsi nella mischia contro giocatori in carne ed ossa di poter apprezzare comunque il titolo senza dover studiare a tavolino le migliori build di talenti o le sequenze da seguire per l’acquisto degli oggetti. Come in ogni PvE che si rispetti anche qui sarà possibile ottenere ricompense sotto forma di item permanenti da far indossare ai propri eroi o scambiare con altri giocatori. Petroglyph in merito ha dichiarato che con tutta probabilità verranno aggiunte feature supplementari con il lancio, una su tutte la casa d’aste, oltre che confermare il completo supporto del titolo con eroi e skin aggiuntive con cadenza regolare.

– Arene PvE da 10 giocatori

– Accessibile anche per i novizi

Petroglyph con Rise of Immortals sembra voler puntare tutto sui giocatori casual. Per creare una solida comunity sarà necessario tuttavia riuscire ad attirare sui server di gioco anche lo zoccolo duro dei fan del genere, divisi attualmente tra League of Legends ed Heroes of Newerth. La gratuità del titolo e le innovative missioni PvE, potrebbero spingere più di qualche utente a provare il gioco ma per prenderlo come punto di riferimento le idee appena abbozzate viste in open beta dovranno essere ampliate ed approfondite. In caso contrario RoI potrebbe divenire semplicemente “uno dei tanti” ed essere abbandonato precocemente dalla community.