Recensione

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

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a cura di rspecial1

Torna di nuovo sul portatile Nintendo l’apprendista mago Harry Potter, reduce dal suo terzo film e pronto ad incamminarsi in questo ennesimo tie-In che gli permetterà di rivivere le gesta del romnazo attraverso di noi. Sebbene siano usciti diversi titoli ormai che utilizzano il franchise del celebre personaggio partito dalla mente della Rowles, questa volta sembra che EA Games abbia deciso di stupirci non proponendoci la solita solfa ma creando un gioco che va a mixare elementi di ricerca ed esplorazione a sezioni da rpg. Vediamo se è andato tutto secondo i loro piani o se c’è qualcosa da rivedere e correggere in prospettiva futura.

StoriaLe vicende cominciano a casa del triste Harry Potter, ormai stufo di quella vita, dei suoi zii e di suo cugino Dudley… decide cosi di scappare via definitivamente. Preso il bus nottetempo, arriva in un batter d’occhio a Dragon Alley, precisamente davanti ad un pub dall’aria squallida, il Paiolo magico. Da qui parte l’avventura del gioco che a grandi linee seguirà quella del romanzo, dove per il piccolo maghetto le cose si metteranno molto male. Non sarà infatti facile sconfiggere il nemico che si ritroverà di fronte, tale Sirius Black noto e famoso killer riuscito ad evadere dalla prigione ed ora pronto ad uccidere il nostro protagonista (sempre che si riveli veramente un assassino…). I colpi di scena non saranno pochi e con l’aiuto dei vostri inseparabili amici dovrete riuscire ancora una volta a scoprire la verità.

GameplayPremettiamo subito che per capire cosa troverete davanti, vi basterà pensare ad un qualunque gioco sui Pokémon. Inizialmente controllerete Harry e dovrete vagare in cerca di indizi che vi riconducano all’assassino ricercato da tutti con l’aiuto di una telecamera dall’alto, in puro stile Zelda, a donare la giusta sensazione di esplorare (ciò che farete per la maggior parte del tempo). La ricerca degli elementi fondamentali per andare avanti nell’avvetura, ma anche dei vari power-up e pozioni, è alla base del gioco. Formare un buon inventario ed avere gli items da usare in battaglia è l’unico metodo per riuscire a proseguire in determinati livelli ed è per questo la fase esplorativa è molto importante. Potrete anche parlare con i vari personaggi che incontrerete per strada o nelle locande, in cerca di aiuto od informazioni che possano servirvi in qualche modo per risolvere gli enigmi proposti. Mentre sarete in questa fase di gioco avrete a disposizione la vostra bacchetta per attaccare e lanciare incantesimi, ma il tutto cambierà radicalmente non appena comparirà un vero avversario su schermo. Infatti, l’interfaccia del gioco prenderà la forma di quelle dei combattimenti visti nei Pokémon, con il vostro personaggio di spalle e l’inventario che vi servirà per le cure, gli incantesimi ecc. ecc. Ovviamente, questi si svolgeranno a turni, come in ogni classico rpg in stile giapponese, con l’opportunità di scegliere se attaccare, difendere oppure scappare dall’incontro (cosa che sarà possibile solo con i nemici più deboli… e non sempre!). Se aggiungiamo la presenza di un bel negozio con oltre 100 oggetti diversi da comprare ne dedurrete da soli che le somiglianze con titoli famosi sono sempre più numerose. Ma che Harry Potter sarebbe, se non ci fosse lo spirito dell’amicizia riflesso in esso? Detto fatto: appena incontrerete i vostri amici, loro si uniranno a voi e formerete cosi il classico party presente nei classici giochi dall’impostazione giapponese. A differenza di questi, sarà la fase esplorativa ad apportare novità interessanti. Ogni livello è suddiviso in piccole missioni, dove la maggior parte delle volte dovrete trovare un oggetto particolare; ma la strada non sarà sempre libera, alcuni passaggi saranno ostruiti oppure vi potrete trovare di fronte a pedane invisibili… una serie di ostacoli, insomma, che per essere superati necessiteranno dell’uso della magia di Harry, da controllare in tempo reale attraverso il tasto L (per selezionare la più adatta), ed il tasto B (per l’esecuzione). Un pò di azione, quindi, che di certo non può guastare per rendere interessante il gioco.

GraficaGraficamente il titolo si mostra sufficientemente curato, in cui risaltano la struttura ed il dettaglio dei livelli. I personaggi sono disegnati bene, anche se non sempre sono perfettamente proporzionati all’ambiente, mentre le animazioni sono fluide e numerose. I combattimenti invece ci portano in una stanza isometrica, a rendere una sensazione di tridimensionalità, dove potremo assistere agli effetti studiati per le varie magie ed i mostri che affronteremo.Quindi, un buon lavoro dei programmatori che hanno sfruttato con intelligenza la potenza del portatile Nintendo.

SonoroDi certo non c’è da apettarsi molto dalle musiche, dato il limitato chip sonoro, ma comunqe il risultato è mediocre, senza macchia e senza lode. Gli arrangiamenti sono quelli della pellicola e di conseguenza se li avete apprezzati al cinema allora vi faranno compagnia felicemente anche sul Gba. Realizzati bene anche i vari effetti sonori che comprendono i colpi e rumori di sottofondo da ascoltare durante le esplorazioni od i combattimenti.

– Grafica e sonoro

– Minigiohi

– Ripetitivo

– Storia non affascinante

7.0

Da un videogame ispirato ad Harry Potter non ci si aspetterebbe mai di ritrovarsi un RPG dalla classica impostazione giapponese, ma tutto sommato è una bella sorpresa. Il titolo è divertente, facile (forse troppo) ed abbastanza longevo, ma non riesce, nonostante i vari sforzi fatti dai programmatori, a trasmettere l’interesse o comunque quelle sensazioni provate guardando la pellicola o meglio, leggendo il libro. Realizzazione tecnica nella media, ma che non si discosta dal livello generale di molti altri titoli. I difetti maggiori sono proprio nel gioco in sè, ovvero nelle sue ambientazioni e nei personaggi che uniti alla troppo ripetitiva azione, potrà annoiare il pubblico. Consigliato solo ai fans del piccolo mago, mentre per tutti gli altri il catalogo rpg del Gba è pieno di prodotti superiori.

Voto Recensione di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban - Recensione


7