Anteprima

One Piece Unlimited World R

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a cura di Hybr1d

Dopo averlo provato un mesetto addietro in occasione del Level Up organizzato a Berlino, siamo andati negli uffici italiani di Namco Bandai per passare un’ora abbondante in compagnia della nuova incarnazione viedoludica legata al seguitissimo universo di One Piece. Il titolo, denominato Unlimited World Red e uscito in Giappone nel 2013 solamente in versione Nintendo 3DS, arriverà tra qualche settimana anche in Italia accompagnato dalle conversioni per PlayStation 3, Wii U e PS Vita. Per la prima volta il lancio di un titolo legato all’opera del maestro Eiichiro Oda avverrà in contemporanea con il Giappone, ma come da tradizione nei negozi si troveranno diverse edizioni del gioco con bonus pre-order esclusivi che non potranno essere acquistati successivamente via DLC. Il nostro hands on avvenuto su PlayStation 3 si è concentrato sulle due modalità regine di One Piece: Unlimited World Red, ovvero la campagna principale e l’Arena, entrambe con una spiccata direzione verso il genere musou ma caratterizzate da interessanti varianti sul tema.

From Transtown with loveNo, non avete letto male e non si tratta di un errore di battitura, la città principale dalla quale prende il via l’ennesima avventura di Cappello di Paglia si fregia del poco rassicurante nome di Transtown. Dopo aver attraccato in porto, la ciurma più famosa della nona arte si concede qualche svago in città, ma, come ampiamente pronosticabile, qualcosa va storto. Al ritorno da una delle sue epiche mangiate, Rufy non ritrova nessuno ad attenderlo sulla nave, al di fuori del procione Pato, uno dei due nuovi personaggi disegnati per l’occasione dalla matita del maestro Oda, il quale lo aggiorna sulla situazione raccontandogli che dopo essere caduti in un sonno profondo, tutti i membri della sua ciurma sono stati rapiti. Animato dal desiderio di ritrovare i suoi compagni, Rufy si imbarca in un viaggio che lo porterà in giro per diverse ambientazioni a metà tra vecchie glorie e new entry che culminerà con l’inevitabile scontro finale con il Conte Rosso, un nuovo potentissimo nemico al suo esordio nel mondo di One Piece. A una prima prova, la struttura di gioco sembra essere piuttosto tradizionale. Utilizzando la città come una sorta di hub, una volta iniziata una missione dovremmo esplorare diverse ambientazioni sconfiggendo i nemici che ci si pareranno davanti, fino ad arrivare alla boss fight di turno che ci porterà dritti a liberare alcuni dei nostri compagni.Partiamo dalla città: senza inventarsi niente di nuovo, passeggiando per le vie di Transtown possiamo parlare con gli npc per ottenere nuove informazioni e missioni secondarie, oppure setacciarla in lungo e in largo per raccogliere i numerosi collezionabili sparsi per lo scenario. Una volta raccolte le dovute informazioni il primo passo della nostra ricerca ci porta nelle ambientazioni della saga di Punk Hazard, già vista più volte anche nei titoli precedenti: qui il distacco con la serie parallela Pirate Warrior si fa evidente. Unlimited World Red, infatti, non è un musou duro e puro, ma una sorta di ibrido che mescola i frenetici combattimenti tipici del genere con un sistema di crescita del personaggio dal potenziale interessante, ma che non abbiamo ancora avuto modo di provare in maniera approfondita. Le fasi di esplorazione e combattimento sono poi intervallate da minigiochi di caccia e pesca utili a dare varietà alla formula: si tratta in pratica di quick time event da portare a termine con una minima soglia di errore per evitare che la preda catturata riesca a scappare. L’idea non è malvagia, ma il pericolo di eccessiva ripetitività è dietro l’angolo.

Dalla portatile al divanoIn questa seconda prova di One Piece: Unlimited World Red abbiamo ritrovato le stesse perplessità che ci eravamo portati dietro dall’evento di Berlino. In primis il titolo evidenzia il problema di non avere una sua precisa identità, figlia delle inevitabili limitazioni imposte dell’hardware di una console portatile. E non ci riferiamo solamente all’aspetto tecnico: molte scelte di game design assolutamente legittime in ambito 3DS, potrebbero infatti rivelarsi fortemente limitanti per un titolo da giocare su home console. Ci riferiamo ad esempio alla decisione di popolare gli ampi scenari liberamente esplorabili con piccoli gruppetti di nemici che compaiono di tanto in tanto, piuttosto che all’assenza sullo schermo di un indicatore per gli obiettivi o di una piccola mappa da consultare senza dover per forza mettere in pausa il gioco ogni volta. Nel primo caso, le conseguenze sono vasti scenari spogli e vuoti, decisamente meno attraenti di quelli brulicanti di infiniti nemici della serie Pirate Warrior. Nel secondo, invece, si evince quanto il lavoro di Gambarion su questa conversione si sia limitato al puro aspetto tecnico, senza andare a modificare elementi dell’interfaccia che avrebbero migliorato di molto l’esperienza di gioco su uno schermo televisivo. Stessa cosa si può dire del sistema di combattimento, non particolarmente complesso, dotato di un sistema di schivate affidato a un solo tasto e mosse contestuali che ne limitano le profondità, per un’esperienza di gioco estremamente legata alla tradizione dei musou.

Al centro dell’ArenaA far da contraltare all’Avventura ,troviamo la succitata modalità Arena (o Battle Colosseum), che propone una serie di missioni incentrate sul combattimento contro un singolo avversario, oppure in mischia, da affrontare in solitaria oppure in coop (ancora non è chiaro se sarà una cooperativa online o offline). Nel primo caso ci troviamo di fronte un’esperienza assimilabile a quella dei titoli di Naruto, sebbene meno affinata e dinamica, ma ugualmente divertente e spettacolare. Nella mischia invece conta uccidere un determinato numero di nemici prima dello scadere del tempo, per un’esperienza del tutto e per tutto simile a un musou duro e puro. Dal punto di vista tecnico infine One Piece: Unlimited World Red è riuscito a stupirci con una palette cromatica cangiante e un cel shading che fa bella mostra di se, migliorando nettamente l’impatto visivo rispetto ai vecchi titoli per PS3. Rimane però il problema di ambientazioni estremamente spoglie e poco caratterizzate, texture a bassa risoluzione, effetti grafici rivedibili e una generale mancanza di dettaglio e pulizia. Ultima nota per il doppiaggio audio, completamente in giapponese e accompagnato da sottotitoli in italiano.

– Due nuovi personaggi creati da Oda

– Mix potenzialmente interessante tra musou e RPG

Questa seconda prova con One Piece: Unlimited World Red ci ha confermato quanto di positivo e negativo avevamo visto nella precedente occasione. Da un lato, l’idea di arricchire la formula con elementi ruolistici, ampi scenari e una maggiore libertà esplorazione dona freschezza al franchise, ma dall’altra emergono prepotenti tutti i limiti di un titolo che è stato convertito partendo da una versione sviluppata per console portatile. La data di uscita è ormai alle porte, quindi non ci resta che aspettare la versione finale per poter formulare un giudizio definitivo su questo nuovo One Piece.