Recensione

Nuclear Dawn

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a cura di Ctekcop

Sparatutto, sparatutto ed ancora sparatutto. Nell’odierno e sempre più affollato panorama degli FPS è sempre più difficile riuscire a farsi notare se non si può contare su un brand già ampiamente affermato e riconosciuto o su una intrigante grafica spaccamascella. I ragazzi olandesi di InterWave Studios non sono certo gli ultimi arrivati  nonostante Nuclear Dawn sia il loro primo titolo di un certo peso, visto che possono vantare tra le loro fila ex-modder che hanno lavorato ad affermati progetti del calibro di Insurgency e Stargate The Last Stand. 

Inizialmente la loro creatura, nel lontano 2006, doveva essere anch’essa una mod ma considerata la strada ambiziosa che si era deciso di percorrere nel 2009 si è trasformata in un titolo commerciale a sé stante basato sempre sul motore Source messo a disposizione da Valve. Hanno quindi deciso di azzardare, di farsi notare cercando di innovare a livello di gameplay mischiando in un unico gioco, esclusivamente multiplayer, gli elementi tipici degli strategici in tempo reale con le meccaniche degli sparatutto in prima persona. Viene quindi rilasciato, dopo un mesetto in cui versava in fase BETA, utile per gli ultimi affinamenti, su Steam, con tanto di funzionalità Steamplay, e sulle altre principali piattaforme di digital delivery oltre ad una annunciata futura versione in arrivo su XBLA. 
La terza guerra mondiale
Il setting di Nuclear Dawn, come facilmente intuibile dal titolo in questione, prevede un apocalittico futuro dilaniato dalla terza guerra mondiale che ha visto un estensivo uso di ordigni nucleari. Nel 2049 la guerra non è ancora finita e ciò che rimane dell’umanità viene spartito tra l’Impero, dispotico oltre che opprimente, ed il Consorzio degli Stati Liberi, più disposto a battersi per ideali come la libertà. Purtroppo come già anticipato si tratta di un titolo esclusivamente multigiocatore dove questo sostrato narrativo si perde nella mancanza di una vera e propria storia.  
Il giocatore ha quindi la possibilità di scegliere quale delle due fazioni disponibili utilizzare nei match cui prende parte: una scelta da compiere non alla leggera considerando l’unicità degli arsenali e degli edifici a disposizione di ciascuna fazione oltre che l’asimmetria delle mappe assieme ad alcune differenze a livello di meccaniche gestionali.
Ma per caso ricorda un po’ Command & Conquer: Renegade? Eh già…..
Tastiera e Mouse alla mano Nuclear Dawn si presenta come un moderno e sofisticato FPS nel quale il fine ultimo è distruggere il bunker della base avversaria, dove si annida il comandante delle truppe nemiche, possibilmente passando per la conquista di altri punti di controllo secondari sparsi per la mappa. È questa la modalità Warfare, l’unica presente nel gioco.
Il gameplay è basato su una divisione tra classi ognuna con le sue specifiche caratteristiche e funzioni oltre che armi a disposizione così da favorire il gioco di squadra. Ecco quindi che gli Stealth avranno il compito di infiltrarsi tra le linee nemiche grazie alla loro invisibilità, mentre gli Assault potranno counterarli con un apposito visore. I potenti e grossi Exo possono agevolmente distruggere gli edifici grazie alle loro armi d’assedio mentre la classe Support dona preziosi medici o ingegneri fondamentali sul campo di battaglia. Piacevole la possibilità di radunarsi ed organizzarsi in sotto-team proprio come in  Insurgency. Già ora ci sono tutti i presupposto per un gioco dinamico, vario, profondo e divertente. 
Non è tutto: Nuclear Dawn riserva una grossa sorpresa. Ebbene ogni squadra ha tra le sue fila un Commander, che attraverso la postazione a lui dedicata nel bunker principale, praticamente gioca ad un altro gioco. 
Io decido, tu esegui gli ordini!
Il comandante si ritrova all’interno di uno strategico in tempo reale con visuale tattica dall’alto dove, oltre a fare piazza pulita del nemico, sarà fondamentale conquistare i punti di controllo per ottenere preziose risorse da investire nella maniera più proficua possibile, un po’ come accade in Company of Heroes e similari. Seguono di conseguenza tutta una serie di dinamiche legate al mondo degli RTS come il semplice albero tecnologico con cui sbloccare nuove armi per i nostri compagni di squadra, edifici inizialmente non accessibili oppure succose abilità speciali a disposizione del comandante stesso.
Oltre a costruire vari tipi di torrette, spawn-point, artiglierie, armerie, radar, stazioni di rifornimento, centrali energetiche e piloni o ricevitori per il trasporto dell’energia con cui alimentare gli edifici anche lontano dalla base, il comandante può impartire ordini alla fanteria come l’attaccare o difendere certe posizioni: chi obbedisce riceve punti esperienza extra, oltre a quelli che si guadagnano normalmente uccidendo, distruggendo e conquistando, mediante i quali progredire di livello e rank contribuendo a sbloccare alcuni equipaggiamenti speciali come caricatori più ampi, silenziatori, munizioni migliori, la possibilità di correre un filo più velocemente o auto-rigenerare qualche punto vita. Se ve lo state chiedendo sappiate che non è presente alcun genere di veicolo.
Purtroppo non filerà sempre tutto liscio: nonostante sia fondamentale la collaborazione tra comandante e fanti, ci sarà sempre qualcuno che farà di testa propria andando in cerca di punti facili mettendo in secondo piano il successo della squadra. Inoltre tutte queste complicazioni lasciano spesso spaesati i nuovi giocatori i quali a volte nemmeno si curano di vedere i comunque poco esaustivi video tutorial: trovarsi con un comandante alle prime armi avrà sicuramente un impatto deleterio nei confronti di tutta la squadra praticamente spacciata. Effettivamente la curva di apprendimento è ripida considerando anche che rare sono le occasioni in cui si ha la possibilità di diventare comandante. Ogni partita, anche quando la frustrazione è dietro l’angolo, stimola al punto da invogliare subito ad un rematch, perché il titolo di per sé funziona ed esalta.
Ecco quindi che, sopratutto in assenza di giocatori poco esperti, si creano accese, epiche ed emozionanti battaglie, spesso dal risultato tutt’altro che certo, in cui fino a 32 giocatori si sfidano all’ultimo sangue per il controllo dei punti strategici delle mappe. 
Il Source non è importante, è l’unica cosa che conta.
Nuclear Dawn vanta l’uso del Source nella stessa edizione che abbiamo già potuto ammirare in Left for Dead 2. Ad una prima occhiata sembra apparentemente tutto molto carino ed al passo coi tempi, ferma restando la sua ormai tradizionale snellezza che difficilmente mette in ginocchio i PC odierni. In particolare funziona molto bene l’HDR che regala cieli accesi ed abbagli, non esagerati bisogna dirlo, quando si passa da un ambiente chiuso e scarsamente illuminato all’aperto. 
Le sei mappe, non tantissime a dirla tutta, sono sufficientemente ampie, con spesso numerose scorciatoie e passaggi secondari ed un certo sviluppo verticale. Risultano sopratutto ben differenziate tra loro sia in termini di scelte cromatiche che di risultati in termini di gameplay. La fisica è quella tipica del Source con granate che rimbalzando sui muri e corpi che volano via in seguito ad esplosioni. Purtroppo numerose texture dalla risoluzione troppo bassa, e particolarmente antiestetiche da vicino, non solo su dettagli secondari ma anche su elementi più importanti come certi terreni o le pareti degli edifici.
Da sottolinare come il comandante non usi una mappa tattica 2D, come accadeva ad esempio in Battlefield 2, ma può liberamente spostare, zoomare e ruotare la telecamera in tutta la mappa ed una agevole interfaccia di comando dove chi è abituato agli RTS si sentirà subito a casa. 
Il comparto sonoro vanta piacevoli effetti, come le esplosioni o gli spari delle armi, assieme ad un riuscito brano, tutt’altro che di semplice sottofondo, del menù principale.
Infine segnaliamo l’ampia disponibilità di server, anche europei, in grado di garantire una solida esperienza online, la presenza della lingua italiana nel solo menù principale e degli Steam Achievement che invogliano ad esplorare le possibilità offerte dal gioco e faranno la felicità dei completisti.

HARDWARE

Requisiti di sistema (PC)SO: Windows® 7 32/64-bit / Vista 32/64 / XP o successivoProcessore: Intel Core 2 Duo a 2.4GHz o equivalenteRAM: 2 GBHard Disk: 6 GB di spazio liberoScheda Video: La scheda grafica deve disporre di almeno 128 MB di VRAM, essere compatibile con DirectX 9 e supportare il Pixel Shader 2.0b (ATI Radeon HD 2900 – NVidia GeForce 8800)Audio: Scheda audio compatibile con DX 9.0c

Requisiti di sistema (MAC)OS: MacOS X 10.6.7 or higherProcessor: Core 2 Duo 2.4 GhzMemory: 2GB RAMHard Disk Space: 6GB of free HDD spaceVideo Card: ATI Radeon HD 2400 / NVidia GeForce 8600M / Intel HD Graphics 3000Not Supported: OS X 10.5.x, ATI X1600 or X1900 graphics, NVIDIA GeForce 7 graphics or Intel graphics less than Intel HD 3000.

– Doppia anima FPS ed RTS

– Gameplay azzeccato

– Grafica a tratti da far cadere le braccia

– Alquanto disorientante all’inizio nonostante i video tutorial

– Prezzo elevato in rapporto ai contenuti proposti

7.7

Alla prova dei fatti Nuclear Dawn risulta essere un innovativo ed apprezzabile gioco multiplayer che mischia sapientemente gli sparatutto in prima persona con gli strategici in tempo reale. Sebbene questa seconda parte non sia così approfondita come la prima, vi sono tutti gli elementi per divertire e tenere impegnati per molto tempo. Difetti come la grafica a tratti estremamente scadente, la ripida curva di apprendimento o la pochezza di contenuti passano in secondo piano di fronte ad un gameplay così solido e sorprendentemente riuscito, che piacerà sicuramente a chi già apprezza le mod basate sul Source. Semmai l’unica vera pecca è forse un prezzo troppo elevato, in particolar modo rispetto a certi concorrenti, considerando che alla fine sono presenti solo sei mappe: ciò rischia di precludergli il successo che merita.

Voto Recensione di Nuclear Dawn - Recensione


7.7