Anteprima

God of War: Ascension

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a cura di Derek-X

Questo è un periodo dove le icone videoludiche perdono saldezza e fermezza in termini di esclusività. A causa di un dio denaro sempre più tentatore per le software house, rimangono purtroppo pochi punti fermi, sinonimi di riconoscibilità ed orgoglio per le rispettive console. Playstation 3 si sta preparando a chiuder la propria carriera col botto: quest’anno infatti, alcuni dei titoli in uscita faranno fare un ulteriore salto di qualità alla piattaforma Sony che, un po’ come insegna la storia, al termine del suo ciclo vita sfornerà quelli che saranno con tutta probabilità i titoli migliori della generazione attuale. 

Kratos, personaggio di rilievo nato dalla matita dei talentuosi Santa Monica Studio, è certamente uno di quei superstiti a cui accennavamo prima e, tra circa due settimane, potremo vivere la sua ultima avventura, almeno per quel che riguarda le apparizioni su Playstation 3. Nei mesi scorsi, abbiamo imparato a conoscere quasi tutte le caratteristiche dell’attesissimo God of War: Ascension, gioco che narrerà le vicende che hanno portato l’eroe della saga a diventare il fantasma di Sparta, ma gli sviluppatori, per ingannare l’attesa che ci separa dal fatidico day one, hanno reso disponibile proprio in questi giorni la demo del titolo sul PSN (al modico peso di circa 3 Gb e disponibile per tutti gli utenti, Plus e non); la dimostrazione ci ha permesso di provare in tutto e per tutto quel che si è potuto apprezzare nel video, pubblicato l’altro giorno, riguardante il gameplay della campagna in singolo. Here we go!

Un pizzico di varietà in piùLa nostra prova inizia con il protagonista incatenato al cospetto di una delle tre furie, Megera. Purtroppo per lei, quattro catene non basteranno a trattenere il dio della Guerra che, una volta liberatosi grazie ad i suoi soliti modi gentili, si lancerà all’inseguimento della stessa. Il teatro di questo scorcio di gioco è la prigione dei dannati, struttura costruita sopra il corpo (all’apparenza pietrificato) di un gigante Centimane chiamato Briareo, un tempo alleato di Zeus ed ora sottomesso al suo potere. La prima cosa che balza all’occhio è la familiarità con la quale God of War: Ascension mette a proprio agio il giocatore: se avete giocato i capitoli precedenti ritroverete tutti i comandi al proprio posto, tant’è che vi sembrerà di non aver mai smesso i panni di Kratos. 

Poco dopo l’inizio, faremo conoscenza con dei nemici che sembrerebbero avere un ruolo rilevante in questo nuovo titolo della saga, i parassiti: queste piccole creature, oltre ad attaccarci nella loro forma originaria, potranno assalire i carcerati trasformandoli in ostici soldati, soprattutto se affrontati in gruppi numerosi ed armati di spada. Megera, irritata dalla nostra perseveranza, userà i suoi insetti per dar vita ad una delle mani dell’enorme Ecatonchiri, dalla quale spunterà il primo mini-boss del gioco. La struttura di questi scontri è quella che conosciamo bene: dopo una serie di schivate e combo ben assestate, dovremo eseguire con precisione dei Quick Time Event che ci permetteranno di sferrare il colpo di grazia e proseguire con le nostre avventure. 
A seguito del crollo di un ponte, l’azione verrà spezzata da una sequenza in puro stile platform, con il nostro protagonista intento a scivolare, evitando gli ostacoli nel bel mezzo del percorso, fino ai condotti acquiferi della prigione. Dopo alcune scene di combattimento davvero spettacolari, come quella che vede un paio di mani del gigante cercar di comprimere e distruggere la stanza nella quale stiamo duellando (il tutto oscillando per aria), ci ritroveremo di fronte al boss di prima, questa volta più agguerrito ed evoluto, dato che potrà contare (manco a dirlo…) su due mani enormi in più. La battaglia terminerà con la spina dorsale del cattivone spezzata in due e il nostro infallibile Kratos in balia del proprio destino. 
Questi 25 minuti di gameplay nudo e crudo son bastati per farci capire che l’apporto di una maggiore varietà alle situazioni di gioco (forse unico grande neo delle vecchie produzioni) è stata la prerogativa sulla quale ha lavorato la software house in fase di realizzazione. A giudicare da questo breve hands-on, i risultati sono decisamente positivi; si ha infatti la sensazione che ci siano pochi attimi di respiro tra le varie sequenze e che tutto fili liscio con grande trasporto per il videogiocatore. Se a tutto questo sommiamo l’aggiunta di nuovi antagonisti e l’introduzione di alcune efficaci tecniche di combattimento, una su tutte il fatto di portare a sé un nemico incatenandolo e poter scegliere se ignorarlo (continuando a duellare con chi ci circonda) o concentrare la nostra ira su di lui (azione obbligatoria nei titoli passati), ci son ben chiari gli sforzi fatti dagli sviluppatori per espandere l’esperienza di una saga che già di per sé poteva contare su di un gameplay solido e collaudato.

Invecchiare… Lo stai facendo nel modo giusto!Sì, perché i ragazzi dei Santa Monica Studio sanno benissimo come sfruttare l’hardware della Playstation 3, l’ammiraglia Sony per loro non ha più segreti e i risultati sono a dir poco stupefacenti. Kratos appare più in forma che mai. Il modello poligonale del protagonista è splendido e si sporca di sangue ad ogni colpo subito in maniera credibile. Di sicuro effetto anche i nemici, soprattutto quelli principali e di grossa taglia, con un’ottima caratterizzazione generale; violente e spettacolari le sequenze finali dei duelli (particolare lode va alla scena splatter del ciclope). Le ambientazioni sono enormi, il livello di definizione delle texture è ai massimi livelli per una produzione console, e il tutto gira sorretto da un engine che assicura sequenze fluide e spettacolari. Il comparto audio, invece, nonostante musiche epiche ed evocative che incalzano sui ritmi delle varie battaglie, passa quasi in secondo piano nelle, seppur corte, fasi esplorative del gioco, quasi fosse assente. A contorno di tutto ciò, vi è comunque un buon doppiaggio italiano (sembrerebbe anche per gli npc) accompagnato da un sincro del labiale quasi perfetto. Finalmente curato anche l’aspetto dei QTE, sempre un po’ sottotono e grezzo nei vecchi episodi, ora stilizzato e graficamente più intuitivo rispetto al passato; purtroppo, ci spiace che la stessa dedizione non sia stata riposta anche nei menù del gioco, troppo scarni e non al livello generale della produzione.

– Graficamente superbo

– Varietà d’azione

– Kratos, what else?!

Con tutta probabilità, God of War: Ascension sarà un capolavoro. Usciamo da questa demo sicuramente vogliosi di gustare quello che sarà l’atto finale di Kratos su PS3. Ci troviamo di fronte a un gioco tecnicamente mostruoso, basato su di un gameplay solido, per l’occasione rinnovato e reso più vario, spinto da una storyline per lo meno interessante ed espanso con un’inedita modalità multiplayer. Se il livello della qualità rimarrà così alto per tutta la produzione e la campagna in singolo sarà dinamica e imprevedibile come questo assaggio di avventura, siamo sicuri che non potremo che rimpiangere l’addio (o, chissà, l’arrivederci) del Fantasma di Sparta.