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Recensione

Planet 51

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Avatar di Zephiro

a cura di Zephiro

Pubblicato il 12/12/2009 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

4.7

Da un po’ di anni a questa parte il periodo natalizio coincide sempre più spesso con l’uscita di film d’animazione interessanti e simpatici. Purtroppo a questa moda attuale, che ha una propria ragione d’essere nella buona qualità dei prodotti cinematografici, si accompagna spesso il relativo tie-in videoludico che risulta invece piatto e banale. Planet 51 è l’ennesimo esempio di una spietata politica di marketing che sacrifica la qualità in favore del nome del prodotto. Riuscirà il buon nome a salvare il gioco da una morte prematura ? Scopriamolo assieme.

Glipforg e dintorniLa vicenda alla base di Planet 51 narra le disavventure in cui si ritroveranno Lem e Chuck, rispettivamente l’alieno e l’umano, ma a parti invertite. L’idea centrale attorno alla quale ruota il tema narrativo è proprio quella di far capitare un astronauta in un pianeta abitato da simpatici esseri alieni, ed esser visto a sua volta come alieno in quel territorio sconosciuto. Se nel film si assiste ad una serie di gag e situazioni divertenti ed ispirate, nel gioco, purtroppo, la verve comica e narrativa si esaurisce presto ad ulteriore scapito di una struttura free roaming piuttosto malconcia. La città di Gripforg che fa da ambientazione centrale nel film, nel videogioco diventa una sorta di scenario contenitore di svariate missioni secondarie e non. Richiamando a grandi tratti la struttura tipica di un GTA, ma sarebbe più appropriato dire Simpson Hit’ n’ Run viste le semplificazioni, il titolo Pyros Studios concentra il suo gameplay nell’esplorazioni della cittadina e delle missioni che potranno esservi affidate. Dal punto di vista narrativo tuttavia Planet 51 latita enormemente, ponendovi alla guida dei protagonisti spesso senza sapere il perchè o lo scopo principale. I dialoghi piatti e scontati e la mancanza di espressioni degne di questo nome non possono far altro che allontanare il giocatore (anche quello giovane) dall’ immedesimazione con i protagonisti. A poco servono le sequenze prese direttamente dal film, poichè per lo più si tratterà di scene prive di dialoghi che non riescono a dare enfasi al racconto.

Guidare, guidare e ancora guidareLa giocabilità di Planet 51 fonda le sue basi sull’esplorazione della cittadina e le missioni da portare a termine, e fin qua non ci sarebbe nulla di male. Peccato però che non appena finito il tutorial iniziale, ci si rende conto della piattezza assoluta del gameplay che prevede sistematicamente la guida di un mezzo da il classico punto A al punto B. Sebbene ci siano delle varianti simpatiche concettualmente (guidare un tosaerba, fare da fattorino consegna-giornali o gare di auto), il tutto si riduce sempre ad una corsa sfrenata verso la meta. Sia che si guidi un tosaerba, che si affronti un teppistello, ogni azione di gioco è riconducibile alla guida senza un minimo di varietà. Impersonando uno degli altri protagonisti la musica non cambia poi molto. Con Chuck dovrete fare attenzione a non farvi vedere e con Rover (il robottino di Chuck), dovrete raccogliere particolari monete in un tempo predefinito. La sintesi della giocabilità di Planet 51 è tutta qua e a nulla servono decine di missioni secondarie se alla base c’è sempre lo stesso schema. Il sistema di guida proposto è prettamente arcade, ma si nota una discreta fisica soprattutto in occasione di urti fra vetture e scenario, nulla di particolarmente complesso ma che a conti fatti, mette un po’ di pepe nelle altrimenti banali gare. Il sistema di controllo, purtroppo non garantisce precisione e naturalezza. I personaggi sembrano sempre impacciati e si notano alcuni ritardi di input. Andare a piedi per la città dovrebbe essere un’attività gradevole vista anche la caratterizzazione, ma la lentezza di movimento vi costringerà a ritrovare in breve tempo qualsiasi mezzo di trasporto. A proposito di quest’ultimi, laddove titoli analoghi permettono il furto di auto, Planet 51 sopperisce a tale tema scomodo inserendo negli scenari dei distributori automatici di macchine. Il parco veicoli può aumentare vincendo le mini-sfide, e ciascuna di esse potrà essere rigiocato ad un livello di difficoltà superiore. Nonostante queste caratteristiche il titolo non riesce a divertire se non durante i primi minuti di gioco, perdendosi poi in una struttura ripetitiva e noiosa.

Comparto TecnicoAnche l’aspetto puramente tecnico di Planet 51 non brilla certo come sarebbe lecito aspettarsi da un prodotto basato essenzialmente sull’appeal visivo del film. I modelli appaiono curati, ma le animazioni piuttosto slegate e poco armoniose. La città è grande, ma non presenta molte diversità con intere zone piuttosto vuote. Nonostante la pochezza di dettaglio generale, il motore di gioco spesso inciampa in vistosi rallentamenti, a causa di un numero maggiore di auto a schermo. Gli effetti praticamente non esistono e il sonoro si adegua a quello del film. La longevità si attesta sulle 7-8 ore per chi riuscirà a raggiungere la fine stoicamente. Una nota di merito consiste nel multiplayer tramite schermo condiviso, in cui sfidare un amico in gare o in mini-tornei, divertente ma di certo non sufficiente a giustificare l’acquisto a prezzo pieno.

– La prima mezz’ora di gioco..

– Multiplayer divertente

– .. tutto il resto

– Noioso e ripetitivo

– Graficamente incerto

– Meglio il film

4.7

Planet 51 conferma, purtroppo, la fastidiosa tendenza delle software house di sfruttare il buon successo di un prodotto cinematografico, di crearne un tie-in piuttosto insulsi ed anonimi. Nonostante il prodotto sia espressamente ideato per i più piccini, nulla lo salva da un giudizio scadente, semplicemente non c’è nulla del gioco che possa attrarre anche la fascia di pubblico più tenera considerando la concorrenza del settore. Se proprio doveste essere affezionati ai protagonisti delle vicende di Planet 51, sarebbe un’idea migliore quella di rivedere il film anzichè puntare su questo titolo che non ne raggiunge minimamente lo spessore o il divertimento.

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