Anteprima

NBA 2K13

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a cura di Francesco Ursino

Anche durante l’estate l’NBA riesce per far parlare di sé: è stato soprattutto il mercato a far faville, con quella che sembra una riscossa dei vecchietti terribili della pallacanestro a stelle e strisce. Se quindi la corazzata Miami è andata a “rubare” Ray Allen a Boston, è giusto dire che i Lakers sono stati in grado di assemblare un quintetto che verrà guidato dalla sapiente visione di gioco di Steve Nash; oltre all’esperto playmaker canadese, però, i losangelini potranno contare sul fenomenale centro Dwight Howard, senza considerare la solida coppia Bryant-Gasol. Lasciando da parte le questioni di mercato, è da rimarcare poi il successo del team americano durante gli ultimi giochi olimpici: è da questo punto, anzi, che partiamo per analizzare le novità relative a NBA 2K13 trapelate dalla Gamescom

Scontro tra titaniProprio qualche giorno prima dell’inizio delle Olimpiadi Kobe Bryant si diceva sicuro di poter far meglio del leggendario dream team USA del 1992, che tra i suoi 11 hall of famers poteva annoverare atleti del calibro di Jordan, Malone, Robinson e Bird. Il paragone tra la squadra del 2012 e quella di venti anni prima, di fatti, è uno di quei temi che sembra ispirare numerose discussioni: a placare gli animi potrebbe pensarci proprio NBA 2K13, che permetterà di giocare con entrambi i deam team. Escludendo Scottie Pippen, che al momento non sembra aver trovato un accordo con 2K, dunque, sarà possibile far scontrare Magic Johnson contro Lebron James, oppure Charles Barkley contro Kevin Durant. E’ bene dire però che, al momento, non è ancora chiaro quali siano le modalità legate alla presenza delle due squadre.Questa nuova possibilità di gioco, in ogni caso, è stata voluta da quello che, in modo forse un po’ inaspettato, risulta essere l’executive producer del gioco, ovvero Jay Z. A questo proposito il vice president of marketing di 2K Sports, Jason Argent, ha confermato: “siamo molto soddisfatti per la partnership con la Nazionale USA di Basket e condividiamo l’entusiasmo di Jay Z nel rendere tutto ciò una realtà per NBA 2K13.

Fluidità di giocoParliamo adesso delle novità in termini di gameplay emerse dalla Gamescom. Le sequenze di gioco mostrate hanno infatti permesso di approfondire numerosi aspetti del gioco difensivo e offensivo. Partendo da quest’ultimo, gli aspetti più interessanti sembrano essere quelli legati al nuovo sistema di controllo e alla migliorata realizzazione delle collisioni.Pad alla mano, infatti, il nuovo NBA 2K13 regalerà qualche sorpresa, visto che il sistema di dribbling e movenze varie (il Control Stick) sarà, in buona sostanza, un misto tra il consueto Isomotion della serie NBA 2K e il Freestyle Control di NBA Live. Stando alle parole del gameplay director Rob Jones questo cambiamento si è reso necessario soprattutto perché ”nel basket esistono movimenti che non è possibile effettuare solo con l’Isomotion”. Tutto ciò, nello specifico, corrisponderà al cambiamento legato allo stick destro: se, infatti, nei capitoli precedenti, questo era deputato al solo tiro in sospensione, la situazione ora è leggermente cambiata, visto che per tirare sarà necessario prima premere il grilletto sinistro e poi azionare lo stick. Una soluzione che forse all’inizio risulterà scomoda, ma che rientra nell’innovazione prevista dallo sviluppatore Visual Concept: la sola azione del grilletto destro, infatti, permetterà ora di esibirsi in una gran varietà di interazioni tra atleta e palla, rendendo estremamente intuitivi i vari movimenti. Il gioco, difatti, si concentrerà molto sulle dinamiche 1 contro 1, e grazie alla combinazione dei due grilletti sarà possibile effettuare giravolte, crossover e quant’altro.Le possibilità di questo sistema, per la verità, sembrano veramente elevate: la combinazione tra grilletto destro e il front button A, ad esempio, permetterà ora di effettuare dei bounce pass, estremamente utili e spettacolari specialmente in contropiede. Il sistema di passaggi, in ogni caso, è stato rivisto rispetto all’edizione passata, e proporrà una sfida più interessante, con difensori più attenti e, di conseguenza, rischi maggiori.

Difesa arcignaAffinché questi nuovi accorgimenti possano funzionare bene, però, è necessario che i contatti tra i vari atleti risultino i più fluidi possibile: qui entra in gioco la fase difensiva di NBA 2K13, che promette di essere molto più divertente che in passato. Per cominciare, anche in questo campo il nuovo sistema di controllo si farà sentire con tanti piccoli accorgimenti; premendo il grilletto sinistro e lo stick destro a destra o sinistra, infatti, il difensore cambierà il proprio orientamento, di modo da poter fronteggiare meglio il proprio avversario. Cambierà anche il modo in cui l’avversario, una volta superato il difensore, cercherà di involarsi a canestro: se, infatti, nelle passate edizioni, le schiacciate nel pitturato erano fenomeno frequente, il sistema difensivo dell’edizione 2013 renderà la vita discretamente dura ai giocatori offensivi, con una maggiore cooperazione dei lunghi che faranno sentire maggiormente la propria presenza. Miglioreranno dunque i contatti tra difensore e attaccante, andando a ricreare quella sorta di danza che avviene nell’1 contro 1, fatta di finte, rimbalzi e scatti improvvisi. Questa sorta di Impact Engine calcolerà in tempo reale i vari contatti, restituendo animazioni presumibilmente credibili e adatte al contesto.Continuando a parlare del comportamento difensivo, c’è da dire che verrà maggiormente sfruttato il raddoppio di marcatura, insieme alla rotazione difensiva. La presenza della squadra, intesa come insieme di giocatori intenti a difendere, sembra sarà molto più presente che in passato. A quanto si è potuto vedere a Colonia, infatti, il raddoppio sul portatore di palla terrà conto della pericolosità del giocatore offensivo indipendentemente dal fatto che questo abbia o meno la mano “calda”.Questo ci porta a un nuovo elemento del prossimo NBA 2K13, ovvero le Signature Skills, un ventaglio di trenta particolari abilità assegnate ai giocatori più importanti della pallacanestro americana.Gli atleti in questione, dunque, potranno contare singolarmente su un massimo di cinque skill peculiari, che andranno ad aggiungere maggior realismo all’azione di gioco, influenzando non solo le possibilità offerte al giocatore, ma anche il comportamento della CPU; potremo vedere cosi Lebron arrivare a tutta velocità per effettuare una esaltante “stoppatona” sul tabellone (la cosiddetta chasedown), cosi come sarà possibile vedere Oklahoma che, sotto nel punteggio e all’ultimo quarto, passerà ogni pallone possibile nelle mani sapienti di Durant.Le varianti offerte da queste abilità sono numerose e, evidentemente, andranno a dare maggiore realismo al tutto: da segnalare che le abilità in questione saranno sviluppabili anche in modalità My Player, con il proprio alter ego che potrà eccellere in più di una delle abilità speciali presenti.

Pop up stilosiParliamo adesso dell’aspetto visivo e della presentazione delle partite di NBA 2K13, da sempre uno dei punti di forza della produzione. Anche in questo ambito, l’edizione 2013 vedrà alcuni cambiamenti tutto sommato evidenti: una volta avviata una partita, un po’ come avviene durante le partite trasmesse, ad esempio, dalla ESPN, il gioco mostrerà una veduta aerea (reale) del palazzetto dove si svolge l’incontro. Subito dopo si passerà all’interno, con una visuale del campo di gioco con i giocatori intenti a scaldarsi. In questa fase si potranno visionare i consueti rituali pre-partita dei vari Lebron e Wade, oltre che le lineup delle squadre la cui presentazione, per quanto visto, riprende le soluzioni di alcuni canali sportivi americani.Il cambiamento maggiore è quello relativo allo stile dei pop up televisivi, quest’anno a sfondo nero, maggiormente arzigogolati e, per la verità, dallo stile non propriamente simile a quelli visibili nella realtà. E’ evidente che si tratta di un particolare di contorno, e che le impressioni parziali di questa anteprima dovranno essere per forza di cose confermate da prove più approfondite.Parlando invece dell’aspetto grafico vero e proprio, la sensazione è che la fluidità di gioco di cui parlavamo in precedenza venga sottolineata anche dalla maggiore qualità della realizzazione 3D degli atleti, ora più definiti e realistici.E’ da segnalare in ogni caso qualche imprecisione che, evidentemente, dovrà essere risolta prima dell’uscita: Shane Battier, ad esempio, per quanto visto alla Gamescom, avrebbe bisogno di qualche ritocco.Accenniamo per ultimo alle prossime funzionalità Kinect del titolo: cosi come in FIFA 13, infatti, grazie al sistema di controllo Microsoft si potrà interagire attraverso comandi vocali (anche in italiano), con i quali sarà possibile chiamare schemi o blocchi.

– Nuova gestione del sistema di controllo

– Gli scontri tra atleti appaiono ben realizzati

– Rivisitazione della IA soprattutto in difesa

Le novità emerse dalla Gamescom lasciano ben sperare sul futuro di NBA 2K13: colpisce in positivo la realizzazione degli scontri di gioco, cosi come è da accogliere in modo estremamente positivo l’intenzione degli sviluppatori di voler proporre un gioco difensivo più logico e divertente. Il sistema di controllo promette profondità, anche se è vero che il cambio di impostazione potrebbe, almeno all’inizio, essere un po’ dispersivo.

Per ultimo, la presenza del dream team 1992 conferma la vocazione della serie, che ormai da qualche anno include squadre e giocatori che hanno fatto la storia dello basket a stelle e strisce.

Per verificare tutte le impressioni raccolte in questa preview, dunque, non resta che aspettare il 2 ottobre, data di uscita del titolo: rimanete con noi per tutti gli aggiornamenti in tema.