Recensione

Need for Speed: The Run

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a cura di Folken

Quando hai in mano una serie di successo quasi ventennale non dev’essere facile cercare di proporre al proprio pubblico qualcosa di ancora fresco ed interessante. Need for Speed è tuttavia un franchise che non ha mai avuto paura di rischiare e tra seguiti, spin off, esperimenti pseudo simulativi, tuffi nel mondo del tuning o commistioni col cinema, ci ha proposto prodotti quanto mai variegati. Dopo lo scivolone fatto con Undercover, Electronic Arts ha deciso di dare fiducia nuovamente agli studi EA Black Box, responsabili di diversi altri titoli della saga, tra cui i ben più riusciti Underground e Most Wanted. Need for Speed The Run non segue né il filone del tuning né delle gare proposte dall’ultimo Hot Pursuit, prediligendo un approccio story driven, basato sulla commistione tra classici eventi a bordo di bolidi sparati a incredibili velocità e sequenze cinematografiche altamente spettacolari. Il tutto costruito sulle (teoricamente) solide fondamenta del nuovo fiammante engine made in DICE, il Frostbite 2.0.

The RunVoi sarete Jack Rourke, un uomo il cui talento è l’alta velocità, la cui avventura inizia con le mani legate al volante di una Porsche sospesa sopra la pressa di uno sfasciacarrozze. Gettata l’auto in pasto al macchinario, la carrozzeria inizia ad accartocciarsi, mentre il nostro protagonista cerca disperatamente di uscire. Tramite una concitata sequenza Quick Time Event prenderete il controllo di Jack, guidandone indirettamente la fuga dai mafiosi che lo volevano morto. A bordo di una BMW rubata ai brutti ceffi, verrete subito gettati nel vivo dell’azione arcade. Al termine di questa prima sequenza, un nuovo filmato farà un po’ di chiarezza sulla situazione: seduti al tavolo di un ristorante, la vostra affascinante socia Sam Harper vi proporrà di partecipare alla corsa definitiva, una folle gara coast to coast da San Francisco a New York, per più di 4500 chilometri. In cambio vi attenderà una percentuale sulla vincita e la soluzione a tutti i vostri problemi con la malavita. Una proposta che Jack non può rifiutare.La Corsa è la modalità che attraverso dieci stage e altrettante ambientazioni narrerà l’evolversi della vicenda, caratterizzata da un’atmosfera tutta americana, diretta con un piglio da action movie al limite dell’esagerazione, ma sempre efficace. Le diverse gare verranno così inframmezzate da sequenze animate realizzate col motore di gioco, presenti in numero piuttosto esiguo, alcune delle quali interattive.Nonostante questi intermezzi, l’azione di gioco rimane comunque fortemente focalizzata sulle gare. Da notare comunque come se da un lato l’idea di legare tra loro le varie competizioni sfruttando una trama cinematografica funziona, la realizzazione purtroppo non si è rivelata all’altezza del progetto, risultando in un viaggio fin troppo frammentario e soprattutto ammorbato da caricamenti frequenti e lunghi, difetto capace di minare la fluidità dell’esperienza.

Divertente ma…Durante la vostra attraversata affronterete una discreta varietà di competizioni che potranno richiedervi semplicemente di superare tutti i vostri avversari, di raggiungere il traguardo entro un certo tempo limite passando attraverso i classici checkpoint, sopravvivere agli attacchi delle forze dell’ordine, vincere gare ad eliminazione o ancora sfide uno contro uno con piloti particolarmente abili. Se l’aspetto narrativo tanto enfatizzato sin dall’annuncio si è rivelato ben più trascurato del previsto, altrettanto non si può dire della varietà dell’esperienza, che riesce a proporsi abbastanza variegata fino alla fine della Corsa, condendo il viaggio con spettacolari momenti cinematografici quali la nota frana di neve, e (pochi) altri che vi lasciamo il gusto di scoprire.Purtroppo, a fronte di una modalità nel complesso godibile e caratterizzata da un elevato grado di spettacolarità, il gameplay di Need for Speed: The Run presta il fianco a diverse critiche. Il modello di guida sviluppato da EA Black Box è volutamente arcade, ma non per questo superficiale o approssimativo. Nonostante la scarsa differenziazione tra i mezzi, il team ha scelto di conferire alle auto un peso decisamente consistente, che si ripercuote in un controllo non semplice, che richiederà un minimo di pratica prima di essere assimilato.Una volta appresi i fondamenti, dovrete imparare ad amministrare anche la nitro, da ricaricare compiendo ogni genere di acrobazia, e a sfruttare la scia dei vostri avversari per poter tagliare il traguardo per primi, dato il livello di sfida piuttosto consistente. L’impianto di gioco riesce a divertire, ma viene purtroppo rovinato da due fattori tutt’altro che marginali, quali l’intelligenza artificiale e il diabolico sistema di reset implementato. L’IA avversaria viene gestita da routine fin troppo artificiose, studiate appositamente per tenervi sempre nel vivo dell’azione così che, se rallenterete, gli altri piloti faranno altrettanto per farsi raggiungere, viceversa se doveste essere più veloci di quanto previsto dal gioco, ecco che magicamente le altre auto si materializzeranno alle vostre spalle, cariche di nitro. Il sistema funziona, riuscendo a mantenere sempre elevata sia la sfida sia la tensione, ma la natura artificiosa della meccanica è tale da minare il godimento della gara. Basti pensare che non capiterà di rado di vedere gli altri piloti frenare all’improvviso per aspettarvi, oppure superarvi anche se state sfrecciando a velocità impossibili, solo perché così è stato deciso dal gioco. A fianco di tale aspetto troviamo una feature a sua volta implementata per favorire la velocità e la godibilità dell’esperienza, anch’essa vittima di una pessima realizzazione. In Need for Speed: The Run qualora doveste precipitare da un burrone o accartocciare il vostro mezzo contro un palo, verrete teletrasportati ad un checkpoint subito precedente il “fattaccio”. Presenti in quantità limitata, variabile in base al livello di difficoltà, questi reset sono però affetti da una natura aleatoria a dir poco frustrante, tanto che in certi casi vi basterà uscire di pista di pochi metri perché il gioco decida di rispedirvi ad un punto di ripristino precedente, rovinando la vostra prestazione, quando girando lo sterzo in pochi istanti sareste tranquillamente tornati in gara. Se considerate che terminare i reset significherà fallire la gara, potete capire come tale “svista” sia tutt’altro che marginale.E’ un vero peccato che EA Black Box non abbia ovviato a questi difetti, già evidenziati durante le diverse prove effettuate in fase di anteprima, perché l’esperienza riesce ad essere divertente ed adrenalinica, grazie alla velocità folle con la quale sfreccerete in mezzo al traffico o vi perderete in folli fughe dall’agguerritissima polizia. Per quanto riguarda i bolidi, Electronic Arts si è premurata di includere modelli di ben ventuno costruttori diversi per un totale di circa settanta mezzi da sbloccare avanzando nel gioco nelle varie modalità. Una volta scelta la vostra macchina, potrete cambiarla in corsa solo fermandovi dai benzinai che incrocerete saltuariamente durante le gare. Essendo difficili da localizzare correndo a qualche centinaio di chilometri orari, è stata implementata un’icona che ve ne segnala la vicinanza. Purtroppo segnaliamo come tale espediente dell’interfaccia sia rovinata da bug, con distanze a volte mostrate in modo errato fino ad arrivare alla mancata segnalazione del distributore.

Ok, sono arrivato a New York per primo, e ora?Una volta giunti a New York, il titolo propone altre due modalità complementari, ovvero le Sfide in Serie e il classico multiplayer. La prima raccoglie una sequenza di eventi ambientati sui medesimi tracciati già visti nella Corsa, che si sbloccheranno al termine dello stage corrispettivo per arrivare ad totale di circa cinquanta sfide. Un buon espediente per allungare la longevità, decisamente necessario visto che terminare la modalità principale difficilmente vi richiederà più di quattro, cinque ore. Ad arricchire tale offerta troviamo l’implementazione dell’Autolog, che terrà traccia dei tempi totalizzati in ogni sfida, pubblicandoli sullo SpeedWall in comparazione con quelli totalizzati dai vostri amici. Il buon assortimento, unito al desiderio di sfidare gli altri all’ultimo centesimo rende questa modalità un’aggiunta riuscita e divertente, molto più interessante del multiplayer, davvero povero in quanto basato unicamente su gare tra otto giocatori online. Potrete selezionare da un elenco un tema per la sfida, rappresentato dal tipo di macchina, dall’ambientazione e così via, per stilare una playlist di gare, ma la pochezza di contenuti ci fa dubitare sul potenziale a lungo termine di tale modalità. Un vero peccato, vista la fluidità degli scontri e alcuni accorgimenti interessanti; infatti Need for Speed: The Run non prevede delle lobby dove dovrete attendere annoiati che un match già iniziato termini per farvi partecipare alla corsa, ma vi getterà subito in gara, a distanza di diversi secondi dall’ultimo pilota. In tal modo non solo starete già giocando, ma potrete guadagnare preziosi punti esperienza, utili a sbloccare abilità pilota e oggetti per personalizzare il vostro profilo. L’acquisizione di punti XP con conseguente innalzamento di livello, inutile in single player, acquisisce una sua valenza online.

Quando cala il freddoDopo risultati sorprendenti su PC ma non altrettanto convincenti su console, Electronic Arts ci ripropone il Frostbite 2.0 di DICE, visto all’opera per la prima volta in Battlefield 3. Purtroppo il risultato sembra confermare la sensazione che il nuovo motore grafico del talentuoso team svedese sia in grado di sfruttare egregiamente i PC di ultima generazione ma non si trovi altrettanto a proprio agio su console. L’impatto generale garantisce una visione d’insieme positiva, fatta di ampissimi spazi aperti tratteggiati riprendendo paesaggi naturali americani reali che si perdono a vista d’occhio, condendo il tutto con un riuscito sistema di illuminazione ed effetti particellari assortiti. Di contro, i modelli delle auto non mostrano un livello di dettaglio particolarmente elevato, affossando un aspetto comunque buono con degli interni, visibili durante alcune sequenze, semplicemente impresentabili. E purtroppo è proprio nei dettagli che l’aspetto grafico di Need for Speed: The Run mostra tutto il suo imbarazzo, proponendo diverse texture in bassa risoluzione e molteplici problemi tecnici, come un diffuso pop up unito ad un frame rate tutt’altro che costante. Quest’ultimo rimane il difetto più grave, in quanto chiaramente capace di rovinare l’esperienza di gioco, interamente basata sulla velocità. Da citare inoltre i caricamenti, presenti in grande quantità e spesso della durata di più di quaranta secondi.Tali problemi non si sono riproposti nella controparte PC, ben più solida e pulita, ma comunque non al livello di quanto il motore grafico è in grado di fare, soprattutto in virtù del limite al momento invalicabile dei trenta frame per secondo. L’ottimizzazione è piuttosto buona, garantendo ottime performance a livello di dettagli impostato su Ultra sulla configurazione di prova, ovvero un Phemon X3, dotato di quattro gigabyte di RAM e scheda video AMD HD 5770 da un gigabyte.Il comparto sonoro è decisamente buono, dotato di effetti esagerati al punto giusto, rombi dei motori differenziati e sufficientemente riconoscibili (parliamo comunque di un esperienza arcade) accompagnati da musiche sempre al proprio posto, in parte originali e scritte in stile action movie.

– Spettacolare

– Giocabilità arcade molto godibile

– Modalità Sfide ricca ed assortita

– Online risicato

– Diversi problemi tecnici

– Reset insopportabili

– IA palesemente fasulla

7.5

Il lavoro di EA Black Box, sebbene lontano dal rovinoso Undercover, non riesce a brillare di luce propria nell’invidiabile genealogia della serie a causa di diversi problemi strutturali capaci di rovinare un’esperienza a tratti divertente. L’elevato livello di spettacolarità raggiunto da Need for Speed: The Run garantisce infatti momenti di intrattenimento altamente adrenalinico, tenuti insieme dalla modalità Corsa, inframmezzata da sequenze cinematografiche mai invadenti e discretamente dirette.

Purtroppo il tutto cade vittima di una realizzazione finale mal rifinita sotto il profilo del gameplay, piagato da un’IA artificiosa e da un insopportabile sistema di reset, e sotto quello grafico, buono nell’insieme ma approssimativo in diversi dettagli, ulteriormente rovinato dal frame rate poco stabile su console. Non gioca a vantaggio del prodotto la pochezza dell’online, che lascia solo alla modalità Sfide in Serie il difficile compito di prolungare una longevità altrimenti risicata.

In definitiva, se siete fan della serie e pensate di poter tollerare qualche momento di frustrazione, tenete in considerazione il titolo per godere di alcuni momenti esagerati, nel senso più positivo del termine. Per tutti coloro invece in cerca semplicemente di un’esperienza arcade, il mercato propone titoli sicuramente più profondi e rifiniti.

Voto Recensione di Need for Speed: The Run - Recensione


7.5