Anteprima

Pro Evolution Soccer 2013 (PES 2013)

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a cura di Mugo

Milano – Due prime giornate di campionato particolarmente spumeggianti hanno segnato l’inizio della stagione calcistica 2012/2013, anche grazie ad un calciomercato frizzante ed in grado di rimescolare le carte (basti solo pensare a Pazzini e alla sua tripletta d’esordio tra le fila rossonere).Non solo il calcio giocato sul tappeto erboso, però, ma anche quello virtuale tanto amato dai videogiocatori nostrani è pronto ad entrare nel vivo grazie all’ormai prossima distribuzione dei due principali titoli dedicati al gioco più bello del mondo. L’eterna lotta tra Electronic Arts e Konami passa dunque per l’undici contro undici, e per tastare il polso al giuoco del pallone secondo gli sviluppatori del sol levante siamo stati invitati negli uffici milanesi di Halifax per una prova di Pro Evolution Soccer 2013. E non è tutto, perché siamo stati così fortunati da incontrare ed intervistare Kei Masuda, nuovo Lead Developer della serie Konami, per scoprire direttamente dalla sua voce quale sarà la sua cifra stilistica alla guida del team di sviluppo. 

Il giudice migliore 
Finché si tratta di informare o dare delle valutazioni da addetti ai lavori il ruolo della stampa specializzata è fondamentale, ma, alla fine dei conti, è solo il singolo giocatore che può sapere cosa gli piace e cosa no. Prima di buttarci nel corpo dell’articolo, dunque, ci sentiamo di consigliare a tutti i nostri lettori di scaricare la demo di Pro Evolution Soccer 2013 uscita giusto qualche giorno fa, così da toccare con mano il gameplay del titolo Konami e poter sentire in prima persona quanto sia diverso da quello dello scorso capitolo. Lo consigliamo perché ci è stato confermato che dal punto di vista della giocabilità la demo è al novantanove percento uguale al prodotto finito, insomma, tralasciando delle piccole migliorie accessorie, quello che si può provare oggi è perfettamente in grado di dare l’idea di come si svolgeranno le partite nel gioco definitivo. 
L’inizio della rivoluzione 
Anche solo il cambio alla guida del team di sviluppo potrebbe essere in grado di far capire come Konami abbia deciso di dare una svolta alla serie di Pro Evolution Soccer così da riconquistare la posizione perduta in favore del rivale di sempre. L’arrivo di Kei Masuda, infatti, porta con sé diverse novità che si propongono di incominciare la scalata ai vertici, novità che ci sono state presentate e che abbiamo poi valutato personalmente. Si parte alla grande con il Pes Full Control, questo è infatti il nome dato al controllo completamente manuale di passaggi e tiri. Si tratta di una delle novità più apprezzate, durante la prova diretta non abbiamo mancato di constatare come in effetti la libertà data al giocatore nello scegliere dove indirizzare il pallone sia una caratteristica in grado di rendere più profondo il gameplay, certo, se accompagnata da un’adeguata intelligenza artificiale. Proprio parlando di IA possiamo dire che quella dei portieri è stata migliorata di molto: ora, tranne rari casi, escono a proposito e ci sono sembrati particolarmente reattivi sia sui tiri da lontano che sulle frenetiche azioni nell’area. Anche i difensori godono di rinnovate routine comportamentali che gli permettono di muoversi in maniera più armoniosa in risposta agli attacchi avversari, mentre per quanto riguarda la fase d’attacco non abbiamo notato particolari guizzi.Da ultimo parliamo del Dynamic First Touch, un nome che rappresenta la possibilità di gestire con precisione le finte ed il dribbling grazie all’uso dello stick analogico di destra. 
Fuori dal campo
Se le novità sul rettangolo verde non sono poche, lo stesso si può dire per tutto quello che succede attorno alle partite. Proprio per il rinnovato sistema di controllo e le nuove possibilità date dal tocco dinamico e dalla gestione completamente manuale del pallone, sarà possibile affrontare una modalità d’allenamento nella quale superare determinate sfide pensate per far padroneggiare anche gli aspetti più tecnici del gameplay. Per quanto riguarda le novità sul fronte del multiplayer online non possiamo che dirci soddisfatti: un nuovo sistema di matchmaking garantirà a tutti i giocatori lo scontro con un avversario di pari livello grazie ad un software in grado di seguire le statistiche degli utenti e di attribuire dei punti a seconda delle performance così da inserirli nel corretto segmento. Indipendentemente dalla propria capacità, però, tutti i giocatori potranno indossare i colori della propria città (scegliendola da una lista di 240 comuni) per farla competere a livello internazionale grazie ad un sistema che traccia tutti gli scontri disputati e ricava il livello d’abilità di una determinata area geografica. Un’aggiunta interessante che sicuramente non mancherà di spronare i giocatori a fare meglio, ma che dovrà essere accompagnata da un adeguato sistema di controllo per evitare che venga sfruttata per affossare le statistiche di una città avversaria.Dal punto di vista delle licenze è da segnalare la mancanza della J League, anche se ci è stato svelato che pare essere una delle leghe preferite dai più appassionati e non viene escluso che nel prossimo capitolo possa tornare, e il fatto che non tutte le rose sono aggiornate agli ultimi spostamenti di mercato. Ovviamente, però, verrà distribuita una patch gratuita che metterà ogni calciatore al suo nuovo posto.Concludiamo parlando del Player ID, una “carta d’identità” speciale sviluppata per alcuni dei giocatori più rilevanti a livello mondiale (al momento solo cinquanta, ma il programma è di aumentare questo numero) contenente le loro statistiche, le loro caratteristiche sportive e le loro particolari abilità. L’obiettivo è che i calciatori più iconici si comportino come le loro controparti reali, sia in campo che al momento di esultare, facendolo nella loro maniera caratteristica. 
Intervista a Kei Masuda, Lead Developer 
Spaziogames: Essere il Lead Developer della serie di Pro Evolution Soccer non è certo un compito facile, dalla tua recente nomina si potrebbe dire che hai il ruolo di uomo del cambiamento. Senti la pressione della situazione? 
Kei Masuda: So che molti giocatori nel mondo si aspettano un buon gioco, certo, sento un po’ di pressione, ma sono molto contento di questa possibilità e voglio fare al meglio il mio lavoro. 
Fino ad oggi forse eravamo un team molto nipponico nel modo di rapportarci con il calcio, ma già dall’anno prossimo abbiamo intenzione di aprire uno studio a Londra per essere a contatto diretto con una visione più occidentale.
SG: In che maniera hai deciso di creare l’essenza di Pro Evolution Soccer, anche per differenziarlo dalla concorrenza? 
KM: Penso che FIFA sia un buon titolo in generale, mentre per quanto riguarda noi direi che ci concentriamo su tutti i piccoli aspetti del calcio, come i nostri Player ID e il Full Control. Penso che i miglioramenti fatti nelle piccole cose possano riportare la nostra serie al suo posto storico. 
SG: In questi quattordici anni in Konami hai avuto modo di crescere come sviluppatore, quale sarà la tua cifra stilistica ora che sei Lead Developer? 
KM: In comune con il precedente Lead Developer, Shingo “Seabass” Takatsuka io ho l’obiettivo di creare la miglior simulazione calcistica, però divergiamo sul percorso per arrivarci, io credo che il realismo possa essere raggiunto anche con dei controlli accessibili. Lui ha la sua filosofia su come dovesse essere il calcio e ha impostato il team in una maniera che io non ho stravolto, di mio però aggiungo il mio particolare modo di vedere le cose e soprattutto il fatto che ascolto con attenzione le opinioni dei giocatori, direi che questa è una delle cose che mi contraddistinguono. 
SG: Pensi che Pro Evolution Soccer e FIFA siano diretti allo stesso tipo di giocatore oppure ci siano delle differenze?
KM: Credo che siano rivolti a due diversi tipi di utenti, c’è sempre stata una controversia su quale gioco fosse il più simulativo e quale quello più arcade. Noi non vogliamo andare verso nessuna direzione estrema, vogliamo mescolare questi due elementi e se dovessi indicare quel’è il punto forte del mio gioco direi che si tratta della grande varietà delle azioni possibili e del gameplay in generale.

– Un passo avanti nella serie

– Controllo manuale del pallone ben fatto

– IA dei portieri migliorata

Pro Evolution Soccer 2013 ha tutte le carte in regola per assumere il ruolo di punto di svolta per la serie Konami, il cambio alla guida degli sviluppatori e le molte novità sia in termini di gameplay che di modalità di gioco sembrano un primo segnale di rinnovamento. Certo, la strada non sarà facile e bisogna vedere se negli studi nipponici riusciranno ad avere una visione sul lungo periodo, ma per il momento le migliorie dallo scorso capitolo sono decisamente evidenti. Chiudiamo con una nota curiosa: l’assenza di Wii U e soprattutto PlayStation Vita tra le piattaforme supportate. Ci sarebbe piaciuto scoprire qualcosa di più in questa direzione, ma purtroppo i ninja di Konami ci hanno impedito di approfondire il discorso trincerandosi dietro al classico “no comment”.