Anteprima

PES 2015

Avatar

a cura di Hybr1d

Abbiamo dovuto spettare l’E3 per poter mettere finalmente le mani su Pro Evolution Soccer 2015, nuovo capitolo del calcistico made in Konami atteso al varco dai fan storici in cerca del rilancio definitivo. Dopo il disastro in occasione dello scorso cambio di generazione, a cui si è tentato di mettere delle pezze più o meno riuscite di anno in anno, lo scorso capitolo della serie è stato segnato dall’esordio in grande stile del Fox Engine, motore grafico sviluppato da Kojima Production che ha permesso alla serie di fare un incoraggiante passo in avanti, lasciando sensazioni positive in ottica next gen. Sebbene fosse in parte imbrigliato dalle limitazioni tecniche delle vecchie console, il nuovo motore ha permesso miglioramenti sia in ambito tecnico che a livello di gameplay, regalandoci forse il miglior PES del periodo buio post 2008. Nel mentre un’agguerritissima Electronic Arts ha costruito mattone su mattone un franchise solidissimo che di anno in anno è stato capace di rosicchiare utenti alla produzione del Sol Levante, affermandosi come leader incontrastato sull’intero mercato. Il modo di intendere il calcio dei due brand rimane differente, ma da quanto abbiamo visto e provato con mano allo stand Konami in occasione della fiera losangelina, PES 2015 si presenta ai nastri di partenza pronto a giocarsi finalmente ad armi pari un duello da cui per troppo tempo è uscito con le ossa rotte ancor prima di iniziare.

La next gen si senteIl primo contatto con Pro Evolution Soccer 2015 colpisce soprattutto dal punto di vista visivo. Il Fox Engine si presenta sul campo da gioco con potenza maestosa, forte di una capacità di calcolo drasticamente superiore a quella dello scorso anno. Il nuovo hardware di PlayStation 4 e Xbox One permette di alzare l’asticella su tutti i fronti, regalando un ottimo colpo d’occhio grazie a una serie di miglioramenti che non vanno a stravolgere quanto visto l’anno scorso, ma piuttosto a migliorarlo sensibilmente limando fastidiose imperfezioni figlie in primo luogo del minor rendimento delle vecchie console. Ci troviamo quindi davanti a un titolo migliorato dal punto di vista grafico, reso più fluido nei movimenti dei giocatori, nelle animazioni e brillante nell’intelligenza artificiale, anche se, purtroppo, le poche partite che abbiamo potuto giocare non ci hanno lasciato il tempo necessario per esprimerci in maniera approfondita in tal senso. Inoltre durate la nostra prova abbiamo potuto solamente guidare due squadre, Bayern Monaco e Juventus, ed entrambe hanno fatto sfoggio di modelli poligonali dei giocatori molto dettagliati, volti e movenze somiglianti alle controparti reali, lasciandoci però con il dubbio sull’effettiva qualità e verosimiglianza dei calciatori delle altre squadre. Da sempre le squadre legate alla serie per motivi di partnership o pubblicitari hanno goduto di un trattamento migliore in termini di fedeltà dei modelli poligonali, ma non va dimenticato che con in nuovo engine di gioco gli sviluppatori hanno diruto rifare tutto da zero, riprendendo ogni giocatore e cesellando a mano lineamenti e tratti somatici per dargli un realismo senza precedenti.Anche gli stadi hanno beneficiato del salto generazionale. Il pubblico, anch’esso più dettagliato e bello da vedere, è fautore di coinvolgenti coreografie, colorando la curva e più in generale tutti gli spalti con i colori della squadra del cuore e facendosi sentire durante la partita con cori e incitamenti costanti per dare una marcia in più ai giocatori in campo. Il tutto, ovviamente, va a beneficio dell’atmosfera, da sempre punto di forza della produzione Konami.

Tanta atmosfera e tanti dubbiLe sequenze di ingresso in campo e la visuale della partita mantengono intatto quel piglio televisivo che da anni contraddistingue la serie rispetto alla concorrenza, con il nodo telecronaca della versione italiana che ancora deve essere sciolto. Stando ad alcune foto rubate presso gli studi di Halifax Italia infatti, sarà Fabio Caressa a prendere le redini della cabina di commento quest’anno, lasciando il campo di Electronic Arts dopo nove anni di onorato servizio in compagnia di Beppe Bergomi, e risultati altalenanti. C’è chi ha accolto questo avvicendamento positivamente e chi invece non ha mai apprezzato il lavoro del giornalista romano in campo videoludico, ma c’è da sottolineare che gran parte del merito sulla qualità della telecronaca nei videogiochi è da imputare al lavoro degli sviluppatori che in fase di lavorazione bilanciano più o meno sapientemente interventi, pause e scambi di battute tra i due in cabina. Da questo punto di vista PES ha sempre fatto sfoggio di una telecronaca piacevole e di qualità, quindi aspettiamo di sapere chi sarà la spalla di Caressa e la versione finale del titolo prima di giudicare.A rafforzare l’atmosfera e le emozioni di PES 2015 ci saranno nuovamente le competizioni ufficiali UEFA, con Champions League ed Europa League completamente licenziate (loghi, grafiche dei menu, accompagnamento sonoro) affiancate nuovamente dalla Copa Libertadores sud americana e dalla AFC, la Champions League Asiatica. Rimane l’incognita delle squadre e dei campionati effettivamente licenziati, un’annosa questione che si protrae di capitolo in capitolo e che anche quest’anno non sembra aver trovato una soluzione definitiva. Come al solito ritroveremo pochi campionati rispetto alla concorrenza, con squadre licenziate e non a darsi battaglia sui campi di tutto il mondo, forse. L’anno scorso infatti anche gli stadi avevano subito un poderoso ridimensionamento in quantità, con quelli spagnoli eliminati all’ultimo momento per l’insorgere di problemi legati ai diritti di utilizzo, lasciando un esiguo numero di strutture nella versione finale del gioco. Inoltre ci attendiamo la reintroduzione dei fenomeni atmosferici, assenza quantomai bizzarra e impiegabile nel titolo dell’anno scorso.

Sul campo da giocoCome detto, dal punto di vista del gameplay, Pro Evolution Soccer 2015 non rappresenta una rivoluzione totale nella serie. L’utilizzo del Fox Engine per il secondo anno consecutivo ha permesso agli sviluppatori di limare alcune imprecisioni e concentrarsi sulle criticità evidenziate dalla community, nella speranza di offrire ai propri fan il miglior PES degli ultimi anni. Da più edizioni il tallone d’Achille della serie è il comportamento dei portieri e della linea difensiva, un po’ troppo intraprendente e disposta a concedere grandi praterie agli attaccanti avversari. Con loro, anche i portieri si lanciavano spesso in uscite garibaldine, lasciandosi infilare con dei facili pallonetti. Durante la nostra prova, utilizzando a turno una delle due squadre di cui sopra, abbiamo riscontrato difese più compatte e portieri più attenti e precisi, anche nelle parate, deviando la palla verso i lati della porta piuttosto che nell’area piccola, dov’è troppo spesso facile preda per un tap in. Migliorata anche la fase di possesso palla, con dribbling più precisi e un ritmo di gioco non eccessivamente frenetico, quanto basta da lasciare al giocatore la possibilità di analizzare la situazione in campo e decidere il da farsi. L’accento è nuovamente posto sulla coralità dell’azione d’attacco, dove per arrivare in porta è necessario far girare palla tra tutti i compagni affidandosi a quelli più veloci e talentuosi per involarsi sulla fascia e uscire palla al piede negli uno contro uno. Rimane inalterata la possibilità di selezionare un calciatore senza palla durante i calci piazzati e le rimesse laterali così come quella di selezionare un compagno di squadra da far scattare in avanti durante la costruzione dell’azione, per aggredire gli spazi e crearsi pericolose occasioni da rete.

– Fox Engine in grande spolvero

– Gradite modifiche al gameplay

– Confermate le licenze UEFA

Il primo contatto con Pro Evolution Soccer 2015 all’E3 2014 di Los Angeles ci ha lasciato sensazioni molto positive. L’impatto del nuovo hardware sulle potenzialità del Fox Engine si è fatto sentire in primis con un comparto grafico molto curato e bello da vedere e secondariamente con un gameplay profondo e mai così appagante. La rinascita del calcistico Konami sembra essere a buon punto, non ci resta dunque che aspettare una nuova prova più approfondita, nella speranza di sapere al più presto qualcosa di più sulle modalità di gioco e su campionati, squadre e stadi licenziati.