Anteprima

Hover: Revolt of Gamers

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a cura di Forla

Probabilmente pochi di voi lo ricorderanno, ma per la sfortunata console Dreamcast era disponibile un titolo chiamato Jet Set Radio. Non un capolavoro, anche se dotato di uno stile decisamente personale, questo gioco ci metteva nei panni di alcuni skaters, chiamati ad abbellire i muri della città con dei graffiti, facendola in barba alla polizia a suon di fughe acrobatiche. Al contrario, molti di voi avranno ben presente Mirror’s Edge, titolo in prima persona molto più recente in cui si vestono i panni di Faith, avvenente Runner esperta di parkour…
Arrivando al punto, i ragazzi di Fusty Games si sono ispirati proprio a questi due titoli per dare i natali al loro Hover: Revolt of Gamers. Dopo una campagna Kickstarter andata per il verso giusto, scopriamo insieme cosa ci riserva questo gioco dal look assolutamente peculiare.
Gamers uniti contro l’oppressore!
Come per i due nomi a cui maggiormente si ispira, anche in Hover: revolt of gamers, faremo parte di una congrega (in questo caso di gamers) il cui scopo è quello di rovesciare il regime totalitario che è al potere. Questo, nello specifico, è un governo assolutamente contrario a qualunque tipo di svago videoludico e starà a noi e alla nostra banda di videogiocatori, sovversivi ed acrobatici, mettere la parola fine a questa follia. 
Dopo aver creato il nostro alter ego con un esilissimo editor (in cui sembra impossibile generare una combinazione di colori decente) veniamo catapultati in un breve tutorial in cui ci vengono spiegati i movimenti base, un paio di trick e come interagire con gli oggetti in game attraverso lo scanner in dotazione. Non appena terminato di apprendere le nozioni base l’intera città è a nostra completa disposizione. Il titolo ha una struttura open world e si è da subito liberi di esplorare la metropoli futuristica in cui è ambientato scalando, correndo e balzando a più non posso in un contesto dalla gravità bassissima. Oltre a giganteschi salti e una corsa fulminea, il nostro personaggio è in grado di grindare su corrimano e lunghe tubazioni luminescenti. In caso di un salto sbagliato o di una traiettoria mal calcolata è possibile riavvolgere il tempo e ritentare fluidamente. La pressione di un tasto del mouse attiva la funzione Scan, attraverso la quale è possibile individuare i punti di interesse sparsi per il mondo di gioco. Alcuni vanno semplicemente raggiunti per poter ottenere punti esperienza, mentre altri danno il via alle missioni. Queste hanno attualmente una varietà limitata: si va dalla normale corsa a checkpoint, alle gare a tempo, per giungere a sfide in cui è necessario portare una palla fino a destinazione per poi scagliarla dentro al bocchettone del punto di consegna. Il nostro compito è reso più arduo dal sistema di sorveglianza della città, composto essenzialmente da videocamere fisse e droni. Una volta individuati dalle prime, alcune vie vengono rese inaccessibili tramite barriere laser, mentre i secondi ci staranno strenuamente alle calcagna cercando di eliminarci con delle scosse elettriche. Il completamento delle missioni, così come l’esplorazione della città attraverso i punti di interesse, garantisce punti esperienza attraverso i quali è possibile migliorare le capacità del nostro corridore in termini di velocità, accelerazione, distanza di salto e così via. 
É possibile giocare sia in prima che in terza persona e passare da offline a online senza soluzione di continuità. La struttura del gioco, basata per la maggior parte su gare o raggiungimenti di luoghi specifici, ben si sposa con una componente online dal forte spirito competitivo, anche se non è da escludere la possibilità di missioni cooperative.
Fantascienza in cell shading
Il gioco si ispira liberamente a film come Il Quinto Elemento e Star Wars; è interamente realizzato in cell shading con colori saturi e sgargianti che si sposano ottimamente con il contesto futuristico della produzione. I brani musicali della colonna sonora sono ovviamente di stampo elettronico e ben si amalgamano con tutto il resto. Attualmente è disponibile l’early access, anche se lo stadio di sviluppo è ancora in alpha e manca di svariati elementi. La navigazione della città è spesso confusionaria a causa della sua forte verticalità e poiché non è presente una mappa consultabile; inoltre manca ancora una quest principale che faccia da scheletro alla struttura open world del titolo. Il frame rate raramente riesce a rimanere stabile sui 30 FPS in locale e la situazione, una volta collegati ai server, diventa critica, spesso facendo fatica a raggiungere i 20 FPS stabili. 
Da segnalare inoltre una lunga lista di piccoli bug come alcuni problemi nell’aggrapparsi ai bordi, compenetrazioni poligonali e altre piccolezze che saranno sicuramente limate al momento del rilascio della versione definitiva.
Degno di nota è invece l’editor delle missioni, attraverso il quale è possibile creare le nostre personali quest. Attraverso questo strumento è possibile impostare a piacimento numero e posizione dei checkpoint dei tracciati, così come il tempo limite e la posizione del traguardo. Ma questo è solo un esempio poiché risulta possibile creare missioni di qualunque tipo, il limite sarà solo la fantasia dei membri della community. 

– Artisticamente ispirato

– Veloce ed adrenalinico

– L’editor delle missioni può garantire una grande longevità

Hover: Revolt of Gamers è un titolo artisticamente ispirato con un gameplay veloce ed adrenalinico.

Gang di nerd che si sfidano in gare di parkour su tetti di città spaziali, sembra un buon incipit per un online frizzante e competitivo. L’aggiunta dell’editor delle missioni, se supportato da una community attiva, potrebbe garantire una longevità astronomica al titolo. A questo punto rimane solo da aspettare che lo sviluppo proceda colmando le attuali grosse lacune, tra cui un sistema di navigazione un po’ confusionario e un frame rate zoppicante.