Recensione

Pokkén Tournament DX, recensione del Tekken in salsa Pokémon su Switch

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

La volontà di dare una seconda e più prolifica occasione ad alcuni titoli Wii U non è mai stata nascosta da Nintendo, né nelle parole, né nei fatti, come testimonia l’uscita di Mario Kart 8 Deluxe su Switch. Il secondo titolo scelto dalla compagnia di Kyoto per questa operazione non è forse quello che ci saremmo aspettati: Pokkén Tournament, ora ribattezzato Pokkén Tournament DX, è un gioco che, pur potendo contare sul richiamo di un brand come Pokémon, era una scommessa rischiosa tanto su Wii U quanto su Switch, a causa del distacco concettuale dalla serie principale. Come si può evincere dal titolo, infatti, Pokkén è una fusione intellettuale di due brand storici: Pokémon e Tekken. Vediamo dunque come si comporta questa combinazione sulla console ibrida di Nintendo.

Vincere la lega a suon di pugni
Prima di tutto dobbiamo constatare che Pokkén, a differenza delle due serie da cui trae origine, non è dotato di una vera e propria story-line che fa da sfondo alle attività in-game: nei panni di un allenatore senza nome, che potremo personalizzare a piacimento, potremo far scontrare i nostri Pokémon con quelli dei nostri avversari, nella speranza di scalare, e infine vincere, la Lega Ferrum, mentre cerchiamo di scoprire la storia del misterioso Mewtwo. Come si evince da quanto detto, Pokkén non è un titolo che punta sulla storia ma che, senza troppi fronzoli, vuole catapultarci immediatamente in battaglie fatte di pugni, calci, fendenti d’ala, tuonoshock e chi più ne ha, più ne metta. 
Visivamente, il salto tra la versione DX e la versione originale non eguaglia quanto visto con Mario Kart 8: pur essendoci stato un innegabile miglioramento, gli sviluppatori hanno preferito puntare sulla stabilità del gioco piuttosto che sulla resa visiva. Una scelta comprensibile visto che stiamo parlando di un picchiaduro, un genere in cui la fluidità incide molto di più della pura potenza grafica. E la scelta paga bene, perché il gioco gira a 60 fps stabili senza alcun singhiozzo di sorta. Come abbiamo accennato, questo non significa che non sia presente alcun miglioramento: Pokkén DX è più piacevole da vedere rispetto all’originale, sia in modalità fissa che in modalità portatile, beneficiando della maggiore definizione e così mettendo in mostra il lavoro di fino fatto su questo porting.
Pokémon incontra Tekken
Parlando del gameplay, Pokkén è un picchiaduro 1vs1, in cui due Pokémon si scontrano con lo scopo di ridurre a zero la barra di energia dell’avversario. Una delle caratteristiche peculiari del gioco è l’alternarsi di due fasi durante la battaglia: la “field phase” e la “duel phase”. Nella prima, i due Pokémon sono liberi di muoversi nell’arena, mentre nella seconda si fronteggiano e si muovono rimanendo allineati proprio come in un gioco della serie Tekken. Il passaggio tra le due fasi avviene senza alcuna interruzione della partita e basta qualche incontro per prendere la mano con questo meccanismo. Il cuore del gameplay, però, è quello di ogni picchiaduro, fatto di mosse che si legano tra loro per formare delle potenti combo in grado di sbattere al tappeto l’avversario. Rispetto a Tekken, però, il gioco è molto più accessibile e non è necessario studiare accuratamente il repertorio di mosse di ogni singolo Pokèmon per giocare: questo contribuisce a rendere Pokkén un titolo adatto non solo ai fan del genere, ma anche a chi non mastica abitualmente picchiaduro e, magari, vuole avvicinarsi al titolo attirato dalla presenza dei suoi beniamini.
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Un altro elemento che rende differente ogni battaglia è la presenza di Pokémon di supporto: all’inizio del combattimento potremo scegliere un’accoppiata di Pokémon, non presenti nel roster dei personaggi giocabili, dopodiché, a inizio match, dovremo decidere quale dei due Pokémon tenere “attivo” durante l’incontro. Poi potremo chiamare il Pokémon di supporto prescelto perché ci venga in aiuto: che può consistere in un aumento della potenza o della difesa oppure nel recupero di alcuni punti vita. Sebbene si tratti di un elemento secondario, la scelta del giusto Pokémon di supporto può fare la differenza nell’incontro, e solo col tempo capirete quale sia il più adatto a voi.
A concludere gli elementi del combattimento c’è la “barra sinergia”: essa si riempie durante la battaglia e, una volta riempita, permette di sfoderare potenti mosse in grado di ribaltare completamente la situazione. Questa mossa, così come gli aiutanti, contribuisce a rendere il gioco più accessibile pur senza renderlo eccessivamente essenziale.

Quante cose da fare
Pokkén non è certamente limitato nella sua offerta di modalità. La modalità lega, a cui abbiamo accennato in apertura, è sicuramente il piatto principale per il singolo giocatore. In essa, dovremo scalare le varie divisioni (in ordine di difficoltà: verde, blu, rossa e croma) per arrivare infine alla vittoria definitiva. Pur senza essere dotata di un intreccio vero e proprio, questa modalità carriera si rivela avvincente e offre la giusta sfida per diventare esperti nell’utilizzo del Pokémon con cui decideremo di affrontarla. Abbiamo poi le sfide giornaliere: come si evince dal nome, ogni giorno ci sarà proposta una sfida diversa che, se completata, ci regalerà dei punti da spendere nel negozio, sbloccando capi d’abbigliamento per il nostro allenatore ed altre amenità che faranno la gioia dei collezionisti. A seguire ci sono le classiche modalità di ogni picchiaduro: scontro con la CPU, allenamento, multiplayer locale, multiplayer wireless e multiplayer online (diviso tra match amichevoli e classificati). Nessuna di queste modalità ha bisogno di presentazioni: l’unica precisazione che ci sentiamo di fare è che è possibile affrontare un amico utilizzando un singolo JoyCon, rendendo di fatto il multiplayer locale accessibile a chiunque sia in possesso di una console senza la necessità di acquistare un secondo controller. Per quanto riguarda il comparto online, abbiamo potuto testarlo con qualche partita, con risultati altalenanti: se alcune partite sono scorse fluidamente, altre presentavano un vistoso lag nell’input dei comandi. 
Ciò che accomuna queste modalità è che ogni volta che combatteremo il Pokémon utilizzato accumulerà Punti Abilità. Essi potranno essere spesi per migliorare le caratteristiche di quel lottatore (attacco, difesa, etc.). Questa ricompensa incentiva il giocatore a riaccendere la console, sapendo che ogni incontro andrà a migliorare le caratteristiche del proprio Pokémon preferito, andando quindi ad aumentare la durata a lungo termine del titolo.
Pokkén Deluxe
Fino ad ora abbiamo scritto del gioco in sè, ma quali sono le novità apportate da questa edizione DX rispetto a quella per Wii U? Innanzitutto, il roster dei lottatori è stato ampliato: Croagunk, Empoleon, Darkrai e Scizor, presenti finora solamente nella versione arcade, si sono aggiunti al roster, andando quindi a colmare il divario tra la versione console e quella arcade. Ad essi si aggiunge Decidueye, un lottatore inedito che porta a ventuno il numero di personaggi giocabili, un numero di tutto rispetto e che fornisce anche a chi ha già spolpato il titolo su Wii U qualcosa di completamente nuovo.
Un’altra novità è costituita dalle lotte 3 vs 3: in esse, dovremo scegliere tre Pokémon, che si daranno il cambio una volta che quello in campo ha esaurito le proprie energie. Si tratta di un’aggiunta gradita, ma che non va a cambiare la sostanza degli incontri in quanto, durante il combattimento, non c’è alcuna interazione tra i Pokémon in campo e i Pokémon in panchina: una piacevole variazione sul tema, dunque, che però non si allontana eccessivamente dalla formula di base.

– Migliorie tecniche…

– Accessibile ma profondo

– Aggiunte interessanti

– … non evidenti come ci si sarebbe potuti aspettare

– Si sarebbe potuto fare di più sul fronte della storia

8.0

Pokkén Tournament DX è la versione definitiva di Pokkén, graziato da un comparto tecnico rivisto e corretto e da interessanti aggiunte rispetto alla versione originale. Grazie alla sua natura, che non disdegna il tatticismo pur mantenendo l’accessibilità per chiunque, Pokkén si rivela un titolo fruibile tanto dagli appassionati di picchiaduro quanto da coloro che non sono abituati a menare le mani a suon di combo. Come da tradizione per il genere, si tratta di un titolo che dà il suo meglio giocato in compagnia, ma il nostro consiglio è quello di dargli una chance in ogni caso, perché Pokkén saprà regalarvi molte ore di divertimento comunque decidiate di giocarlo.

Voto Recensione di Pokkén Tournament DX, recensione del Tekken in salsa Pokémon su Switch - Recensione


8