Recensione

Parasite Eve

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a cura di momo

Parasite Eve prima di essere un videogioco è un manga di Hideaki Sena, del quale l’allora Squaresoft decise di fare una trasposizione videoludica nel 1998.Se vi aspettate l’ennesimo RPG a turni, oppure con ATB, summon, armature, spade, maghi, evocatori e compagnia bella vi sbagliate (in parte). Preparatevi a grandi sorprese e tirate fuori i giubbotti pesanti: state per passare un freddo Natale a New York…

Il risveglio dei mitocondriE’ la vigilia del 25 dicembre ed Aya Brea, giovane e bionda poliziotta del distretto di polizia di Manhattan, decide di passare una romantica serata a teatro con il suo ragazzo.L’inverno nella Grande Mela non è certo dei più miti tra neve e gelide raffiche di vento, in un eccesso di “premura” una misteriosa prima cantante decide di fare del suo meglio per accendere l’atmosfera e gli animi del suo intirizzito pubblico…letteralmente.Basta l’intonazione di poche note, infatti, perché dalla platea e dagli spalti gli astanti si trasformino in vere e proprie torce umane, in una sorta di anomalo fenomeno di autocombustione spontanea di massa.L’unica che sembra non risentire degli effetti del canto maledetto di Eve (questo è il nome dell’attrice piromane) è proprio la bella Aya, del tutto determinata a scoprire il motivo della sua misteriosa immunità (come se le qualità ignifughe della nostra poliziotta fossero l’elemento di maggior interesse in una situazione tanto assurda!).In ogni caso, le sue egocentriche ricerche la porteranno a scoprire che la combustione verificatasi negli sfortunati spettatori del teatro è stata indotta da un comportamento patologico dei mitocondri: organuli cellulari che Eve sembra in qualche modo riuscire a controllare.Le domande a questo punto si alternano senza sosta: chi, o cosa, è Eve? Da cosa deriva il suo terribile potere? E perché Aya sembra non esserne affetta? Le risposte a questi ed altri interrogativi, le troverete solo giocando a Parasite Eve.

Resident FantasySe c’è una cosa che la Square sa fare bene sono i giochi di ruolo, in particolare se portano il nome di Final Fantasy. Purtroppo però, il genere poco flessibile del RPG male si prestava ad una trama di stampo cinematografico, ricca di azione, suspense e colpi di scena.Bisognava prendere in prestito il modello di un altro grande capolavoro che imperversava nelle nostre playstation di allora: Resident Evil.Con una base di stampo survival horror, coadiuvata da un sistema di combattimento e di gestione del personaggio da gioco di ruolo, Parasite Eve risulta essere un ibrido ben riuscito: un po’ Final Fantasy, un po’ Resident Evil, senza riuscire, però, a superare i difetti di entrambi.Dal grande titolo della Capcom Parasite Eve riprende le basi: esplorazione all’interno di ambienti costituiti da fondali prerenderizzati, con inquadrature fisse e pochi elementi di interazione (qualche oggetto, qualche item box, interruttori e leve varie). Atmosfere tetre condite dalla presenza di mostri ripugnanti (ragni, serpenti, vermi giganti, cani mutanti e via dicendo…), saranno teatro del nostro girovagare che avrà luogo sempre, rigorosamente, di notte. Ci sono tutti gli ingredienti base per un’avventura horror che si avvicina, ma non raggiunge gli standard di Resident Evil. Non proverete mai, infatti, una genuina sensazione di angoscia, anche perché di eventi a sorpresa per farvi saltare sulla sedia ve ne saranno davvero pochi.Per quanto riguarda il lato “Final Fantasy” in Parasite Eve troveremo i celeberrimi e poco amati incontri casuali, arricchiti però da una componente action. Potremmo , infatti, muoverci all’interno dell’area di combattimento per schivare gli attacchi nemici e far sì che questi ultimi si trovino all’interno del raggio di azione della nostra arma così da infliggere loro del danno. Avremo la possibilità di eseguire un’azione ogni volta che la time bar di Aya sarà carica potendo scegliere tra il semplice attacco con arma da fuoco oppure uno dei poteri (più magici che umani) di cui la nostra bionda eroina dispone grazie ai suoi mitocondri speciali.Al termine di uno scontro riceveremo dei punti esperienza che potremo decidere noi stessi come impiegare per incrementare i singoli parametri di Aya o della sua arma. Dovremo operare di volta in volta scelte oculate per far crescere in maniera uniforme le varie caratteristiche ed evitare di trovarci magari con un personaggio dall’attacco spropositato ma dotato di una difesa ridicola.

Qualche peccaDalle sue due illustrissime fonti di ispirazione Parasite Eve eredita, purtroppo, anche alcuni difetti. Potremmo parlare ad esempio di certe scelte d’inquadratura poco felici, oppure dei comandi non molto pratici; senza contare, per altro, un’eccessiva linearità nell’azione la quale, non raramente, porterà le fasi esplorative a ridursi ad un semplice girovagare all’interno di un dato edificio, sconfiggendo quanti più nemici possibile per fare esperienza, fino al combattimento con il boss di turno, spesso e volentieri rappresentato da Eve in una delle sue tante mutazioni.

– Bella trama, articolata ed originale

– Sequenze video di elevatissima qualità

– In certe fasi ripetitivo

– Non molto longevo

7.6

Difetti a parte, tutto sommato Parasite Eve si presenta come un buon titolo che vi potrà offrire una ventina d’ore di gioco appassionante. Non raggiunge l’eccellenza poiché, con buona probabilità, una volta finito non vi lascerà poi molto, con dei personaggi che dimenticherete presto ed un’esperienza di gioco non molto profonda.

Un plauso doveroso va alla trama, ricca di argomenti decisamente intriganti ed originali inseriti in un intreccio narrativo ben ideato. Se dopo aver letto tutto questo non siete ancora convinti della bontà di questo titolo, guardatevi la splendida sequenza di apertura …potreste rimanere a bocca aperta.

Voto Recensione di Parasite Eve - Recensione


7.6